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La Lega va allo scontro con Sky. Bocciata l'ipotesi playoff

Parte la causa per inadempienza contro la tv che non ha pagato (più morbide Dazn e Img). Intanto l'Uefa pensa alle ultime partite di coppa in gara unica

27 Maggio 2020 - 08:03

I tifosi insistono con un punto di vista totalmente contrario alla ripresa, le perplessità in temi di orari, numero di partite, formule e altro restano piuttosto estese, il Comitato Tecnico Scientifico trova persino il modo di ribadire che è bene che nessuno si aspetti riduzioni in tema quarantena, eppure il calcio italiano si fa sempre più combattivo e va alla guerra: gli ultimi bersagli sono Sky e i playoff. Dopo l'ennesimo consiglio andato in scena ieri mattina, preparatorio all'appuntamento in conference call previsto giovedì pomeriggio con il ministro dello sport Spadafora che si annuncia decisivo per la ripartenza, è stato partorito un comunicato piuttosto significativo: «Il Consiglio di Lega ha confermato, per quanto riguarda il rapporto con i licenziatari dei diritti audiovisivi, la linea del rispetto dei contratti, in ottemperanza alle delibere assunte dall'Assemblea dello scorso 13 maggio. Il Consiglio di Lega ha, inoltre, analizzato le diverse ipotesi di calendario che consentano la disputa di tutte le restanti gare di Serie A TIM e di Coppa Italia e ha deciso, nelle more dell'incontro istituzionale che si terrà giovedì con il Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora, di aggiornarsi su questo tema venerdì mattina». L'ordine del giorno fissato per l'assemblea di venerdì fornisce generiche indicazioni sulle comunicazioni che daranno presidente (Dal Pino) e ad (De Siervo), aggiornamento sui rapporti con i licenziatari, conclusione dei campionati professionistici della stagione e aggiornamenti sulla ripresa.  

Al di fuori dalle comunicazioni ufficiali, emerge questo: Sky ha manifestato l'intenzione di non pagare la sesta rata e quindi le società hanno deciso di denunciarla per inadempienza. A quanto pare, invece, le altre due licenziatarie (Dazn, seconda piattaforma, e Img, titolare dei diritti per l'estero) hanno assunto una punizione più morbida e hanno semplicemente chiesto una dilazione del pagamento. L'altro aspetto emerso dalla riunione di ieri è che nessuno a quanto pare prende in seria considerazione l'ipotesi play-off, e quindi il piano B. Troppi interessi diversi per mettere tutti d'accordo: se il campionato dovesse fermarsi dopo la ripartenza o se, addirittura, dovesse non ripartire, per i club sarebbe meglio chiudere tutto così, senza altre partite, cristallizzando le posizioni. Eppure dal punto di vista del merito sportivo, se non si dovesse poter concludere il campionato con le 124 partite necessarie, quella dei playoff resterebbe l'unica soluzione possibile. Si vedrà. 

Il Cts di traverso 

Di sicuro certe semplificazioni di qualche testata giornalistica (Sportmediaset) riprese da qualche dirigente non sono piaciute agli uomini del Comitato Tecnico Scientifico che ieri hanno ribadito «con forza» che «non esistono alternative a quanto rappresentato in ogni sede, per ogni tipologia di attività e per ogni tipo di soggetto, relativamente alla ripresa delle attività (si era ipotizzata una quarantena di sette giorni invece di quattordici, ndr). Ipotizzare un "trattamento particolare", in eccezione per alcune categorie di persone e di attività, come i professionisti del giuoco del calcio, è fuorviante e provocatorio, tendente a creare un clima di scarsa fiducia nell'attendibilità e nel rigore etico e scientifico con cui il Cts ha affrontato e continua ad affrontare i complessi problemi tecnici legati alle riaperture progressive del Paese». Al momento, dunque, nessuna apertura. 

Date e orari giovedì

All'incontro col ministro saranno demandati i dettagli dell'eventuale ripartenza. Al momento, la tendenza prevalente nelle ipotesi formulate prevede ancora la disputa degli ultimi quattro recuperi della 25ª giornata nel week-end del 13 e 14 giugno, per poi ripartire con la 27ª giornata dal 20, con la Coppa Italia programmata verso la fine di luglio o i primi di agosto. Gli orari ipotizzati sono tre: 17, 19.15, 21.30. Calcagno dell'Aic ha ribadito: «Non si può neanche immaginare di giocare prima delle 18,45». La questione è importante anche per l'aspetto legato alla richiesta del ministro di mandare in chiaro l'eventuale Diretta gol di ogni turno: il fatto è che nelle ipotesi della Lega difficilmente si giocheranno più di tre partite nello stesso orario e quindi difficilmente si potrà mandare in onda Diretta gol (che il ministro vorrebbe programmare su Tv8, bouquet Sky). Contemporaneamente è emerso che l'Uefa sta pensando di accorpare le date dei quarti di Champions e Europa League in gara unica, con semifinali e finali da giocarsi nelle sedi designate per le finali (Istanbul per la Champions, Danzica per l'Europa League). La decisione al Comitato Esecutivo del 17 giugno.

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