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Telenovela Dzeko: ora si impone una scelta

La faccenda è complicata, ne converrete. La soluzione non è semplice. Ma va trovata. E con reciproca soddisfazione

06 Giugno 2021 - 08:14

Dzeko ha deciso: lascia la Roma. No, attenzione: Dzeko ha cambiato idea, non lascia più la Roma. E poi: la Roma vende Dzeko. Macché: la Roma non vuole più privarsi di Dzeko. Tutto e il contrario di tutto. Bianco e nero. Paradiso e inferno. Da anni, ormai, è così. Edin va via, no resta, anzi prolunga, no no spalma, macchè saluta. Boh. Comincia il mercato e riparte la "Telenovela Dzeko". Come accaduto in occasione delle ultime sessioni di acquisti e cessioni. Una costante. Tira e molla. Sì e no. E ogni volta, a fine trattative, Dzeko è rimasto nella Capitale. Meglio così, peggio così. Opinioni opposte, mai accompagnate da uno straccio di controprova.
Ci risiamo, ovviamente. Cambiano gli allenatori della Roma, non cambia il ritornello: Dzeko che fa? Oppure: ma la Roma che fa con Dzeko? E il discorso, fatalmente, torna al punto di partenza: conviene privarsene? Interrogativo carico di se, a guardar bene. Conviene, ad esempio, se la Roma ingaggia uno più forte, più giovane, più tutto di Edin. Sennò vale la pena sfruttare fino in fondo il suo contratto. E il suo fisico. Che non è più quello di una volta, ma la classe - si sa - non ha età. Ecco perché potrebbe (dovrebbe...) essere questa l'occasione giusta per programmare in via definitiva il dopo Dzeko. Senza che questo voglia dire che Edin deve essere cacciato al volo. Non sta scritto da nessuna parte, del resto, che la Roma non possa avere più di due centravanti. Dzeko potrebbe rappresentare una risorsa in più per la Roma di Mourinho a patto che non sia l'unica risorsa in attacco a disposizione del portoghese. Sarebbe sbagliato, insomma, caricare sulle sue non più giovani spalle tutto il peso e tutte le responsabilità dell'attacco romanista.
Lui, Edin, può ancora dare tanto, ma nessuno deve pensare che possa giocare tutte le partite di tutte le competizioni. Certo, la portata del suo contratto dovrebbe "obbligarlo" a non saltare neppure un appuntamento, però chi ne trarrebbe reale vantaggio? Il punto, comunque, è anche un altro: la Roma può permettersi di pagare (ancora) oltre 7 milioni netti di euro un calciatore a metà servizio? La faccenda è complicata, ne converrete. La soluzione non è semplice. Ma va trovata. E con reciproca soddisfazione. Che senso avrebbe, del resto, tenere un giocatore solo perché obbligati a farlo per via di un contratto fuori mercato? E che senso avrebbe non dare a Mou, qualora lo volesse, un centravanti più forte, più giovane, più tutto di Dzeko?

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