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VIDEO - Spadafora: "Ci auguriamo tutti che il calcio riprenda, ma avverrà solo in sicurezza"

Il Ministro dello Sport: "La linea del Governo è stata sempre di prudenza e di tutela della salute. La Figc riadatterà il protocollo per la ripresa degli allenamenti"

La Redazione
13 Maggio 2020 - 09:53

Questa mattina il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha tenuto un'informativa al Senato per fare il punto anche sulla ripresa del calcio (atteso oggi il protocollo della Figc per il ritorno agli allenamenti collettivi), alla luce dei provvedimenti presi per arginare l'emergenza coronavirus. Il Ministro, nel pomeriggio terrà un'informativa anche alla Camera dei Deputati. Ecco le sue parole.

"Le competizioni sportive sono ferme in tutto il mondo per l'emergenza Covid. Io ho rapporti costanti con tutti gli organismi sportivi. Cerchiamo di condividere una linea comune. La necessità di fermarsi è stata evidente. La linea del Governo è stata sempre di prudenza e di tutela della salute. Abbiamo proceduto con prudenza alla riapertura del mondo sportivo per rimettere in circolazione dal 4 maggio il minor numero di persone. Sul calcio chiarisco alcuni aspetti: sono consapevole dell'importanza sociale del calcio e sarebbe paradossale non riconoscerla. È un'industria importante per il nostro paese, che dà al Fisco oltre un miliardo di euro. Il cts ha presentato le valutazioni per il protocollo sportivo. Le richieste principali sono la quarantena dell'intera squadra in caso di un positivo, poi la responsabilità notevole dei medici sportivi e che sia fatta attenzione che l'enorme numero di tamponi per i calciatori non vada ad intaccare le richieste dei cittadini. La Figc penso riadatterà il protocollo per consentire la ripresa degli allenamenti dal 18 maggio, ovviamente bisogna vedere se si torna a giocare. Sulla riapertura del campionato: se riprenderà come auspicato da tutti, lo farà in sicurezza per tutti coloro che sono coinvolti. Non è possibile decidere per fretta o spinte strumentali. L'incertezza ha caratterizzato tutti i paesi, gli unici che hanno deciso subito sono stati quelli che hanno scelto di fermarsi, gli altri hanno dovuto rinviare la decisione. Il Governo ha tenuto una linea prudente e coerente, a differenza di presidenti, opinionisti o giornalisti. Non ci siamo fatti condizionare da pressioni di alcun genere".

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