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Le parole

Femminile, Giacinti: "Essere della Roma è bellissimo. Il Camp Nou sarà stupendo"

Parla la numero 9 giallorossa: "Le più forti del mondo si affrontano con intelligenza e pazzia. Abbiamo la testa, il carattere, ciò che ci contraddistingue è la pazzia"

Valentina Giacinti durante una partita della Roma

Valentina Giacinti durante una partita della Roma (GETTY IMAGES)

La Redazione
14 Marzo 2023 - 17:06

L'attaccante della Roma Femminile Valentina Giacinti è stata la protagonista dell'ultimo episodio di "Fino a qui", un podcast ideato dal club giallorosso. La giocatrice si è raccontata, ripercorrendo i momenti più importanti della sua carriera e della sua avventura con la maglia romanista. Di seguito alcune dichiarazioni della numero 9.

"Essere della Roma è bellissimo. Stiamo scrivendo un  pezzo di storia anche in Champions, abbiamo raggiunto una finale di Coppa Italia e abbiamo anche vinto la Supercoppa".

Che soddisfazione dà vincere in questo modo contro il Milan?
"È stata una bellissima sensazione, lavoravamo da una settimana per vincere, volevamo ribaltare il risultato. Poi la partita si è messa male, abbiamo preso un gol dopo un solo tiro in porta, ma abbiamo reagito. La cosa che mi è piaciuta è stata la mentalità di voler ribaltare questa partita".

La tua famiglia ha supportato la tua passione?
"Sono stati i primi a spingermi. I miei genitori erano un po' disperati perché prendevo a calci le teste delle bambole quando me le regalavano, poi mi hanno iscritto a una scuola calcio. L'ho sempre avuto nella testa, finalmente siamo professioniste e noi calciatrici abbiamo coronato un sogno. Credo che non debba esserci questa distinzione tra cose per maschi e cose per femmine". 

Che tipo di rapporto si creava con i tuoi compagni maschi a scuola calcio?
"C'era un bel clima tra di noi. Gli avversari dicevano 'Ah, c'è una femmina', ma i miei compagni ridevano perché sapevamo che ero forte".

Trovare la porta è un istinto, un talento naturale, o ci si deve lavorare?
"Il lavoro sicuramente aiuta, altrimenti non migliori, però credo che per tante attaccanti sia un istinto naturale. Penso di allenarlo, ma dentro di me so che qualcosa ho e qualcosa mi è stato dato".

Come è stata l'esperienza al Seattle?
"Forte. Mi ha fatto vedere com'era davvero il calcio femminile, è stato emozionante vedere le ragazze per strada con gli scarpini ai piedi. Mi ha fatto capire che il calcio femminile può essere davvero amato".

Hai attraversato la transizione che sta portando il calcio femminile italiano a una nuova dimensione. Puoi parlare delle difficoltà del passato?
"Se si parla di 6-7 anni fa, il calcio femminile è cambiato. Ci si allenava la sera, dovevi farti da mangiare e a volte non mangiavi perché eri stanca. C’erano compagne di squadra che lavoravano oltre a giocare. Ricordo ancora che non avevamo palestre, non avevamo strutture adeguate, ci allenavamo su campi impraticabili. Siamo riuscite a portare quello che abbiamo vissuto e buttarlo in campo”.

1° luglio 2022, il calcio femminile diventa professionistico. Che cosa ha significato per te e per le altre giocatrici?
"Questo passaggio è stato importante a livello di tutele, ma già l’ingresso delle società importanti ci aveva reso semiprofessionist. Mancava questo tassello".

Nella tua scelta di accettare la Roma hai considerato che la società giallorossa è stata una delle prime a trainare il calcio femminile negli ultimi anni?
"Sì, ho visto negli anni che la Roma ha iniziato a crescere e non ha mai smesso, è stato un susseguirsi di cose. La mia scelta è stata la Roma per tanti motivi, sapevo che a livello societario credevano molto nel calcio femminile".

Che significa in questo preciso momento essere della Roma?
"È bellissimo. Stiamo scrivendo un pezzo di storia in Champions, stiamo facendo bene in campionato, abbiamo conquistato una finale di coppa e vinto la Supercoppa. Non avrei mai pensato di fare un primo anno così, sono rinata e avevo bisogno di questo calore, di questo affetto che mi viene dato ogni giorno".

Cosa vi chiede Spugna? Cosa cerca da parte tua?
"Cerca in me quello che riesco a fare, l’attacco alla profondità. Mi ha aiutato anche a venire incontro e tenere palla, mi sprona a far gol perché vuole che faccia più gol possibili, è un allenatore che può dare tanto in allenamento".

Fa impressione il carattere di questa squadra.
"Abbiamo in squadra tantissime giocatrici che hanno fame, voglia di vincere, che vogliono fare bene e conquistare qualcosa. Questa squadra è composta da tanti ex capitani e questo è importante, avere persone responsabili, con carattere. Wenninger, Haavi, Losada... Siamo un gruppo molto affiatato ma con tanta voglia di vincere".

Che ricordi hai della Supercoppa?
"L'ansia che è salita quando il mister mi ha tolto. Stavamo pensando ai rigori e nella mia testa passavano momenti non positivi: ai rigori avevo sempre perso e non poteva succedere anche questa volta. Andressa mi diceva che l’avremmo vinta, quando Camelia (Ceasar, ndr.) ha parato l’ultimo rigore siamo esplose. Io ero incredula".

Ora la doppia sfida contro il Barcellona e giocherete all’Olimpico. Immagini già le emozioni che susciterà questa partita?
"Ancora no, prima c’è la Fiorentina. Ma già al sorteggio avevamo immaginato tutto e stiamo immaginando uno stadio pieno, siamo felici e cariche di voler mostrare il calcio femminile a tutta la città di Roma".

E a ritorno si gioca al Camp Nou.
"Il Camp Nou sarà stupendo, sarà indescrivibile. Vogliamo andarci col risultato positivo per far sì che sia ancora più spettacolare la sfida".

Come si affrontano le più forti del mondo?
"Con intelligenza e pazzia. Abbiamo la testa e il carattere, quello che ci contraddistingue è la pazzia di crederci, di prendere alte le avversarie e provare le nostre giocate".

Ti incuriosisce la formula della Poule Scudetto?
"Ci saranno tante partite avvincenti, peccato che sia arrivata quest’anno.È uno stimolo in più per crescere e gestire momenti".

Chi ti ha impressionato delle tue compagne?
"Fisicamente, per come gioca, Haavi. È devastante. Se vado in contrasto in allenamento penso di volare. Ho ansia di scontrarmi con lei, ogni giorno dimostra di essere una giocatrice completa".

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