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Nicchi: "Situazione drammatica, si rischia una nuova Calciopoli"

Il presidente dell'Aia lancia l'allarme politico, prima di commentare l'operato di Mazzoleni e le parole di Buffon dopo il Real

La Redazione
16 Aprile 2018 - 09:29

Marcello Nicchi è un fiume in piena. Intervistato da 'Radio Rai 1' sulle tematiche più attuali relative al mondo arbitrale - sciopero, rischio di perdere il 2% di voto in Figc e Var - il presidente dell'Aia ha commentato anche la prova di Mazzoleni, arbitro del derby Lazio-Roma. "Ieri è stato uno dei tanti arbitri a fare bene. La nostra classe arbitrale ha dimostrato di essere il fiore all'occhiello di una Federazione che al momento non c'è. La situazione è drammatica. Io sto cercando di evitare lo sciopero. Però se qualcuno la domenica non dovesse trovare l'arbitro non si deve sorprendere. Sto cercando di evitarlo, ma le sezioni non ce la fanno più. All'estero ognuno ha i propri diversi statuti e tutti partecipano alle votazioni del presidente federale. E' incredibile che vogliano toglierci il diritto di voto. Vogliono indebolire il peso degli arbitri, la nostra serietà e potrebbe essere l'inizio di una nuova Calciopoli. Sono dati di fatto. Vogliono mettere le mani sugli arbitri. Questo significherebbe dire la propria sulle designazioni, noi siamo bravi perché siamo autonomi. Calciopoli all'epoca nacque perché qualcuno andava a parlare con gli arbitri, oggi noi siamo una garanzia per il mondo del calcio. L'arbitro deve votare perché è un diritto democratico. E' un principio democratico di questo Paese e non capisco perché non dobbiamo averlo".

var, buffon e Real Madrid-Juventus

Nicchi ha anche commentato le polemiche relative a Real Madrid-Juventus. "Non darò giudizi tecnici perché sarebbe scorretto, posso solo dire che Buffon è un grandissimo campione. Però bisogna fare attenzione a quello che si dice a certi livelli perché ci sono molti bambini che ascoltano. Se fosse accaduto qui, io avrei difeso l'arbitro, perché non può essere minacciato né prima, né durante, né dopo. Agnelli? Non posso interferire sul pensiero di un dirigente italiano". E sul Var. "Uno strumento che funziona, sicuramente migliorabile, ma è da tutti accettato e voluto. Chiaro che ci sono cose che non sono visibili, ma durante una partita l'addetto al Var si scambia opinioni con l'arbitro molte volte. In alcune occasioni l'arbitro deve andare a vedere il Monitor. Ad ogni modo è sempre l'arbitro che decide, questo è un caposaldo che deve rimanere. Se c'è un dubbio, deve andare al Monitor per prendere una decisione".

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