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Le scelte di Mourinho: la forza del poker in tribuna

In tanti hanno voglia di dare una lezione al tecnico perché "non si metto fuori squadra quattro o cinque giocatori a partita". Oggi i numeri dicono che non ha sbagliato

Mourinho in tribuna a Cagliari (As Roma via Getty Images)

Mourinho in tribuna a Cagliari (As Roma via Getty Images)

30 Ottobre 2021 - 08:22

Tanti (troppi?) lo stanno aspettando al varco. Il motivo? Misterioso, in apparenza. In realtà, è palese: in tanti (troppi) c'è immensa voglia di dargli una bella lezione perché così non si fa. Così come, così cosa? Mettere fuori squadra quattro o cinque giocatori a partita. Perché, raccontano e scrivono, i giocatori in questione vengono "mortificati", la rosa si indebolisce e soprattutto si deprezza. Improvvisamente attenti alla questione morale, oltre che a quella economica, in tanti (troppi) dimenticano che senza quei quattro o cinque la Roma è al quarto posto in classifica. Che, insomma, seppur giocando praticamente sempre con i soliti noti, le cose finora non sono andate male. E questo, è facile comprenderlo, non va giù a chi non vedeva (vede) l'ora di sparare a zero sullo scriteriato, bollito e pure cattivone José Mourinho, atteso al varco per l'ennesima volta domani contro la capolista Milan (facile farlo, eh...).

Precisando che quei quattro o cinque in questione anche prima di Bodo avevano giocato poco (ci sono i tabellini delle gare di campionato a confermarlo), nessuno può escludere che proprio il loro mancato utilizzo ha consentito alla Roma di trovarsi dopo dieci giornate di campionato a due punti dall'Inter che ha il tricolore sul petto. Tesi azzardata? Né più né meno di quella che ipotizza una Roma più su del quarto posto con gli "epurati" sistematicamente in campo. Non esiste una controprova, in un senso o nell'altro. Si possono fare un milione di chiacchiere, si possono discutere mille opzioni ma non si può andare contro la realtà del numeri. E i numeri, oggi, sentenziano che Mourinho non ha sbagliato. Potrebbe non esser d'accordo con la realtà soltanto chi ritiene che la Roma ha una rosa per vincere lo scudetto, ma questo non lo pensano neppure Dan e Ryan Friedkin oltre che tutti gli uomini di buona volontà.

Ecco, allora, che lo sparare sul pianista Mou è semplicemente esercizio pretestuoso. Non porta nulla alla causa della Roma neppure in termini di critica costruttiva, perché il "feroce ostracismo" (questo si è letto...) del portoghese nei confronti di quei quattro o cinque si è rivelato finora ininfluente ai fini dei risultati della Roma. Anzi, come detto, proprio l'aver puntato su 13-14 giocatori fissi le potrebbe aver consentito di stare davanti a Atalanta, Juventus e Lazio. Si accettano smentite. Certificate però. Daje.

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