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Figc, Gravina: "Il calcio non si ferma, il 29 si gioca regolarmente"

Il presidente federale: "È una risposta netta a chi crede di poter contaminare il nostro mondo"

La Redazione
27 Dicembre 2018 - 14:11

Gabriele Gravina, presidente della Figc, è intervenuto ai microfoni di Sky per commentare l'ipotesi di una possibile sospensione del campionato dopo la morte del tifoso interista coinvolto negli scontri prima di Inter-Napoli. Ecco le sue dichiarazioni:

È stata presa una decisione sulla sospensione del campionato?
Sabato si giocherà, ci saranno regolarmente le gare. Il 29 il campionato non si ferma. È una risposta tangibile a chi pensa che attraverso alcuni atteggiamenti, tipo quelli di ieri, possa contaminare il nostro mondo. È una risposta molto netta. La decisione è che si gioca regolarmente.

Con chi ha condiviso questa decisione?
Io ho sentito un po' tutti, ho sentito i vicepresidenti, soprattutto Micchiché. Ci siamo confrontati per capire il clima e la volontà rispetto a quello che è successo ieri. Permettetemi una riflessione di carattere generale, credo che tutti devono capire che esiste una sola figura che ha la responsabilità nel calcio ed è Gabriele Gravina. Non accetto più dichiarazioni di chi pensa che con una dichiarazione può curare il proprio orticello. La federazione deve parlare una sola lingua e parlare attraverso il suo presidente.

Condivide le richieste del Questore contro i tifosi dell'Inter?
Sicuramene è una richiesta molto dura, ma anche qui bisogna fare una discussione sul rispetto dei ruoli. Le sanzioni spettano al Giudice Sportivo e aspettiamo la sua decisione. Il Questore ha il pieno diritto di proporre i provvedimenti e la linea deve essere di grande fermezza. Dobbiamo distinguere quello che è avvenuto lontano dallo stadio e dall'evento sportivo e che riguardano la tutela dell'ordine pubblico. Noi dobbiamo occuparci della parte sportiva e quello che emerge sono i cori razzisti contro Koulibaly.

Quale può essere la soluzione contro il razzismo nel calcio?
La mia riflessione è più profonda, dobbiamo imparare tutti a dire le cose giuste nel momento giusto. La norma è chiara, l'arbitro non può sospendere la gara. Un incontro col ministero dell'Interno per chiarire meglio l'applicazione della norma è doveroso ma ad oggi è una norma chiara. L'unico soggetto che può sospendere la gara è il responsabile della sicurezza all'interno dello stadio: pensate una gara come quella di ieri con tutto quello che era successo far uscire 75mila persone anzitempo. Ci sono questioni di ordine pubblico da salvaguardare. Noi quello che possiamo fare lo faremo con le sanzioni, io chiedo al giudice sportivo che vengano adottati provvedimenti esemplari contro soggetti che stanno infangando il nome del calcio italiano. Mi rivolgo al pubblico ma anche a tutti, dobbiamo abbassare un po' i toni. Questo clima non fa bene al rispetto delle regole e dell'equilibrio nel nostro mondo. L'arbitro di ieri ha applicato alla lettera le regole che prevedono il gioco, qualche dichiarazione arrivata nella vigilia forse non ha aiutato.

I club vanno aiutati?
I club non possono essere lasciati solo ma devono essere parte attiva per contrastare questo fenomeno.

La soluzione può essere l'abbandono del campo da parte delle squadre?
No perché ci sarebbe un risultato negativo per quella squadra perché ci sono delle norme e delle regole che vanno rispettate. Capisco l'esigenza di tutelare gli uomini ma esistono delle regole, dobbiamo pretendere delle sanzioni chiare ma anche il rispetto delle norme altrimenti diventa un far west.

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