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Under 17

Giorni caldi per Marin: il portiere italo-brasiliano ha già debuttato

Lunedì era a Coverciano. La famiglia si è trasferita a Roma nel 2020, ma fino ai 16 anni la Fifa non ha concesso il transfert per il ragazzo

Renato Bellucci Marin al momento della firma del contratto

Renato Bellucci Marin al momento della firma del contratto

07 Settembre 2022 - 14:37

Due anni d’attesa, poi tutto in due giorni: domenica mattina il 16enne Renato Bellucci Marin ha debuttato con la maglia della Roma, lunedì sera era a Coverciano, convocato per lo stage dell’Italia U17, iniziato poche ore prima. Per quasi due anni è stato una sorta di fantasma a Trigoria: nel 2020, dopo la pandemia, la famiglia aveva deciso di trasferirsi in Italia da San Paolo del Brasile, aveva preso contatti con la Roma, subito ben contenta di offrire un posto nel settore giovanile. Anche perché il ragazzo era il capitano dell’Under 14 del San Paolo, una delle squadre più importanti del Sud America, aveva una struttura fisica decisamente interessante, che lo ha portato, due anni dopo, a 191 centimetri d’altezza, e un’abilità fuori dal comune nel gioco con i piedi, visto che fino a 11 anni, nelle giovanili del Palmeiras, faceva il centrocampista. Solo che la Fifa è molto attenta quando deve autorizzare il tesseramento di un minorenne che passa da un continente all’altro: il trasferimento dell’intero nucleo familiare, per ragioni non legate al calcio, è conditio sine qua non, ma non è sufficiente.

E così il ragazzo ha dovuto attendere il compimento del sedicesimo anno d’età (il 10 luglio) per poter firmare il vincolo giovanile con i giallorossi. Dopo la prima visita a Trigoria del 2020 è tornato per qualche mese in Brasile, mentre la famiglia ultimava il trasloco - la madre ora vive qui, il padre, dentista, viaggia spesso - da un anno e mezzo si allena al Fulvio Bernardini, e poi, quando i compagni scendono in campo, va in tribuna. Il mancato tesseramento gli ha impedito, tra le altre cose, di diventare campione d’Italia con l’U16, a giugno: ad Ascoli era in tribuna, al fischio finale è sceso in campo per festeggiare coi compagni, sbucando pure in qualche foto di gruppo.

L’unico rimasto

Il portiere titolare allora era Leonardo De Franceschi, la riserva Christian Guerrieri, come terzo era stato aggregato il 2007 Civello, che ora è tornato con i coetanei. Guerrieri si è infortunato il mese scorso, De Franceschi è stato aggregato sotto età all’Under 18, visto che il norvegese Brøndbo è tornato al Bodø/Glimt, il lettone Razumejevs è stato promosso come terzo in Primavera, Baldari è tormentato da una serie di problemi fisici, ed era rimasto il solo Mengucci. E così l’unico portiere del 2006 a disposizione per la gara interna con il Lecce era proprio quello che per due anni non poteva giocare, con in panchina Gioele Baldi, fratello del numero 1 della Primavera. Ma domenica i salentini hanno dato meno fastidio della pioggia: si è limitato a controllare qualche pallone vagante, non ha dovuto fare parate vere e proprie. Era andata diversamente ad agosto a Modena, terra d’origine di Nardino Previdi, direttore sportivo della Roma del secondo scudetto, oltre che di Brescia, Napoli e Verona: classe 1934, è venuto a mancare 13 anni fa, e gli hanno dedicato un Memorial per squadra U17.

E nei tornei possono giocare anche uno o due non tesserati, come prestiti: la Roma ha perso in finale col Sassuolo, Renato Bellucci Marin è stato premiato come miglior portiere. Forse è lì che lo hanno notato gli osservatori della Federcalcio: nello stato di San Paolo il 38% della popolazione è di origine italiana, il ragazzo ha il doppio passaporto sin dalla nascita. E così, vista la defezione del viola Martinelli, che Aquilani ha già lanciato in Primavera, Bernardo Corradi ha chiamato il romanista, per uno stage che si concluderà domani, con l’amichevole con l’U17 della Fiorentina. E dopo due anni di attesa il ragazzo è stato ben felice di raggiungere a Coverciano Mannini, l’altro romanista convocato: il Brasile è lontano, ora il suo futuro è in Italia.

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