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L'intervista

Sheriff Tiraspol, Bordin: "Avrei voluto essere allenato da Mourinho"

Il tecnico è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista: "Stiamo cercando di prepararci al meglio. Magari Dybala non giocherà contro di noi"

Mourinho durante l'amichevole estiva contro il Tolosa

Mourinho durante l'amichevole estiva contro il Tolosa (GETTY IMAGES)

La Redazione
19 Settembre 2023 - 13:13

L'allenatore dello Sheriff Tiraspol Roberto Bordin è intervenuto a Radio Romanista nel corso della trasmissione "Primo Tempo". Prosegue la preparazione verso la prima sfida di Europa League: il tecnico ha parlato della Roma, dello stadio della sua squadra e della gara da giocare contro i giallorossi. Di seguito le sue dichiarazioni.

Come arriva lo Sheriff? Hai visto la Roma contro l'Empoli? Cosa ti preoccupa di più?
"La squadra è pronta, i ragazzi sono carichi. È semplice caricare la squadra, abbiamo visto la Roma con l'Empoli e nelle altre partite: con i toscani ha forse raccolto quello che aveva perso precedentemente con la Salernitana e col Verona, dove ha avuto tante occasioni per fare gol. È ovvio che è una delle squadre della competizione e punta a vincerla. Non sarà semplice per noi ma stiamo cercando di prepararci al meglio contro una squadra così importante".

Un appuntamento che rappresenta un'occasione di visibilità della squadra, che ricordiamo anche in palcoscenici come il Bernabeu di recente. Un ricordo molto importante. Una curiosità: in che stato di forma è lo Sheriff? La preparazione è simile a quella italiana o si è partiti prima lì?
"Siamo partiti molto prima, abbiamo fatto i preliminari di Champions League. Siamo partiti a giugno, siamo più avanti nella preparazione. La condizione è buona, siamo davanti in classifica dopo poche partite quindi per quanto riguarda la preparazione fisica siamo messi bene".

Qualche curiosità sul campo?
"Quando non conoscevo il campionato moldavo non avevo ben chiaro che cosa ci fosse qui. Ogni società ha uno stadio di proprietà, una cosa molto importante. Alcuni sono molto belli, il nostro centro sportivo è stato premiato come uno dei più importanti in Europa da Platini. Abbiamo due stadi nel centro, abbiamo di tutto: per un allenatore è l'ideale dove poter lavorare. Nonostante il club sia giovane è molto organizzato, ha lavorato bene in questi anni e ha fatto la 'gavetta' per arrivare a competere con squadre di livello importante, come la Roma, in competizioni di alto livello. Una settimana fa sono venuti da Roma per controllare tutto, la delegazione è rimasta entusiasta perché non ti aspetti un centro sportivo così. Ho la fortuna di lavorare in un club ben preparato, competente. È il massimo".

Il prato del vostro stadio è migliore di quello dell'Olimpico? Dobbiamo aspettarci un terreno di gioco migliore?
"Il nostro campo è molto bello, non è un campo di plastica. Devo dire che tutti i campi a disposizione - sono 20 campi in cui si allenano l'accademia e la prima squadra - sono tenuti perfettamente. Sono super organizzati sotto questo aspetto".

Entriamo nella partita. Ovviamente non si può chiedere chi giocherà...
"Non lo so ancora! (ride, ndr.)".

Come pensi di mettere in difficoltà la Roma? Ti aspetti Dybala e Lukaku dal primo minuto?
"Contro l'Empoli Dybala ha giocato per parecchi minuti, magari non giocherà contro di noi. Poi devono considerare anche la sfida col Torino, il turno infrasettimanale successivo... La Roma ha quindi la possibilità di fare un turnover importante, anche perché senza Lukaku e Dybala giocano Belotti ed El Shaarawy, quindi devo dire che vai lontano di poco. La squadra vista contro l'Empoli è dinamica, ci sono giocatori come Sanches che danno dinamicità, altri come Cristante che donano concretezza. Devi cercare di giocarti la partita, se difendi solo prima o poi, con la qualità che hanno, subisci. Basta vedere Dybala, si è inventato una giocata da campione. Devi cercare di fare la tua partita, fisicamente stiamo bene".

Che atmosfera troverà la Roma? C'è euforia?
"Penso che lo stadio sarà quasi pieno. La squadra in queste competizioni viene seguita maggiormente: i nostri tifosi sono tranquilli, quindi non c'è alcun tipo di problema. Spero che ci siano 12mila persone".

Incontri Mourinho per la prima volta in carriera: sarebbe stato affascinante essere stato allenato dallo Special One?
"Sì, ho sempre creduto nei miei allenatori. Ho avuto allenatori importanti, ho sempre dato il massimo. A parte le qualità tecniche di Mourinho, che è uno dei più vincenti della storia del calcio, lui sa ottenere il massimo dai giocatori. Lo avrei voluto come allenatore, dice in faccia quello che pensa ed è questo che bisogna fare con i giocatori per renderli responsabili".

La tua idea di calcio su che cosa si basa?
"Il calcio non è semplice, poi dipende dall'allenatore e da chi si trova in campo. Dipende dall'idea, sia dalla fase di possesso sia da quella di non possesso. In fase offensiva è importante occupare le posizioni in campo che preferisci occupare. Devi cercare di educare i giocatori ad occuparle per sapere cosa fare in quelle zone di campo. Questo è importante, sapere cosa bisogna fare".

Tra le tue tante esperienze anche una stagione con Agostino Di Bartolomei: un tuo pensiero su di lui?
"Agostino era una persona incredibile. Parlava poco ma sapeva che cosa dire, cercava sempre, anche in un problema, di trovare la soluzione migliore. Spesso prendeva i giovani e correva insieme a loro alla fine dell'allenamento, era un esempio. Dava sempre un consiglio giusto".

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