ASCOLTA LA RADIO RADIO  

Reportage: la Roma Under 14 a L'Aquila tra il ricordo di Italo Foschi e le ferite del terremoto

In onore del primo presidente. Per i giovani giallorossi una foto davanti al tavolo dove è stato fondato il club Il pronipote: «Vorrei farlo esporre nel nuovo stadio»

nella sala Museo Italo Foschi, con il presidente del Roma Club L’Aquila Zingarelli

nella sala Museo Italo Foschi, con il presidente del Roma Club L’Aquila Zingarelli

08 Giugno 2019 - 15:28

Si sono fatti la foto intorno al tavolo di legno su cui venne fondata la Roma, il 7 giugno 1927, i giocatori della Roma classe 2005. La visita alla sala museo Italo Foschi non era prevista, perché i tempi erano stretti, ma gli organizzatori hanno chiesto il favore a L'Aquila e Perugia, che dovevano scendere in campo alle 17, di anticipare alle 16, giocando la gara inaugurale, per dar tempo ai giovani giallorossi di visitare il pezzo di storia giallorossa che Riccardo Zingarelli, presidente del club L'Aquila, ha ricostruito in una sua proprietà, nel nome del padre, Vittorio, figlio di Italia Foschi, sorella di Italo.

Non ha avuto figli, il fondatore della Roma, la sua creatura è nata a Via Forlì 16, in una casa poi ereditata dalla famiglia Zingarelli. Quando è stata venduta, i mobili sono stati portati a L'Aquila, insieme a una mole di documenti preziosissimi, tutti legati alla fondazione del club coi colori di Roma. «Questa scrivania spero di vederla esposta presto nel nuovo stadio della Roma», spiega Zingarelli. Per ora passerà al club il resto: più di seicento libri, oltre mille fotografie, e cimeli vari, che verranno spostati a Roma, e custoditi nell'archivio storico del club, a Trigoria (anche se qualcosina potrebbe finire anche nella nuova sede dell'Eur, dove la sala riunioni è stata intitolata proprio a Italo Foschi).

La Roma già nel 1949, anno della morte, aveva deciso di organizzare un torneo in sua memoria, ma il progetto rimase sulla carta. Lo farà dalla prossima edizione: per ora – organizzato proprio dal Roma club locale – il memorial si tiene a L'Aquila, nel nuovo stadio Gran Sasso d'Italia. Un bell'impianto - il vecchio Fattori ora è usato dal rugby - di cui si parlava da tempo, ma la cui realizzazione è stata favorita dal piano di ricostruzione dopo il terremoto del 2009. E lo stesso Memorial è un'occasione per portare gente in una città che porta ancora le ferite di quella tragica notte di aprile.

Lavori in corso

Arrivando in macchina, dall'autostrada, appena si apre la visuale del centro, si notano almeno una dozzina di gru che sbucano dai palazzi, ed è uno spettacolo maestoso. Ce ne sono molte di più, ci dicono, almeno un'ottantina al lavoro in contemporanea, e ognuna serve almeno i quattro palazzi intorno. Alcune strade sono chiuse, e alcune rischiano di restare così per anni: il (bellissimo) centro storico del capoluogo abruzzese era stato costruito vari secoli prima dell'automobile, e alcune vicoli sono talmente stretti che le macerie andranno portate via a mano, con secchi e carriole.

Alcuni palazzi sono stati già restaurati, e si vedono dai colori brillanti della vernice, la chiesa di Santa Maria del Suffragio (o delle Anime Sante), in Piazza del Duomo, una delle più danneggiate dal sisma, è stata riaperta a dicembre, con una cerimonia solenne a cui ha preso parte anche il presidente Mattarella. La Piazza centrale è resa più allegra da un'iniziativa del Miur, il Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, tre giorni dedicati all'innovazione digitale della scuola italiana, c'è anche un palco con delle ragazze che provano un balletto.

I ragazzi della Roma camminano in branco, come in gita, sotto la calura di giugno: la visita si conclude alla Basilica di Collemaggio, uno dei simboli de L'Aquila, gravemente danneggiata e completamente ricostruita. Poi il pranzo, tutti insieme, alla Pro Loco di Coppito: la star è il figlio di Totti, che da ragazzino educato qual è si presta al giro dei selfie. Poi la visita alla sala Foschi, e via sul campo.

I ragazzi di fronte alla basilica di Collemaggio

Le partite: fa festa il Perugia. Che applausi al rigore di Tottino

C'era un figlio d'arte anche nel Perugia, l'erede di Fabrizio Ravanelli, pure lui motivo di curiosità, specialmente per i (pochi) non romanisti presenti allo stadio (omologato per la Lega Pro, e per 7.500 spettatori). In finale la Roma si è portata avanti dopo soli 2' con un gol di Pellegrino, in scivolata, su cross di Mulè, pari di Scarabattoli al 15. I gialorossi non hanno concretizzato almeno 4 palle gol, e ai rigori è andata male: bomber Cipolletti ha preso il palo, coppa al Perugia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA