Conferenze Stampa

Gasperini: "Dybala è in forma. Insieme a lui Pellegrini è il migliore tecnicamente"

Il tecnico giallorosso è intervenuto dalla sala stampa di Trigoria per presentare in conferenza la partita di domani, alle 12.30, contro il Torino

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
13 Settembre 2025 - 12:04

Alla vigilia di Roma-Torino, Gian Piero Gasperini ha parlato in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni del tecnico giallorosso:

Dybala è pronto per giocare dal 1'? Come arriva Wesley alla partita e che tipo di gestione ci sarà per lui?

"Dybala ha lavorato bene in queste due settimane, è in crescita, si è visto anche a Pisa quando è entrato, ha fatto 45' buoni. Non so se ha 90' perché ancora non li ha giocati, ma è sicuramente in un buon momento. Wesley ha avuto un problema che non si è rivelato poi importante. Ha saltato la partita con il Brasile per questa specie di affaticamento, ma nulla a livello muscolare. Ieri si è allenato normalmente, oggi dopo l'ultimo allenamento decideremo".

Ha parlato con Pellegrini? Come sta psicologicamente? Lo vedremo spesso da mediano?

"Pellegrini alla fine è rimasto. Per me va bene, è un giocatore in più, di valore, sotto l'aspetto tecnico indubbiamente con qualità importanti. Lui adesso ha ripreso, ha iniziato ad allenarsi con più intensità, e chiaramente non è al livello di condizione di chi è qua da due mesi. Però sarà a disposizione, ha bisogno di migliorare la condizione, perché la qualità del giocatore è indiscutibile. Poi il calcio è fatto di tante componenti, io credo che avrà tutte le possibilità per diventarci molto utile durante il campionato. Per me è un centrocampista, non un attaccante. Poi può giocare più avanti e più dietro, dopo Dybala è il migliore qualitativamente. Per me deve giocare da centrocampista".

Ogni volta che Ranieri parla, così schiettamente, della situazione finanziaria della Roma, i tifosi si preoccupano. Tifosi che però nutrono grandi speranze in lei e nel progetto. Come si conciliano le esigenze economiche e sportive? Che garanzie ha avuto dai Friedkin in tal senso?

"Non ci sono promesse, c'è del lavoro da svolgere. C'è la necessità di lavorare bene, sotto tutti gli aspetti. La situazione è abbastanza chiara, bisogna cercare di migliorare la situazione tecnica ed economica del club. Io ritengo la prima più importante, perché quando migliori quella, cresce tutto il resto. Per me è prioritaria sempre, poi dopo sinceramente non ho più la necessità di parlare di mercato, c'è stato tutto giugno, luglio, agosto, quello era il momento di prendere decisioni. Adesso c'è la partita con il Torino, abbiamo fatto due partite, e fino a dicembre/gennaio non serve a niente parlare di ciò che è o non è stato fatto. Adesso ci sono 25/30 partite da giocare, e questo è quello che conta. Del mercato si parla quando è ora".

Abbiamo parlato di Pellegrini, l'altro giocatore che è rimasto nonostante potesse andare via è Dovbyk. Ha parlato con lui? Come lo ha trovato? Cosa si aspetta da lui nel breve periodo?

"Io mi aspetto tantissimo da tutti i giocatori che sono qua. Da Pellegrini, da Dovbyk e da tutti gli altri che ci sono. Quello che conta è la Roma, e la stagione che bisogna fare. Non posso parlare di questioni individuali, personali. Ognuno deve fare il massimo, il meglio possibile. Con Dovbyk, come con tutti gli altri, ho parlato: gli ho chiesto quali sono le sue migliori caratteristiche, lui mi ha detto "dentro l'area, la forza e la profondità". Benissimo: devo vederle tutte e di livello, e son convinto che farà bene, sull'impegno non ho mai avuto dubbi su nessuno. Dobbiamo fare bene, bisogna avere grande spirito, grande mentalità, giocare non solo per se stessi ma per la Roma, ottenere il massimo dei risultati. Quello che conta sono le prestazioni, tutto il resto sono supposizioni. Le prestazioni in campo sono quelle che hanno valore".

Nelle prime due partite ha usato 16 giocatori, con diversi che devono invece vedere ancora il campo: esiste già uno zoccolo duro in questa Roma? O quelli che non sono ancora entrati devono arrivare al livello degli altri?

"Assolutamente così. Lo zoccolo duro è quello ed è fondamentale. Poi le gerarchie possono cambiare durante la stagione e le partite. Tutti devono essere pronti, c'è chi è un po' più indietro, perché arrivato da pochissimo: ci sono giocatori che hanno fatto i primi due allenamenti questa settimana e altri che sono qui da due mesi. Non ho preclusioni verso nessuno e non regalo niente a nessuno: non devo far vedere tutti i giocatori, ne faccio vedere 11 più i 5 che entrano, e questo è ciò che consente il regolamento, poi dopo ci sono gli allenamenti e ci saranno tante partite con il cominciare dalle coppe, dove sicuramente ci sarà l'opportunità, però bisogna guadarsela e difendersela. Questo fa parte delle grandi squadre, è questo che aiuta a dare sempre qualcosa in più e non sentirsi mai appagati o tagliati fuori. Io non ho mai tagliato fuori nessuno: con me hanno sempre avuto tutti la loro chance".

Nelle ultime tre stagione lei ha sempre avuto contro Baroni. Ci possono essere allenatori con cui voi tecnici avete più o meno difficoltà e in questo caso quali difficoltà ha avuto contro Baroni?

"Devo dire che è una bella statistica, mi consola che siamo sempre finiti sopra in campionato alla fine, però effettivamente... Non è facile da spiegare, intanto io ritengo Baroni un ottimo allenatore, il suo percorso con Lecce, Verona e Lazio è sempre stato di livello. Poi sulla casistica in particolare speriamo di smentirla subito domani così accorciamo un po' le distanze".

Il Torino in trasferta tende a soffrire in difesa e ad accendersi nella ripresa. Domani la Roma cercherà di blindare il risultato nella prima parte di gara o, come con Bologna e Pisa, dobbiamo aspettarci un cambio strategico in corsa?

"Io penso che dobbiamo giocare 90' più recupero. Le gare inizialmente sono molto equilibrate, molto difficili, poi qualche volta prendono altre pieghe, però quello che dobbiamo aspettarci è di giocare 90/95 minuti con la miglior condizione, perché il campionato italiano è sempre molto difficile ed equilibrato sulla carta, quest'anno più che mai. Abbiamo visto nelle due partite precedenti, per quanto abbiamo giocato bene, abbiamo dovuto soffrire fino alla fine, e questo è la percezione che dobbiamo avere prima della gara".

Gollini a parte, lei all'Atalanta ha già avuto Cristante e Mancini: sono migliorati? Cosa rende Cristante così importante per ogni allenatore?

"Sono due giocatori che ho avuto, anche se un po' di anni fa, e hanno fatto ottime carriere. Quando sono stati presi dall'Atalanta erano molto giovani ma emergenti, penso abbiano dato un gran contributo negli anni alla Roma. Io li ho ritrovati bene, Mancini è tornato in nazionale e Cristante è molto vicino. Chiaramente sono avvantaggiati perché mi conoscono, hanno giocato con me e lo hanno fatto molto bene, quindi sicuramente c'è un po' di vantaggio rispetto agli altri ma poi devo dire che tutti fino ad ora sono stati eccezionali. Il fatto di aver già lavorato insieme forse dà qualche vantaggio a loro".

Durante l'amichevole con il Roma City ha spesso ripreso Ghilardi: il ruolo di Hermoso è ancora una soluzione d'emergenza? Ghilardi potrebbe prenderne il posto?

"Non ricordo di aver ripreso così tanto Ghilardi, magari mentre giochi cerchi di dare più indicazioni visto che poi lui è nuovo. Le indicazioni non vanno confuse con i rimproveri, magari lui è un giocatore più giovane, con meno esperienza rispetto a Hermoso, però fa parte dell'Under 21, ha giocato già un buon campionato con il Verona, ma in questo momento rispetto a chi sta giocando ha bisogno di più tempo. Però rientra sicuramente tra quei profili che ci auguriamo possano crescere e giocare bene".

Domani per lei saranno 100 giorni da allenatore della Roma: in cosa ha trovato il club superiore alle sue aspettative e in cosa l'ha trovato al di sotto?

"Il club in questo momento ha un grande centro sportivo, che è da Champions League, e un pubblico da Champions League. Ha uno spirito di squadra che in queste due partite è stato di grande livello. Su tutto il resto possiamo lavorare insieme per crescere insieme".

In caso di forfait di Wesley dobbiamo aspettarci Rensch o anche Celik è una possibilità?

"Sì, le soluzioni sono queste, ma ci posso mettere anche El Shaarawy o Soulé. Abbiamo sicuramente più soluzioni, poi ci penserò stanotte quando avremo deciso cosa fare con Wesley".

Se dovesse vincere con il Torino affiancherebbe Capello, Garcia, Spalletti e Mourinho: cosa significherebbe per lei?

"Per me è importante avere tre punti in più, sarebbero molto utili. Però siamo all'inizio del campionato, in questo momento conta come ti proponi, l'atteggiamento su cui costruirai il campionato, non si può pensare già a porsi obiettivi. Io dico sempre dieci partite, ma le idee chiare le hai alla fine del girone d'andata, quando hai incontrato tutti gli avversari e vedi quanto sono migliorato. Lì potremo tracciare degli obiettivi".

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