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Il successo

Femminile Primavera, un’altra festa romanista: ancora campionesse!

A Tirrenia la Roma vince il terzo Scudetto di fila. Battuta 2-0 la Juventus con i gol nella ripresa firmati Bergersen e Pacioni. Semplicemente le più forti

La Roma Femminile Primavera festeggia lo Scudetto (As Roma via Getty Images)

La Roma Femminile Primavera festeggia lo Scudetto (As Roma via Getty Images)

13 Giugno 2022 - 07:40

Ancora una volta. Ancora, inequivocabilmente, le più forti di tutte. La Roma Femminile Primavera è campione d'Italia per la terza volta consecutiva. Ieri a Tirrenia le giallorosse hanno sconfitto la Juventus per 2-0 con una partita che è stata un misto di forza, qualità, consapevolezza e carattere, con la capacità di far sembrare facile e scontato il riconfermarsi anno dopo anno, di fissare sempre quel Tricolore sul petto. Quella di ieri è stata la quarta finale in quattro partecipazioni al torneo: solo nella prima è arrivata una sconfitta ai rigori con l'Inter, poi solo trionfi, sempre contro la Juve e l'ultimo episodio della saga è stato il più bello, la prestazione migliore e più dominante.

Le ragazze di mister Melillo (massimo artefice del ciclo vincente e ai saluti dal prossimo anno) hanno creato più delle avversarie nel primo tempo senza però riuscire a sbloccare il risultato. Entrambe le squadre hanno spinto molto sul versante destro ma la Roma era meglio messa in campo, forte nel pressing e rapida nella costruzione della manovra. Al 12' la talentuosa e già nel giro della Nazionale centrocampista Ferrara ha calciato dalla distanza colpendo il palo con un destro velenoso, complice una non perfetta Nucera. La stessa Nucera si è invece superata respingendo un colpo di testa da distanza ravvicinata di Petrara al 21'. Alla mezz'ora Arcangeli (tra le migliori della Juve con Pfattner e Bertucci) si è liberata bene per calciare da dentro l'area di rigore e la sua conclusione è stata deviata sull'esterno della rete da un ottimo intervento di Merolla.

Come era successo nella semifinale contro il Milan, la Roma ha sbloccato la gara a inizio ripresa: cross da una punizione sulla trequarti, sponda di Pacioni e zampata vincente di Mina Bergersen. Lei che all'esordio in Serie A con le "grandi" ha subito trovato la via del gol, lei che aveva dato una svolta alla gara contro le rossonere subentrando dalla panchina e lei che ha aperto la strada verso l'ennesimo trionfo. Al 53' Schatzer ha negato sulla linea il raddoppio romanista, poi per le giallorosse è arrivata una doccia fredda: un brutto errore di valutazione è costato a capitan Massimino la seconda ammonizione e il rosso al 55'. Roma in crisi? No, anzi. È stato in quel momento che le giallorosse hanno messo a frutto le qualità maturate nel corso degli anni, quando Corelli ha cominciato ad abbassarsi e a lottare con sacrificio su ogni pallone, quando Ferrara ha deciso di tenersi strette le chiavi del centrocampo e quando Pacioni ha deciso che dalla difesa giallorossa non sarebbe passato neanche uno spillo. La prestazione del centrale difensivo è stata praticamente perfetta e proprio lei ha messo il punto esclamativo sul dominio romanista che era continuato al netto dell'inferiorità numerica. A 10' dalla fine si è reinventata trequartista rubando il possesso avversario, superando due avversarie in dribbling per poi battere Nucera col destro. 2-0 e tripudio a Tirrena, con i minuti finali ancora teatro di diverse occasioni romaniste.

Sta nella forza di trasformare in opportunità anche il trauma di un'espulsione e sta tutta nella gioia degli abbracci dopo il triplice fischio la degna conclusione di un cammino straordinario. Le juventine, sconfitte con onore, sono crollare in lacrime a gara finita, mentre le giallorosse hanno iniziato la loro festa. Hanno portato in trionfo il figlio del tecnico Melillo, facendo guidare a lui il trenino, sfilando tutte sotto una bandiera della Roma e poi Massimino ha alzato il trofeo al cielo ed è diventato ancora tutto più vero, bello e meritato. Per la terza volta di fila la Roma è campione d'Italia.

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