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Roma Primavera, riscossa Satriano: 7 gol in 7 gare

Come il compagno d’attacco Cassano gioca da fuoriquota. Non è mai stato chiamato in prima squadra, ma sta vivendo una stagione oltre le aspettative

Satriano

Satriano ((As Roma via Getty Images))

13 Ottobre 2022 - 13:55

C’è il piede di Antonio Satriano sul terzo posto della Roma Primavera, a 3 punti dalla Juventus, e 2 dal Frosinone rivelazione, destinato prima o poi a perdere terreno: il centravanti giallorosso guida la classifica cannonieri del campionato con 7 centri, gli stessi di Nicolò Turco, trascinatore dei bianconeri. Tre mesi scarsi di differenza (anche se cambia l’anno di nascita) ma lo juventino si è fatto tutte le nazionali, dall’U15 all’U19, mentre il romanista ha fatto solamente le preselezioni, senza però gare ufficiali in azzurro. Non è mai stato un predestinato il centravanti giallorosso, altrimenti sarebbero andati a prenderlo già da bambino, facendo trasferire la famiglia, oppure nell’estate in cui si passa da Under 14 ad Under 15, ed è ammesso il tesseramento dei fuori regione. Nel caso dei 2003 come lui l’estate del trasloco sarebbe dovuto essere quella del 2017, ma lui, calabrese nato a Locri non si mosse: era al Crotone e lì rimase, anche se il club lo promosse con un anno di anticipo in Under 16, insieme ai 2002. E il 18 marzo 2018 il Crotone venne a Trigoria, per sfidare la Roma Under 16, che forse prese sottogamba l’impegno: Zalewski, Bove, Cancellieri e Tripi in panchina, i primi tre entrarono, l’ultimo no. C’erano due soli giocatori del 2003 in quella distinta, i due centravanti, Simone Modugno e Antonio Satriano: il primo - di cui si sono perse le tracce dopo la D col Castelnuovo Vomano e la Primavera della Viterbese - combinò poco e uscì nell’intervallo, il secondo firmò un clamoroso 2-0, alla mezz’ora. A fine anno la Roma - che quella gara non riuscì a rimetterla in piedi, e la perse 2-1 - si ricordò di quell’avversario che faceva la differenza sotto età, e lo andò a comprare.

Il primo anno, con l’Under 16 fece 9 gol in 15 partite (e uno nell’unica presenza sotto età), l’anno con l’Under 17 12 in sole 10 apparizioni (più un altro sotto età): la sua stagione migliore, che però si fermò a marzo causa Covid. L’anno dopo, il primo in Primavera, aggregato sotto età, ne fece uno solo, l’anno scorso 4, in 30 partite, anche se solo la metà da titolare, visto che il posto era dello svedese Voelkerling Persson, che domenica sera era all’Olimpico con la maglia del Lecce. È nato nel secondo semestre l’attaccante calabrese, cosa che non aiuta mai: all’inizio della stagione 2021-22 c’erano 18 classe 2003 in rosa, e 14 erano nati tra gennaio e giugno. Satriano compie gli anni tra qualche settimana, il 30 ottobre: era il penultimo della sua annata, solo Volpato (15 novembre) è nato dopo di lui, il suo rivale scandinavo è di gennaio. Nel momento in cui il Lecce lo ha acquistato, la Roma ha deciso di tenere Satriano, che peraltro, dopo una stagione con 4 gol, rischiava di andare in provincia a fare panchina: discorso simile a quello fatto per il suo compagno di reparto, Claudio Cassano, altro 2003 (pure lui secondo semestre, anche se di luglio) che lo scorso anno aveva segnato pochino.

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Hanno molte cose in comune i due, anche se con caratteristiche completamente diverse (alto e robusto Satriano, brevilineo e velocissimo Cassano): sono entrambi arrivati alla Roma nel 2018, non hanno mai giocato con le nazionali giovanili, non sono mai stati convocati per gare ufficiali dalla prima squadra (allenamenti sì, ma quelli a giro capitano un po’ a tutti), non sono stati presi in considerazione per il ritiro precampionato, né inseriti nell’allegato B della lista Uefa. Una mezza bocciatura per Satriano, che pur senza ricevere convocazioni da due anni il numero di maglia coi grandi ce l’aveva, prima il 68, poi il 76: quest’anno gli è stato preferito Padula, di un anno più giovane, reduce da una serie di problemi fisici. E la Roma ha anche investito per un altro centravanti, i polacco Majchrzak dal Legia Varsavia: al momento non c’è bisogno di lui, Satriano e Cassano - 12 gol in due, di cui 3 nel big match di domenica con l’Inter - stanno trascinando la squadra.

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