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Femminile: la Roma Primavera beffata ai rigori nella finale Scudetto

La squadra di Melillo perde dagli undici metri nella gara decisiva contro l'Inter, dopo aver recuperato lo svantaggio iniziale di due gol

, di LaPresse

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16 Aprile 2019 - 14:35

Sfuma tutto dal dischetto. La Roma Primavera Femminile perde il sogno Scudetto a Coverciano contro l'Inter e non riesce a chiudere al meglio una stagione a dir poco straordinaria. La lotteria dei rigori condanna le giallorosse al 9-8 finale e alla delusione. Nella fasi iniziali della gara l'Inter spinge di più sulle fasce e sembra meglio messa in campo.
Le giallorosse, arrivate dai 120' giocati in semifinale contro la Pink Bari solo due giorni prima, impiegano qualche minuto a carburare e a prendere confidenza con una gara così importante. Sono spesso i guizzi individuali di Camilla Labate che cerca spesso l'iniziativa personale.

Col passare dei minuti però la Roma prende il controllo, iniziando a coinvolgere più elementi nella manovra e allargando il gioco sulle fasce. Proprio con la squadra di Melillo in controllo, poi, arriva il vantaggio dell'Inter con Vergani. Ghioc sbaglia la valutazione sulla conclusione dalla distanza e si fa beffare. All'inizio della ripresa arriva anche il raddoppio nerazzurro, firmato da Berti brava a muoversi dietro la line difensiva.
Una mossa di Melillo ridà vita alla sua squadra: un triplo cambio che nel giro di 5' porta al gol di Labate che accorcia le distanze. La numero 10 "prestata"dalla prima squadra, era andata un po' in ombra nella ripresa, ma con la sua rete si riaccende la partita. Diversi interventi di Ghioc negano all'Inter il terzo gol mentre la squadra di Ruocco cerca di sfruttare la trazione offensiva giallorossa, fin quando Vigliucci segna il pari. Come era accaduto alle nerazzurre nel primo tempo, la Roma completa la sua rimonta sfruttando un errore del portiere avversario. La numero 11 si prende così la sua rivincita, dopo il palo colpito contro la Pink Bari.

Con coraggio e determinazione le giallorosse rimettono in piedi una gara che sembrava persa e la trascinano ai supplementari. Nei 30' di gioco dopo il 90' il dispendio energetico è tanto e si vede dal rendimento delle due squadre. Tanti falli e tanti errori, con la Roma che cerca di prendere il sopravvento finché non si concretizza definitivamente lo spettro dei rigori.

In quel momento le giovani romaniste hanno perso qualcosa. La tenuta mentale mostrata segnando tutti i penalty della semifinale, la stessa che ha permesso di chiudere un'intera stagione senza nessuna sconfitta, è mancata quando la serie è andata a oltranza. Le esitazioni di Tarantino e Liberati (suo l'errore decisivo), il nervosismo che diventa quasi lacrime nell'avvicinarsi al punto di battuta e quella lotteria che si traduce in una bruciante sconfitta.
La prima di un'intera stagione. E quando arriva così viene da pensare che tutto il percorso fatto sia da buttare. La realtà è che se ci si mette il fato, se ci si mettono i rigori a farti perdere una partita così importante, allora di materiale su cui lavorare ce n'è tanto. Non c'è il trofeo certo, non c'è lo Scudetto che va all'Inter (succedendo proprio alla Pink Bari eliminata dalla Roma) ma c'è la certezza del futuro che non è certo deciso dagli undici metri. Una delusione ma anche un punto di partenza di un cammino molto giovane.

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