Interviste

Petrachi: "Il calcio è semplice, uniti si vince. A Roma non c'era unione"

L'ex direttore sportivo giallorosso: "Dybala il fiore all'occhiello della campagna acquisti estiva. Ibañez tecnicamente è più forte di Bremer"

Gianluca Petrachi

Gianluca Petrachi

PUBBLICATO DA La Redazione
13 Settembre 2022 - 17:22

Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo della Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio 104.5 rilasciando dichiarazioni sulla sua avventura nella Capitale e sulle sue impressioni a proposito della squadra giallorossa attuale. Ecco le sue parole.

Ibañez è stato convocato in Nazionale.
 “Ibañez tecnicamente è più forte di Bremer, ma ha una mentalità più da brasiliano. Ibanez ha velocità e sa usare bene entrambi i piedi e su queste sue caratteristiche ci marcia. Più Ibanez rimane umile meglio è. Quando pensa di fare il regista difensivo fa più danni”

Ha rimpianti per la sua avventura alla Roma?
 “Quando sono arrivato alla Roma sapevo bene a cosa andassi incontro ed era già in una situazione allucinante. Volevo fare esperienza in un’altra piazza. Il presidente Pallotta era disposto a rimettere in piedi la situazione abbassando i costi e l’età media perché la squadra si stava spegnendo come una candela. Io mi sono buttato e l’ho fatto con passione. La cosa che mi rimprovero è di non aver parlato con il presidente di cose che venivano fatte alle mie spalle di cui non ero a conoscenza. Inoltre, il mio inglese non mi aiutava a parlare con Pallotta e speravo venisse in Italia perché me lo aveva promesso due volte”.

Cosa non ha funzionato alla nella Capitale? 
“La Roma era un ministero. Sto vedendo quanta fatica sta facendo l’allenatore a portarsi tutti dietro. Non è un ambiente facile perché ha delle crepe. Se non si è tutti uniti alla prima occasione ti buttano fuori. Il calcio è semplice, uniti si vince e nel contesto Roma non c’era unione. Alcuni si prendevano cariche che non avevano. Io ho cercato di tappare i buchi ma poi vieni invaso dall’onda”.

Un giudizio sulla campagna acquisti estiva della Roma?
“Credo che l’affare Dybala è stato il fiore all’occhiello. La salute lo deve sorreggere perché fa la differenza e inventa calcio. La Roma ha preso un giocatore forte. Vero che hanno speso 7 milioni, ma nel computo finale poi ti costa 50 milioni lordi. Credo che Belotti possa essere di grande aiuto in una condizione fisica accettabile, se sta bene fisicamente può risolvere tante situazioni già ieri l’ho visto meglio. Celik può essere funzionale”.

Cosa può dare Belotti alla Roma? 
“Belotti se era vicino alla scadenza con il Torino qualche problema c’era. Il giocatore non ha fatto una preparazione adeguata. Per vedere il vero Belotti bisogna aspettare dopo la sosta. Nel momento in cui prende una buona condizione fisica allora tutti vedranno il vero Gallo. Ieri è entrato bene ed ha fatto una giusta giocata, poi Vicario è stato bravo”.

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