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Serie A: Cagliari nomade, quanti stadi nella sua storia

Stallaggio Meloni, Comunale, Amsicora, Sant'Elia, Is Arenas e Sardegna Arena: la travagliata storia della casa dei sardi

06 Maggio 2018 - 17:21

Il Cagliari, prossima avversaria della Roma in campionato, è una squadra nomade. Nella sua storia la società rossoblù ha vissuto numerose peripezie legate agli impianti sportivi. 

Stallaggio Meloni

Il primo campo fu lo stadio Stallaggio Meloni,dove i sardi esordirono l'8 settembre 1920, battendo la Torres per 5-2. Nel 1922 il campo venne dotato di una piccola tribuna e di spogliatoi. Qualche anno dopo venne abbattuto e al suo posto fu posta una targa commemorativa. Esso viene poi abbattuto qualche anno dopo: sul sito che l'accoglieva è collocata una targa commemorativa.

Il Comunale

Nell'ottobre 1924 iniziò la costruzione del nuovo stadio Comunale Via Pola, dove il Cagliari iniziò a giocare nel 1928, rimanendovi fino al 1951.

Amsicora

In quell'anno la squadra si spostò allo stadio Amsicora che prese il nome dal leggendario eroe sardo Ampsicora protagonista della rivolta del suo popolo proprio contro i romani nel 215 a.C. All'Amsicora la squadra rossoblù conquista lo scudetto nel 1969-1970.

Sant'Elia

Sotto la supervisione dell'ingegnere Giorgio Lombardi lo stadio fu edificato nell'estate del 1970 e inaugurato già nel mese di settembre. Con la capienza di 70 000 persone, compresi i posti in piedi antesignani delle più moderne "standing areas" l'impianto costò 1,9 miliardi di lire, dei quali un quarto venne coperto dal CONI attraverso un credito sportivo di circa 550 milioni. Tuttavia il nuovo stadio aveva delle carenze infrastrutturali: le vie d'accesso erano insufficienti per il volume di pubblico della struttura e il parcheggio, in un primo momento, era capace di soli 200 posti auto. 

 Il Nino Manconi

Dal settembre al dicembre 2003 il Cagliari dovette momentaneamente trasferirsi allo stadio Nino Manconi di Tempio Pausania, a causa di alcuni lavori di ammodernamento al Sant'Elia.

Nereo Rocco di trieste

Dall'aprile all'agosto 2012 venne dichiarato inagibile, obbligando il Cagliari a giocare le sue gare casalinghe allo stadio Nereo Rocco di Trieste.

Is Arenas

Per evitare una scomoda trasferta ai tifosi, la società decise di trasferirsi allo stadio Is Arenas, a Quartu Sant'Elena. Il piccolo impianto venne ampliato costruendo delle tribune in ferrotubi, portando la capienza a 16 500 spettatori. L'accordo col comune prevedeva una ffitto triennale per un corrispettivo di 30 000 euro annui.Lo stadio non ottenne però la piena agibilità costringendo il Cagliari a giocare molte partite a porte chiuse.

Sant'Elia bis

Il Cagliari decide di tornare al Sant'Elia, che fu ristrutturato e messo in sicurezza per consentire lo svolgimento delle gare casalinghe. Dopo la formalizzazione del progetto di un nuovo stadio da edificarsi  in città, lo stadio Sant'Elia è stato demolito nella stagione 2016-2017.

Sardegna Arena

Per giocare in casa la società ha deciso così di adottare una nuova soluzione tampone, di nuovo con ferrotubi rivestiti nell'area dei parcheggi del vecchio Sant'Elia: così nasce la Sardegna Arena, con una capienza di 16 233 posti a sedere, in funzione dal 2017-2018. Non appena il nuovo stadio di proprietà, che sorgerà sul Sant'Elia, sarà stato terminato e omologato, la Sardegna Arena sarà demolita e riadibita a parcheggio.

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