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Gli ex di stasera

Di Mariano e Calabresi: i due volti già noti del Lecce

Il primo incantò Sabatini con gli Allievi dei salentini: 2 anni in Primavera. L'altro arrivò dall'Atletico Roma: andarono in panchina con Garcia, e sfidarono Abraham

La formazione della Roma per la semifinale di Youth League del 2014-15, contro il Chelsea di Abraham: Calabresi è il quarto da sinistra della seconda fila, tra Marchizza e Pellegrini, Di Mariano l'ultimo a destra della prima

La formazione della Roma per la semifinale di Youth League del 2014-15, contro il Chelsea di Abraham: Calabresi è il quarto da sinistra della seconda fila, tra Marchizza e Pellegrini, Di Mariano l'ultimo a destra della prima

20 Gennaio 2022 - 13:03

Se Tammy Abraham scenderà in campo questa sera contro il Lecce, se la dovrà vedere contro Arturo Calabresi, uno dei due centrali difensivi dei giallorossi salentini. Non è la prima volta che succede: quella volta che il centravanti della Roma giocò (da subentrato, ma segnando) contro la sua squadra attuale, a Nyon, nella semifinale di Youth League 2014-15, il leader della difesa giallorossa era proprio Calabresi, in coppia con Marchizza, che ancora non veniva schierato sulla sinistra (dove quel giorno c'era Silvio Anocic, terzino croato di cui si sono perse le tracce, anche per una serie di seri problemi fisici). E in attacco, quel giorno, con Tony Sanabria, che ora spesso tiene in panchina Belotti nel Toro, e all'epoca in Primavera non giocava quasi mai, scendeva dalla prima squadra solamente per la Youth League, c'era Francesco Di Mariano, ala sinistra di un 4-3-3 che prevedeva a destra Daniele Verde, un altro che in A si sta togliendo qualche soddisfazione.

Poteva riuscirci anche Di Mariano, ci ha rinunciato, con una decisione sorprendente: se l'era conquistata con il Venezia, che in estate ha messo in rosa una ventina di volti nuovi, perché serviva esperienza per una difficile salvezza. Ma il suo posto non sembrava a rischio, tanto che alla prima giornata era partito titolare, contro il Napoli: sarebbe finito in doppia cifra come presenze, ma pochi giorni dopo quell'esordio preferì scendere in serie B, accettando l'offerta del Lecce. Che per lui era un pezzo di vita già vissuta, visto che fu proprio il club salentino il primo a credere il lui, palermitano mai passato per il Palermo: giocava nel Ribolla, la scuola calcio aperta a fine carriera dallo zio Salvatore, fratello della madre, Rosalia Schillaci. A Lecce rimase tre anni, dai 14 ai 17: nel secondo venne a Trigoria, contro gli Allievi di Tovalieri, che vinsero 4-1, mandando subito a segno Mazzitelli e Verde. Erano i classe 1995, nel Lecce c'era Bleve, attuale dodicesimo e portiere di Coppa, e due soli 1996 sotto età, un difensore centrale grande e grosso e un fantasista che creò parecchi grattacapi e segnò un gran gol, Luperto e Di Mariano. Erano gli anni in cui Sabatini comprava di tutto, in particolare come under 20: nello stesso campionato 2013-14, oltre al fantasista siciliano, arrivarono Berisha, incautamente presentato come il nuovo Ibrahimovic, Vestenicky, e Radonjic, che non fu mai tesserato, ed è un vero peccato, perché ora è diventato un bel giocatore, tesserato per il Benfica, in prestito dal Marsiglia, 29 presenze con la nazionale serba.

Classe di ferro

Tutti classe 1996, come Calabresi, che invece arrivò a costo zero, dopo il fallimento dell'Atletico Roma, ultima reincarnazione della storica Lodigiani: era un buon centrocampista, venne arretrato di qualche metro, e divenne un ottimo regista difensivo, che formò ben presto la miglior coppia del campionato Primavera con il coetaneo Elio Capradossi. Aveva la stessa età Lorenzo Pellegrini, che esplose proprio in quel 2013-14, dopo i problemi cardiaci accusati negli Allievi Nazionali. Quell'anno l'attuale capitano della Roma andò per la prima volta in panchina con la prima squadra, a maggio: Di Mariano ci andò 7 volte, la prima a fine ottobre. Ma non esordì mai: l'anno dopo non fu mai aggregato alla prima squadra, e quando Rudi Garcia ebbe bisogno di un attaccante esterno puntò su Verde. Quell'anno Calabresi andò in panchina 12 volte in 38 giornate di campionato, più di Lorenzo Pellegrini, che venne convocato 11 volte, ma a Cesena ebbe l'opportunità di togliersi la tuta ed esordire in Serie A, prima di venire ceduto al Sassuolo. Andarono via anche Calabresi e Di Mariano nel 2015, il primo al Brescia in B, il secondo all'Ancona in C1, per entrambi 10 presenze e un gol fino a gennaio, quando cambiarono squadra. Calabresi in serie A ha giocato a 22 anni con la maglia del Bologna, che l'anno dopo l'ha prestato in Ligue 1 all'Amiens, Di Mariano si è stabilizzato in B dal 2016. E stasera torneranno nello stadio in cui hanno sperato tante volte di giocare.

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