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Da Youtube alla Spal: la storia del baby fenomeno Tomaselli

Ha trovato squadra il bambino prodigio rimasto 6 anni nelle giovanili della Roma. A giugno lo scudetto U17, poi era rimasto svincolato: ripartirà dall’U18, da Tarantino e Piccareta

03 Novembre 2021 - 18:33

Ci sono varie gradazioni di lieto fine, e per i giovani calciatori non è mai facile capirlo: ha trovato squadra Pietro Tomaselli, debuttando domenica, dopo un'estate da svincolato, e pure una discreta parte d'autunno. Non sarà Primavera, ma dovrebbe arrivare tra qualche mese: dipenderà da lui, e da quello che farà vedere con l'Under 18 della Spal. Una bella notizia per lui, che immaginava ben altro quando, a luglio, la Roma lo aveva inserito in lista di svincolo, cosa che a Trigoria cercano di fare il meno possibile in questi anni, preferendo trattare anche le cessioni a titolo gratuito, magari per strappare una clausola di riacquisto o una percentuale sulla rivendita. Niente di tutto questo - il padre voleva gestire la situazione da solo - per il piccolo fenomeno italo-belga, famosissimo per i pezzi di abilità su Youtube, con un tasso di difficoltà tale da far sognare tanti tifosi giallorossi, convinti che fosse arrivato un piccolo Zidane. Che con il piccolo Pietro, in tenuta da gioco del Real Madrid si fece una foto nel 2013: leggenda vuole che lo abbia visto palleggiare, a 9 anni non necessariamente compiuti, e sia rimasto impressionato. Non era molto più grande, il ragazzino, quando sbarcò a Trigoria, nel 2015: 11 anni, ma già stava in un club professionistico, o meglio, nel meglio che c'era dalle sue parti: era nato a Bruxelles e giocava nell'Anderlecht. Si dice che lo volessero le grandi d'Europa, si parlava di Barcellona, Real Madrid, Arsenal, delle due di Manchester e del Milan, di certo la Roma lo fece sentire speciale, e il padre, che era figlio di italiani, decise che era tempo di trasferirsi in Italia. E a quell'età, se la famiglia cambia paese, il bambino può andare a giocare dove vuole.

Come Vincenzo Sarno

Due anni prima che Tomaselli nascesse, la Roma aveva portato nel settore giovanile Vincenzino Sarno, che come lui sin dalle elementari veniva considerato un piccolo fenomeno: non c'era YouTube, Internet era roba per pochi, ma c'era Raffaella Carrà in prima serata, e lui andò lì a palleggiare su RaiUno, dopo che si era sparsa la voce che il Torino lo aveva pagato 100 milioni di lire. Qualche differenza c'era - il fantasista di Secondigliano ebbe una problemi disciplinari, quello di Bruxelles è sempre stato un ragazzino timido, rispettoso ed educato - ma l'esito fu lo stesso: dopo l'Under 17 furono entrambi lasciati liberi dal club giallorosso. Su entrambi c'erano dubbi legati a una statura inferiore alla media, entrambi accolsero lo svincolo con un sorriso, convinti che avrebbero avuto la fila fuori la porta, entrambi sono rimasti senza squadra per mesi. Sarno ripartì a novembre dalla Berretti della Sangiovannese, Tomaselli ha appena debuttato con la Spal Under 18, allenatore Paolo Mandelli, ex ala del Foggia di Zeman. In Primavera a Ferrara c'è Piccareta, che lo scorso anno alla Roma è stato il primo a dargli fiducia, dopo anni da trequartista da panchina: la classe 2004, di cui era uno di più giovani (farà 17 anni tra due settimane: solo Pagano festeggia dopo di lui) è particolarmente ricca di talento, e lui, basso e leggerino, non trovava spazio. Piedi e visione di gioco non bastano, se ti saltano addosso prima ancora che ti arrivi palla, e non hai il fisico per resistere a una spallata. Era sempre il più famoso, ma non giocava: nel 2019, quando la squadra vinse lo scudetto U15 battendo il Milan, lui non c'era (il padre ci tenne a far sapere che doveva fare l'esame di terza media). Sei mesi fa altra finale scudetto vinta (col Genoa, in U17), e stavolta era titolare: Piccareta lo aveva piazzato in cabina di regia, meno pressione, più spazio per il talento.

Ma il rapporto con la Roma era ormai sfilacciato: mentre i compagni si dividevano tra U18 e Primavera giallorossa, lui attendeva notizie, a casa. Si era parlato di squadre francesi, di contatti in Belgio, quando era uscito fuori di un interessamento del Psg qualcuno aveva malignato che fosse più un auspicio che una notizia: per mesi del ragazzo non si è saputo più nulla. Aveva compiuto 16 anni, quell'età in cui si può cambiare squadra con il vincolo giovanile, che non prevede retribuzione, con il minimo sindacale, o con contratti ben più ricchi: gli interessamenti ci sono stati, le telefonate pure, ma non si è mai arrivati all'accordo. Tranne che con la Spal, che non ha certo un budget di prima fascia, ma due persone che lo conoscono bene: il responsabile del settore giovanile, Catellani, ha chiesto un parere a Piccareta, che ha confermato il talento del ragazzo, il responsabile dell'area tecnica non ha avuto bisogno di chiedere, visto che è Massimo Tarantino, fino a due anni fa al comando del settore giovanile della Roma. Ma non gli hanno fatto sconti: molti 2004 sono già in Primavera, lui partirà dall'Under 18, che peraltro è seconda in classifica, alle spalle proprio dei suoi ex compagni. Lo scontro diretto ci sarà all'ultima giornata, a gennaio a Ferrara, a maggio a Trigoria: se non salirà in Primavera, Tomaselli tornerà a Trigoria il 15 maggio. Non è mai troppo tardi, per sfidare il proprio passato: Vincenzino Sarno, dopo l'enorme delusione di passare dalla Roma Allievi alla Sangiovannese Berretti (dopo aver sognato l'Arsenal) si è calato subito nella sua nuova realtà, è salito in prima squadra nel giro di poche settimane, e in estate ha ritrovato i giallorossi, in amichevole con la Triestina, da senatore della terza serie, con più di 300 partite in serie C.

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