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Juve-Roma, Di Francesco: "Noi perdenti? Si risponde solo sul campo"

Il tecnico in conferenza alla vigilia del match contro i bianconeri: "Ebbi la possibilità di andare alla Juve, ma cercare di vincere qui è più bello"

La Redazione
22 Dicembre 2017 - 13:13

Alla vigilia del big-match tra Roma e Juve, in programma domani alle 20.45 all'Allianz Stadium, Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni:

In quello stadio la Roma non ha mai ottenuto un punto...
"Si prepara come una partita importantissima. Non decisiva, ma che può fare la differenza a livello mentale, con una squadra che deve andare a cercare una vittoria a tutti i costi in un campo difficilissimo".

Allegri ha detto che la Roma è l'antagonista più pericolosa
"Una delle antagoniste. Lo ringrazio perché ci sta facendo un complimento, ma lui sa benissimo come si vince. Ha parlato di numeri su Alisson e la nostra difesa che sono importanti, speriamo di confermarli domani. Faccio anch'io i complimenti a lui, perché è un allenatore di grandissimo livello"

Chi toglierebbe alla Juve?
"Credo che Higuain sia veramente letale, dietro di lui dico Mandzukic: è il calciatore che sa rovinare gli equilibri delle squadre avversarie, grazie anche ad una forza fisica importante"

Come sta Dzeko dopo il rigore fallito? Schick è parso in crescita...
"Ha grandissima voglia di far gol, che gli manca, ma con grande positività ne abbiamo parlato. Non va vissuta in maniera angosciosa questa assenza di gol, che sono certo arriveranno. Magari ne fa tanti un colpo solo. Schick l'avete visto, sta crescendo sotto tutti i punti di vista, ma come avete visto deve andare in campo per migliorare".

La Roma va a Torino con quale obiettivo?
"Vorrei dirlo a fine partita, però è ovvio che non voglio regalare niente, né fare una gita. Il risultato determina tanti discorsi, ma a me interessa che un risultato positivo a Torino ci darebbe tanta forza e sarebbe una risposta importante"

Un quotidiano ha fatto una prima pagina con tre ex romanisti, in cui si sostiene che siano diventati vincenti solo andando a Torino, mentre a Roma erano dei perdenti...
"Non devo rispondere niente: questo ci deve dare ancora maggiore carica e motivazione per fare bene domani. Noi dobbiamo rispondere solo sul campo, io non devo dare nessuna risposta: le chiacchiere se le porta via il tempo"

C'è stato un po' un calo a livello di prestazioni dopo il derby: cos'è successo?
"Ho letto e sentito delle cose sulle prestazioni quasi assurde, ho sentito anche dire che questa squadra è la quartultima come corsa. Non si conta la quantità della corsa, ma la qualità. Il calcio è fatto anche di qualità di corsa. Noi siamo mancati sottoporta e siamo stati ingenui contro il Torino sui calci piazzati, ma a livello di sviluppo di gioco e di occasioni abbiamo fatto meglio con i granata che contro il Cagliari. Sicuramente siamo mancati nei risultati, me ne assumo le responsabilità, ma non mi parlate di poca brillantezza della squadra".

Se Mandzukic dovesse giocare, se la vedrà con Florenzi. Può essere un duello chiave? Se dovesse esserci un rigore, chi lo tirerà?
"De Rossi! No, al di là del rigore, si decide sempre prima. Loro non c'erano tra i rigoristi perché non erano titolari, Edin si sentiva di tirare e ha sbagliato, come aveva fatto anche Perotti. Sappiate che scelgo io e vedremo chi lo batterà. La grande fisicità di Mandzukic, bravo a chiudere i cross con grande forza e qualità, ma anche la capacità nostra di saperlo riattaccare con le grandi qualità di Florenzi"

Miglior attacco contro miglior difesa: negli ultimi anni il campionato lo ha vinto sempre la miglior difesa. Questa Roma basta per vincere lo Scudetto?
"Sì, tante volte la Juve ha vinto i campionati con molti 1-0, ma noi dobbiamo migliorare il nostro ruolino di marcia. Se tiri tantissimo, ma concretizzi poco, bisogna migliorare. Abbiamo le potenzialità per migliorare, dobbiamo tirarle fuori. Dobbiamo anche attaccare meglio"

Qual è lo scenario dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia? La gara di domani assume un altro valore?
"Siamo scesi in campo mercoledì per cercare di portare a casa la qualificazione. Detto questo, purtroppo è difficile analizzare la partita per capire dove siamo stati ingenui. E' normale che adesso abbiamo altri due obiettivi: arrivare il più in alto possibile e andare il più avanti possibile in Champions. Non passiamo dalle stelle alle stalle in un attimo. Non si può dire che non ci sia stata determinazione e voglia da parte della squadra. Di certo dispiace, ma abbiamo altri due obiettivi da poter migliroare"

Era in campo nel febbraio del '98, con il fallo di Deschamps non fischiato, ed era in panchina nel maggio del 2001: la partita dà qualcosa in più?
"Sempre stata una partita ostica, anche quando pareggiammo l'anno dello Scudetto eravamo sotto. Poi con Nakata e Montella rimontammo e fu come una vittoria. Mi auguro di poter riprovare le stesse gioie, ma a parte questo è una partita che vivi con grande tensione. Anche perché non facciamo risultato lì da sette anni, mi pare"

La Juve dopo la sconfitta con la Samp non subisce più gol. Schick è in crescita: lo rivedremo con Dzeko? Quanto sarà importante avere giocatori che possano superare lo scoglio del primo controllo?
"Non so cosa intendi con primo controllo, perché ci sono tante altre cose che contano oltre al primo controllo. La formazione non ve la dico, però ribadisco per l'ennesima volta che mi chiedete sempre di Schick. A Torino dicono che Dybala deve crescere, qui Schick è arrivato e sembra un campione affermato: questo dice molto sulla differenza di mentalità"

C'è veramente la sensazione che per vincere bisogna andare altrove?
"Io vi posso solo dire una cosa: negli anni in cui sono venuto a Roma ho sposato le persone e gli uomini che c'erano. Ebbi anche la possibilità di andare alla Juventus, ma per me è bellissimo cercare di ottenere qualcosa qua. Mi piacerebbe cambiare un po' la mentalità nei giudizi che si danno. Noi dobbiamo crescere e maturare tanto, la Juve deve essere un esempio, ma è tanto bello farlo qua, dove c'è un pubblico magnifico".

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