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Totti: "Quando ho iniziato a giocare, il calcio era passione. Ora è business"

La leggenda romanista: "Adesso i giocatori vanno dove possono fare più soldi. Lentamente ho capito che il ritiro era la cosa giusta"

, di Mancini

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La Redazione
09 Ottobre 2021 - 07:22

Francesco Totti ha rilasciato un'intervista al quotidiano inglese The Guardian. Tra le sue parole, un commento sulla differenza tra il calcio di oggi e quello dei suoi inizi, una riflessione sul suo ritiro e sulla sua nuova attività da talent scout.

"Stare seduto qui a pensare ai rimpianti – avrei potuto fare questo, avrei potuto fare quello – non è da me. Ho fatto il massimo che ho potuto e ho preso tutto quello che c'era da prendere. La città dove nasci è sempre la più bella, è naturale per tutti. Però Roma per me è davvero la città più bella del mondo". 

"Io ho iniziato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi. Giocare nella squadra che ho sempre tifato? E' stato più facile per me fare questa scelta. Venticinque anni nella stessa squadra non sono di poco conto: diventare capitano, diventare uno dei più importanti giocatori, devi essere sempre all'altezza. Fare un paragone tra i miei tempi e quelli di oggi è difficile. Oggi c'è più business. Vai dove puoi fare più soldi. Il Milan è stato l'unico club in cui ho fantasticato di giocare. Ma le decisioni sono sempre state prese da me, con la mia stessa testa. Anche se la tua famiglia poi ti dà dei consigli. Ma alla fine ero così giovane, sapevo di avere tempo. Col Real Madrid ci sono stati alcuni giorni in cui ero con un piede qui e con un piede lì, ma la scelta di rimanere a Roma è stata fatta con il cuore. In quei momenti, quando ti senti così, non puoi andare via. Il Real Madrid è l'altro club in cui avrei potuto giocare, un'esperienza in un altro paese sarebbe potuto essere qualcosa di bello per me e per la mia famiglia. Ma quando fai una scelta con il cuore non è mai quella sbagliata. C'è un destino scritto per ognuno ma devi uscire fuori e rivendicarlo".

Sul ritiro: "Non vorresti mai fermarti. Onestamente non l'ho presa bene all'inizio, ma lentamente ho ragionato che forse, in fondo, era la cosa giusta".

La sua attività di talent scout: "L'obiettivo principale di ora è di cercare giovani promesse. Di certo con determinazione e sacrificio si raggiungono tutti gli obiettivi. Ma per essere un talento devi necessariamente averlo dentro di te".

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