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Le pagelle di Roma-Barcellona: sogno o son Dzeko? Il bosniaco prende più del suo numero di maglia

I voti della strepitosa serata di ieri: Capitan De Rossi cuore di romanista, Manolas è sceso dall'Olimpo

11 Aprile 2018 - 10:00

La premessa è in una richiesta. D'indulgenza da parte di chi legge. Perché forse chi scrive non ha la necessaria lucidità per farlo in una notte come questa. In cui le emozioni sono più forti di ogni ragionamento. In cui è tutto cuore. Tutta vita. Tutta Roma. È la notte nella quale (forse) il resto del mondo può lontanamente intuire cosa vuol dire essere romanisti. Non tanto per il 3-0 e l'impresa da leggenda e la qualificazione storica. Quanto perché tutta la sofferenza di decenni si condensa in gioia ineguagliabile.

7,5 ALISSON
Incredibile ma vero, l'attacco atomico blaugrana gli fa il solletico per quasi 90 minuti, forse anche di più. Tenendo lui (e noi) in tensione più per i nomi stampati dietro le maglie che per reali occasioni da rete. Serafico.

8,5 MANOLAS
Nella sera dell'epos non poteva che essere il colosso greco a mandarci nell'Olimpo. Un colpo di testa di rara bellezza che a sette minuti dal termine ci regala un sogno. Prima, durante e dopo, si scrolla di dosso Suarez come si fa con le briciole sulla camicia: un fastidio, nulla di più. Statuario.

8 FAZIO
Se comanda lui, che tutti obbediscano. Questo è l'ordine, al quale devono sottostare anche i fenomeni del Barça, sovrastati da Federico. Non solo per altezza o per grado. Ma perché nonostante il giallo irriverente dell'arbitro francese, lui non si fa innervosire e si erge su tutti. Gigante buono.

8 JESUS
Pronti via, gli tocca inseguire Messi. Il miracolo è che già in quella prima azione si intuisce come sarebbe andata: con il nostro brasiliano a moltiplicare anticipi e colpi di testa (altro che pani e pesci) e la Pulce a non strusciarla mai.

7,5 FLORENZI
La fascia d'angelo è la sua, dove volteggia e si libra con leggiadria. E concentrazione fenomenAle.

9 DE ROSSI
Quando il gioco si fa duro, i muscoli del Capitano escono fuori: all'andata una deviazione sfortunata gli aveva fatto piovere addosso critiche ingenerose. Stavolta sforna una prestazione regale: perfetto il lancio per il gol di Dzeko; un pallone sul dischetto che pesa una tonnellata, ma che lui si carica sulle spalle e sul destro e nella rete; una serie di lanci illuminanti, una regia sempre lucida e decisa, un frangiflutti invalicabile davanti alla difesa. In tutto: sempre un cuore enorme. Da romanista.

8 STROOTMAN
Ringhia Kevin, dall'inizio alla fine, in percussione come in pressing, costringendo perfino Sua Maestà Iniesta a fermarlo con una "scianchetta" graziata dal fischietto francese. Nella notte della nemesi è la norma. Altro che lavatrice: Kevin è robot. Tuttofare

8 KOLAROV
Aleksandar torna Magno e aggredisce fascia, avversari e qualsiasi cosa gli capiti davanti. Senza mai strafare. Volarov.

7,5 NAINGGOLAN
Durante la sfida fa il Ninja vecchio stile: più di lotta che di governo, più incursore che vero e proprio trequartista. Nella sera della perfezione non può che essere Radjante, anche in panca.

7,5 SCHICK
Con la Roma già in vantaggio, sfiora il gol intorno al quarto d'ora con una splendida torsione di testa. Non trova le sue Schickerie, ma la voglia di lottare su ogni pallone. Ovvero il nocciolo del romanismo. Benvenuto.

7,5 ÜNDER
Entra dopo un lungo stop. I primi spunti non sono un granché ma poi il turchetto diventa Granturco con il corner al bacio per la testa benedetta di Kostas. Ora è davvero Over.

7,5 EL SHAARAWY
Un quarto d'ora faraonico, con un gran gol sfiorato e palloni preziosi a spingere il Barcellona indietro e noi in cima al mondo.

9,5 DZEKO
Sogno o son Dzeko? Con ordine: noi sogniamo, lui è Dzeko. Ma per una sera siamo una cosa sola. Lui e noi, noi e lui. Lo spirito romanista è tutto in questo fuoriclasse assoluto. Proprio nel giorno in cui supera il record di Pruzzo in Coppa dei Campioni e i gol di Voeller con la maglia giallorossa. Ma soprattutto, nel giorno in cui appaia Di Bartolomei a 69 reti nella classifica dei marcatori della Roma di ogni tempo. Edin sfodera una prestazione che sarebbe da lode: lottando su ogni pallone dal primo all'ultimo minuto; realizzando il vantaggio con uno stop da campione vero e un tocco da attaccante di razza; costringendo Piqué al fallo da rigore. Ma soprattutto dando l'esempio ai compagni. Edincredibile, Edinsostituibile, Dzeko assoluto, Bosniaco vola. Trovate voi lo slogan più adeguato. E lasciateci godere questo Fenomeno. Vero.

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