La prima dell’ottavo Re
Contro la Fiorentina il 2 maggio ‘37 fa l’esordio Amedeo Amadei, a 15 anni, 9 mesi e 7 giorni. Gioca da ala, la settimana dopo segna. Poi diventerà l’attaccante dello Scudetto

“L’attacco, ecco il problema, è stato sentenziato dopo la terza o quarta partita del campionato 1936-37: «L’attacco, ecco il problema!». È stato ripetuto poi inesorabilmente almeno una volta ogni settimana. «L’attacco, ecco il problema!» è stato confermato, ribadito, replicato fino alla sazietà. Era convincimento unanime che l’inefficienza dell’attacco della Roma costituiva una di quelle verità certe, definitive ed assolute per le quali si può mettere a cuor leggero la mano sul fuoco; e probabilmente anche Alberto Einstein, se avesse concentrato sulla squadra un po’ della sua preziosa attenzione si sarebbe affrettato ad aggiungere una bella errata corrige ai suoi divertenti opuscoletti sulla relatività per avvertire lealmente le falangi dei suoi lettori che l’inefficienza dell’attacco della Roma costituiva il tallone di Achille delle sue teorie”.
Con questo splendido attacco Ennio Viero, dalle pagine del suo celeberrimo «Tifone», introduceva il magistrale commento di Roma–Fiorentina del 2 maggio 1937. E in attacco, effettivamente, proprio da quella domenica la Roma poteva disporre di un giovanotto di belle speranze dalle non trascurabili abilità: Amedeo Amadei. Su di lui Viero annota: «Per finire al giovane Amadei senza compiere nulla di trascendentale dimostra di poter stare degnamente in prima squadra (non si inorgoglisca troppo la giovane speranza)».
Amadei era arrivato a Testaccio qualche mese prima, nel luglio 1935 per rispondere a una leva calcio bandita dalla Lupa sulle pagine del «Littoriale». Armando Lugari, responsabile della sezione ciclismo dell’AS Roma, avrebbe voluto fare di lui un ciclista, ma fortunatamente il peso specifico di Mister Scardola – selezionatore dei giovani giallorossi – avrà maggiore risonanza e Amedeo inizierà così la sua avventura a Testaccio. Nell’aprile del 1937 la sua trafila comincia a vedere l’epilogo. L’11 aprile viene aggregato a una formazione mista che gioca a Cagliari; una volta tornato nella capitale, quattro giorni dopo, è inserito nella formazione Allenatori che incontra la prima squadra in preparazione del match di campionato con il Milan.
Il giorno 21 è invece a Salerno. Questa data è da segnare in rosso, perché rende evidente come ormai Barbesino stesse valutando seriamente il suo impiego in prima squadra. La Roma vince l’amichevole per 3-1, «Il Littoriale» dedica alcune righe al giovanotto: «Buona nel complesso la prova del debuttante Amadei all’ala destra». È proprio così, Amadei, il re dei numeri 9, il centravanti per antonomasia, ha iniziato la sua carriera all’ala, proprio per sfruttare una velocità travolgente e un’accelerazione sconcertante.
Il 28 aprile, dopo i 70’ di allenamento sostenuti a Testaccio dalla prima squadra contro la formazione Allievi, la notizia del suo utilizzo in campionato diverrà di dominio pubblico. «Il Littoriale», commentando il suo innesto, scrive: «All’ala destra farà il suo debutto in Divisione Nazionale A il promettentissimo Amadei, che anche ieri si è distinto per spunti veloci, buon trattamento di palla e precisione nelle centrate». E contro i viola – a 15 anni, 9 mesi e 7 giorni – Amadei fa il suo esordio nel calcio che conta. Un record assoluto in quella giornata e fino a pochi mesi fa. Il debutto. Emozione maiuscola poco dopo il fischio d’inizio: Amadei va al tiro, Baggiani perde il pallone, che sta per varcare la linea di porta. Sarebbe il gol più veloce di sempre, segnato dal debuttante più giovane di sempre… Teresio Traversa, però, salva sulla linea. Nella prima mezzora il “ragazzino” si vede ancora al 12’, quando inventa un bel suggerimento per Tomasi, poi con un tiro al volo al 19’ su servizio di Di Benedetti. Al 44’, il capolavoro di giornata: s’invola con uno spunto travolgente e costringe Gazzari ad atterrarlo in area. Il calcio di rigore, battuto da Bernardini: palo. Nella ripresa le cose sembrano mettersi per il meglio. L’azione si snoda da Bernardini a Fusco, Mazzoni e Serantoni che allunga a Di Benedetti: scatto e tiro a incrociare: gol.
Amedeo, intanto, rimedia anche un pestone e deve momentaneamente lasciare il campo, soccorso da Angelino Cerretti. I viola pareggiano ma il debutto è stato più che positivo. È mancata solo la rete. Uno dei prìncipi del gol immortali della storia romanista e non solo (Giampiero Boniperti dirà di lui il 23 ottobre 1982: «Chi è il campione della Roma che ho ammirato di più? Come campione e come uomo… Amedeo Amadei»), non fa però attendere molto i tifosi e già una settimana più tardi, alla seconda presenza (quindi a 15 anni, 9 mesi e 14 giorni) stabilisce un altro record: quello del marcatore più giovane. Tra i pali della Lucchese c’è Olivieri, che poco più di un anno più tardi sarà determinante nella conquista del secondo titolo mondiale italiano. I padroni di casa stanno vincendo per 1-0 quando al 30’, un attimo di indecisione tra i difensori lucchesi bastava ad Amadei per piombare sopra una palla innocua. La palla è in gol, l’ottavo Re di Roma ha impugnato il suo scettro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA