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Roma-Liverpool 1984, la lettera di Fredriksson: "Per me non era fallo su Tancredi"

L'arbitro della finale di 34 anni fa ha risposto alla lettera di Massimo Izzi svelando il giudizio che la Uefa aveva dato al suo arbitraggio

La Redazione
01 Maggio 2018 - 08:17

Il nostro Massimo Izzi, massimo esperto di storia della Roma, scrisse - non da studioso ma da tifoso - una lettera a Erik Fredriksson, arbitro della finale col Liverpool, per chiedergli come mai non avesse annullato il gol di Neal, nonostante l'evidente fallo di Whelan su Tancredi. E l'arbitro gli ripose. Quella lettera è rimasta chiusa per anni. Massimo ha deciso di aprirla solo dopo il sorteggio delle semifinali. L'ha tradotta per noi la collega Malena Johansson, di Dagens Nyheter.

«Grazie per la Sua lettera. Lei ha detto che posso scegliere l'inglese o lo svedese e quindi userò la mia madrelingua. Farò una descrizione breve, rispettivamente su ogni domanda. 1) Non ho deciso la porta per i rigori, ma ho lanciato una moneta. Questo è il normale modo di procedere. 2) Il pubblico fu entusiasta e viveva la partita in maniera positiva. 3) Non ho il pallone della partita. 4) La mia concentrazione era puntata tutta sulla partita e non ho ricordi di situazioni particolari. Però voglio sottolineare che entrambe le squadre si sono comportate in maniera corretta. 5) Quando ho concesso il gol di 1-0 ho seguito il Regolamento del Gioco, Regola 12.4 (c): «Quando il portiere ha lasciato la sua area piccola, è considerato come un giocatore di movimento». La mia totale convinzione di aver interpretato la regola e la situazione in maniera corretta vale ancora oggi. Da notare: dopo la partita il delegato dell'Uefa, dottor Vaclav Jira, cecoslovacco, mi ha fatto i complimenti per la mia valutazione e il mio coraggio nella situazione di cui sopra. Il dottor Jira era allora presidente della commissione tecnica dell'Uefa. Ispettore degli arbitri fu W.J. Bennan, dell'Irlanda del Nord. Il rapporto di Mr Brennan è il seguente: "Valutazione generale: Eccellente. Osservazioni generali e motivazioni del giudizio: nessuno può trovare errori nella sua prestazione". Cordiali saluti. Erik Fredriksson».

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