Gasperini: "Ferguson va aspettato. Con Dybala mi sono chiarito"
Il tecnico alla vigilia del Sassuolo: "I fischi per Dovbyk e la squadra ci stanno, ma vanno trasformati in applausi. Il giocatore, finché veste la maglia, va sostenuto"
(GETTY IMAGES)
Alla vigilia dell'ottava giornata di campionato in programma domani alle 15 in casa del Sassuolo, Gian Piero Gasperini ha presentato la partita del Mapei Stadium in conferenza stampa. Ecco le dichiarazioni del tecnico della Roma.
Parlando dell'attacco, senza tornare su statistiche, serve un'attitudine che sta mancando. I trequartisti cercano di tirare da lontano, senza entrare in area con cattiveria. E' un problema allenabile?
"È allenabile ed è il problema principale. Essendo allenabile, dobbiamo allenarla. Dobbiamo giocare di reparto davanti, come in difesa, ed entrare in area. Lo si può fare anche in attacco, soprattutto adesso. Dobbiamo continuare a lavorare, a recuperare i giocatori: abbiamo ripreso Dybala, sta tornando Bailey... Dobbiamo dare una svolta in positivo in quel senso".
Tornando sull'esame di coscienza, di cui ha parlato dopo giovedì: era una riflessione sugli attaccanti che magari sono troppo mosci?
"Ho detto questo? Ho detto mosci? Inteso nell'aspetto tecnico... Bisogna lavorare tatticamente e tecnicamente su squadra e gioco. La parola 'coscienza' è sbagliata... Intendevo il modo di attaccare la profondità, di giocare su zone pericolose... Per gli attaccanti sono cose determinanti in prossimità dell'area. Lì si capisce se si può fare gol. Tutto il resto è preparazione. Mai usata la parola 'mosci'".
C'è difficoltà nell'essere concentrati inizialmente? È un aspetto legato alla pressione sulla squadra?
"Le cause possono essere tante, si può pensare a tutto. A volte, ci sono periodi così. A Firenze l'abbiamo ribaltata. Nelle ultime due, abbiamo preso due brutti gol. Ma con l'Inter abbiamo reagito come dovevamo reagire; poi non siamo stati fortunati. Col Plzen, dovevamo fare di più, anche se la reazione c'è stata. A dimostrazione che stiamo bene sul piano atletico".
Sembra che la Roma si esprima meglio con un punto di riferimento. Con Dybala, pare fare più fatica, quando è al centro. Che cosa è accaduto a Ferguson? Sembrava sul pezzo, poi è sparito.
"Abbiamo giocato 7 gare in campionato e 3 in coppa. Ne ha giocate 9; solo a Firenze non ha giocato. Il campo parla, poi si può dire tutto. Lui ha sempre la dimostrazione di poter dare le risposte. In questo momento, non sono state positive. Ieri, per la prima volta, l'ho visto fare un allenamento giusto. Ha 21 anni, arriva in un campionato in cui non ha quasi mai giocato. Va aspettato, probabilmente, anche perché ora è in un'altra dimensione. Ragazzi così giovani possono avere bassi periodi di rendimento, ma va data loro fiducia. Non si può spiegare sempre tutto. Si aspetta, si lavora: le risposte arrivano dal campo. Sul falso nove... Non interpreto sempre il calcio in modo tale che il centravanti sia tosto. Basta essere efficaci. Il calcio ha tanti esempi del genere. Quello che conta sono altre cose, come la velocità di tiro, l'abilità negli scambi, nella conclusione... Poi, se davanti c'è un giocatore che risolve problemi, la strada è più corta".
Giovedì sembrava seccato dalle parole di Dybala. Ne ha parlato con lui? Domani gioca?
"Ero abbastanza seccato, sul momento, anche perché non le ritenevo veritiere. Poi, parlando coi ragazzi, a fine partita le parole non sono quelle che vogliono rappresentare ciò che si dice. La parola 'mosci' non esiste. La parola 'sottovalutazione dell'avversario', in questa squadra, non esiste. Il gruppo non lo merita. Mi sono chiarito con Paulo. Si può dire che abbiamo dei limiti, ma il gruppo è forte e sano e non si giustificano mai sconfitte così. In quel caso, potrebbe essere un problema. Dybala può giocare, fisicamente è a posto: ha una buona resistenza, diversamente da ciò che si dice. Ha una buona tenuta come tutti i giocatori di livello. Deve stare bene e quando sta bene anche sul piano tecnico non ha problemi. Anche lui deve 'pestare l'area', segnare, fare assist. Non serve giocare a centrocampo; può aiutare la squadra nel disimpegno, ma è un attaccante. Vale tanto quando incide davanti, quando crea pericoli. E ora sta bene. Questa è una cosa che mi fa ben sperare".
Ci sono stati tanti cambiamenti in difesa. Che risposte ha avuto da questi cambiamenti? Ha visto confusione?
"Tanti cambiamenti arrivano in tante partite. Ziolkowski ha giocato mezz'ora col Plzen e con l'Inter, ma stiamo giocando ogni tre giorni. Per il resto, hanno sempre giocato Celik, Mancini, Hermoso e Ndicka. Wesley, a sinistra, è andato bene, così come Celik a destra. Il brasiliano è destro e ha giocato a sinistra, facendolo bene. Sono state due ottime gare. L'unica cosa che va valutata è questa. Chiaramente, giocando ogni tre giorni va spostato qualcosa. Come è accaduto con Soulé. E' l'effetto dei cinque cambi. Non possiamo essere troppo rigidi e cambiare le caselle, intese come ruoli".
Lei ha spesso detto che determinate scelte sono dettate da situazioni di emergenza. Pensa che la Roma sia davvero in emergenza per far giocare Dybala e non far giocare titolari?
"Chi sono i titolari?".
Come Rensch a destra nel derby...
"Ragazzi... Mi si parla di Dybala falso nove, poi di Rensch...".
Lei pensa che il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto?
"Lei è contenta? Sì? Si figuri io! (ride, ndr) Stiamo battagliando. In questo campionato non è facile avere continuità, ogni gara è difficile e ci sono squadre molto, molto vicine. Non ho tempo di abbattermi per una sfida persa, per quanto mi dispiaccia: siamo lì, poi possiamo dire tutto il contrario di tutto. Ma dobbiamo guardarci, migliorare. Abbiamo una difficoltà principale: fare gol. La prima cosa che dobbiamo risolvere è questa. E non c'entrano i ruoli: chi sta bene, va dentro. Chi ha fame, va dentro. Ci sono squadre che hanno fatto gol con, senza centravanti, con attaccanti fantastici. La possibilità accorcia la strada, ma si può fare tutto in tanti modi".
Lei ha detto che se si ha un centravanti forte, la strada si accorcia. Ma la squadra è questa...
"Non bisogna essere così disperati! (riferito al tono della domanda del cronista, ndr)".
Ma quest'attaccante forte è una sua volontà?
"Non credo che a gennaio ci possano essere cose fantastiche, per quella che è la mia esperienza. L'importante è ricercare le caratteristiche giuste. Come esterni abbiamo Soulé e Bailey. Io non sto pensando a gennaio, ma a migliorare la situazione, che ci sta facendo vedere peggio di ciò che è. In Europa League, il ko dell'altra sera brucia. Già perdere con l'Inter ci ha dato fastidio, ma l'altra sera non bisognava assolutamente perdere in casa. Giocando ogni tre giorni, va migliorato tutto con esperimenti. Diversi giocatori, come Dybala e Bailey, sono stati fuori e vanno provati. Vanno mandati in campo, poi si vede ciò che succede. L'unica cosa è alzare l'efficacia in allenamento".
Ziolkowski e Dovbyk non hanno fatto una gran gara. Come ha reagito l'ucraino ai fischi dell'Olimpico? E il polacco?
"I fischi quando si perde come l'altra sera ci stanno, per il giocatore e per la squadra. Ma poi si riparte e si cerca di prendere gli applausi. Un giocatore va sostenuto finché ha la maglia. Per me va sostenuto chiunque, va portato avanti chiunque. Chi è qui deve reagire quando le cose vanno male e continuare a lavorare. L'obiettivo è crescere, migliorarci. Siamo all'inizio e credo che rispetto ad altre squadre abbiamo buoni margini per fare cose migliori davanti, anche perché peggio di così è difficile. Possiamo solo migliorare".
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