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Shakhtar, Castro: "Taison, Ismaily e Stepanenko alla Roma? Sono abituato a perdere giocatori"

Il nuovo allenatore del club ucraino: " Il mercato è aperto. Sappiamo che molti nostri giocatori sono popolari in Europa perché giocano in un club vincente"

Luis Castro, il nuovo allenatore dello Shakhtar Donetsk

Luis Castro, il nuovo allenatore dello Shakhtar Donetsk

La Redazione
22 Giugno 2019 - 08:31

Nelle scorse ore si è tenuta la prima conferenza stampa di Luis Castro, nuovo allenatore dello Shakhtar Donetsk. Il tecnico ha preso il posto di Paulo Fonseca, approdato sulla panchina della Roma. Di seguito un estratto dell'incontro con la stampa. 

Quale sarà la differenza tra lo Shakhtar di Luis Castro e quello di Paulo Fonseca?
"Dopo aver firmato il contratto con lo Shakhtar, ho notato che io e Fonseca abbiamo idee simili che conosco molto bene. Siamo grandi amici, ho seguito con attenzione il suo lavoro e sono molto felice che abbia avuto successo. Le sue vittorie ci saranno di esempio. È chiaro che qualcosa cambierò leggermente ma, in termini offensivi, la penso come Fonseca".

Alcune voci danno in partenza Taison, Ismaily e Stepanenko verso la Roma…
"Stiamo iniziando la stagione con un certo numero di giocatori. Certo, il mercato è aperto e ci sono trasferimenti in entrata e in uscita. Sappiamo che molti nostri giocatori sono popolari in Europa perché giocano in un club vincente. Grazie alle partecipazioni in Champions League, sono sotto i riflettori. Penso che la dirigenza sia in grado di occuparsi di questo. I giocatori che sono stati nominati (Taison, Ismaily e Stepanenko, ndc), proprio come altri, hanno grandi qualità e ne abbiamo bisogno. Eppure, sono stato abituato a perdere giocatori durante la mia carriera e questo non significa che smetteremo di combattere e lottare. La speranza non ci abbandonerà mai anche se perdiamo alcuni giocatori. Per il momento, ci affidiamo a loro per raggiungere i nostri obiettivi".

È stato detto che hai chiamato Fonseca prima di firmare…
"No, non l'ho fatto. La mia è stata una decisione personale. C'erano diversi progetti intriganti. Non mi è stato possibile rimanere al Vitoria Guimaraes, avevo troppe offerte e non mi è servito chiedere consigli a Paulo. Forse lo chiamerò adesso che ho firmato, per il lavoro svolto qui e per l'amicizia nei suoi confronti. Ho già sostituito una volta Paulo, forse in futuro lo farò anche in Italia".

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