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Lazio-Torino, Burdisso inchioda Parolo e Tare: "Ecco cosa ho detto a Giacomelli"

Il difensore argentino commenta l'episodio che ha determinato l'espulsione di Ciro Immobile

Foto Sync

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La Redazione
12 Dicembre 2017 - 18:21

A distanza di un giorno, continua a far rumore l'espulsione di Ciro Immobile in seguito ad una testata rifilata a Nicolas Burdisso. Ai microfoni di Sky Sport 24, il difensore del Torino ha smentito Marco Parolo e Igli Tare, che a fine partita avevano detto che l'ex romanista aveva scagionato l'attaccante laziale parlando con l'arbitro.

È vero quello che dicono Tare e Parolo, che hai detto all'arbitro che Immobile non ti ha toccato?
Prima di tutto, non sono qui per difendermi, ma solo per chiarire. Io non ho mai detto queste cose in campo, né quello che dice Tare, né purtroppo, e mi dispiace ancor di più, quello che dice Parolo. Per come sono fatto io, quello che succede in campo muore in campo con noi. Io ho solo riferito all'arbitro che era un problema mio con Immobile e basta. Poi l'arbitro ha fatto il suo lavoro, ha dovuto andare a vedere le immagini e quello non c'entra nulla con quello che ho detto io. Però quello che hanno detto Tare e Parolo non è quello che ho detto io.  

Quindi non hai detto a Giacomelli che Immobile non ti aveva toccato?
No, le immagini sono chiare: lui mi è venuto addosso, le immagini parlano da sole, che è quello che ha fatto l'arbitro. Però non sono d'accordo con quello che dicono Tare e Parole, perché io in campo non ho detto niente a nessuno e all'arbitro ho detto solo di non preoccuparsi, che quello era un problema solo tra me e Immobile.

Dalle immagini si vede che tu ti sei rialzato subito, non cercavi una sanzione per l'avversario.
No, non ho fatto una scenata, per niente, e poi mi spiace essere qui a parlare di questo invece che del Toro che ha fatto una grande partita. Io volevo più che altro chiarire che quello che hanno detto Tare e Parolo non è vero, non ho detto che non mi ha toccato perché poi le immagini parlano da sole, ho detto solamente "lascia stare, questo è un problema solo tra Immobile e me".

L'impressione è quella che, contro la Lazio, abbiate dato una risposta forte.
Sì, avevamo bisogno di una partita così, contro una grandissima squadra, che sta facendo bene quest'anno e, al di là di questo, si è visto dal primo minuto che volevamo la partita, volevamo fortemente i punti, fare una grandissima prestazione. Alla fine penso che, al di là di tutti, episodi o no,  meritavamo di vincere.

Tu sei sempre più leader di questa squadra
Io sono contento prima di tutto per il Torino, per il gruppo, e per me stesso perché ho fatto la scelta di venire qui a lottare per grandi obiettivi, grandi traguardi. Questa è una piazza con tante ambizioni e anche tante illusioni. Ora noi dobbiamo dare continuità a questo tipo di partite.

Cosa ne pensi della gestione di Mihajilovic e dell'esclusione di Liajic dalla partita di ieri?
Queste cose ci stanno, tutti sappiamo dell'importanza di Liajic per questa squadra e questi episodi capitano, fanno bene alla squadra. Miha ha più esperienza di tutti.

Poteva starci anche un giallo per te nell'episodio incriminato.
Per quale motivo? Io ero fermo, stavo solo parlando con Immobile e lui mi è venuto addosso, non ho nemmeno fatto una sceneggiata. Sono caduto e ho abbassato la testa perché lui mi è venuto addosso. Ognuno ha i suoi interessi, capisco tutti, capisco i dirigenti, capisco i giocatori, ma io ho detto la mia, ho detto all'arbitro: "Questa è una cosa che si risolve tra noi due", l'arbitro ha fatto il suo lavoro, io non c'entro nulla.

Come siete rimasti con Immobile? Vi siete parlati?
Non è importante questo. Per me quello che succede in campo finisce in campo. Io sono così e mi piacerebbe che anche i miei compagni fossero così.

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