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L'intervista

Moscardelli: "Peccato essere usciti dalla Coppa, ma la classifica fa sorridere"

L'ex attaccante ha parlato ai microfoni di Radio Romanista: "Mi dispiace che la Roma abbia perso Zaniolo in questo modo. Giocare con Totti è un sogno che si avvera"

Moscardelli con la maglia del Chievo contro la Roma

Moscardelli con la maglia del Chievo contro la Roma (GETTY IMAGES)

La Redazione
07 Febbraio 2023 - 18:46

Davide Moscardelli, ex attaccante di Bologna, Lecce e Piacenza e notoriamente tifoso della Roma, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Romanista. Di seguito le sue parole.

Prima di parlare del campo, una curiosità: come è nata l'idea del calciotto e quanto vi divertite con Francesco Totti?
"L'attuale mister mi aveva già chiamato 3 anni fa quando giocavo con il Pisa. Io ero sotto contratto quindi non ho potuto accettare subito, ma quando ho smesso mi sono aggragato con piacere, sia perchè amo giocare a pallone e in più sono riuscito a realizzare un sogno: con Francesco (Totti ndr). Giocando in 8 il campo è piccolo, ma con lui la palla ti arriva uguale: pensa sul campo da calcio quanti gol avrei fatto!"

Non essere riuscito a giocare con lo Roma è un rimpianto?
"Un sogno, mai un rimpianto. Per me il sogno è sempre stato giocare in Serie A, a 30 anni ancora non avevo esordito nella massima serie e quando è arrivata la chiamata e sono riuscito a giocarci per la prima volta si è realizzato il mio sogno. La Roma è la squadra del cuore e quando io sono arrivato a quel livello era già una squadra molto forte, quindi in un certo senso è stato meglio così".

In tanti sostengono che per caratteristiche tecniche avresti potuto avere una carriera diversa.
"lo dicono in tanti, ma io sono soddifatto di quello che ho fatto. Ho lavorato tanto, è stata dura, ma sono riuscito a giocare in Serie A, anche se putroppo sono arrivato tardi: 30 anni sono tanti per un esordiente in A".

Che idea ti sei fatto di questo inizio di 2023 della Roma?
"Putroppo siamo usciti dalla Coppa Italia ed è stata una grande delusione, però ti svegli la mattina e vedi la classifica e non puoi fare altro che sorridere. La Roma sta facendo un gran lavoro; il gioco non è sicuramente la cosa più esaltante, ma non è quello il punto di forza. Tutti a Trigoria lo hanno capito: l'importante è il risultato e tutti remano nella stessa direzione e la classifica ne è la prova".

In tanti in questo periodo criticano le prestazioni di Pellegrini. Tu che ne pensi?
"Su Pellegrini, quando c’è un capitano romano e romanista dopo Totti e De Rossi gli viene chiesto sempre qualcosa in più. L'anno scorso è stato uno dei migliori, quest'anno sta facendo fatica, anche per i tanti fastidi muscolari: si è allenato con poca regolarità e questo si vede sul campo. In più ha cambiato tanti ruoli per dare una mano alla squadra. Quando sta bene è uno che fa la differenza e lo scorso anno è stato un grande. Non credo che gli serva, ma io lo difenderò sempre". 

Ti hanno stupito i fischi?
"Io sono nato tifoso e poi sono diventato calciatore. Facendo questo mestiere ho cambiato tanto della mia visione delle cose. Tutti conoscono Pellegrini come giocatore e forse i fischi sono per stimolarlo, ma penso che sia una cosa che lascerei più ai tifosi avversari".

Zaniolo sta arrivando ad Istanbul e gli ultimi dieci giorni di mercato sono stati surreali. Parlando di campo: c'è stato un problema tattico, mentale o di aspettative attorno a lui?
"Tutte e tre le cose sono valide. Quando succedono queste cose c'è sempre la concomitanza di più fattori. Penso anche agli infortuni. In più anche il cambio di ruolo è stato importante. Io onestamtente ci sono rimasto male, mi dispiace e sono convinto che il valore del giocatore sia importante anche se gli mancano i numeri, perchè giocando in attacco ha fatto pochi gol. C'è da dire però che la posizione in campo ha inciso: non gli sono arrivati troppi palloni, perchè il gioco della Roma non lo ha aiutato. Poi non so cosa è successo davvero all'interno dello spogliatoio".

Che rapporto hai con i tifosi della Roma? 
"A volte fanno paragoni con ex attaccanti che sono passati nella Roma e mi dicono spesso che avrei dovuto giocarci anche io. I tifosi romanisti mi vedono come uno di loro e io in effetti lo sono. Mi fa molto piacere".

Un parere quindi da tifoso su José Mourinho?
"L'allenatore che serviva. Ha portato un trofeo al primo anno e sta continuando il suo lavoro. Il gioco non è spumeggiante, ma ormai lo hanno capito tutti che l'importante è il risultato. La roma è terza e sta facendo un gran campionato. Ha portato qualcosa di bello a Roma: con lui lo stadio è sempre pieno. Per me riportare questo grande entusiasmo è già una grande vittoria".

Quanto manca a Totti la Roma?
"Cerco di evitare di parlare con Totti della Roma, ma penso sia normale che un po’ gli manchi dopo tutto quello che ha dato a noi romanisti".

 

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