Conferenze Stampa

Ranieri: "Il progetto della Roma sarà lo stesso, con o senza Champions"

Il tecnico giallorosso ha presentato la sfida contro i nerazzurri di Gasperini, in programma lunedì alle 20.45 e valida per il 36° turno di Serie A

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
10 Maggio 2025 - 12:39

A due giorni dalla sfida contro l'Atalanta ha parlato in conferenza stampa Claudio Ranieri. Ecco le dichiarazioni del tecnico giallorosso in vista della gara contro i nerazzurri di Gasperini, in programma lunedì alle 20.45 al Gewiss Stadium.

Quali sono le intenzioni di Dan Friedkin? Che tipo di allenatore, management vuole?

"È stato un buonissimo incontro, ha fatto i complimenti a tutta la squadra. Che vuole fare? Lo ha detto fin da subito, vuole far bene. Sa bene che in questi anni si è sbagliato qualcosa, questo è quello che vi posso dire. Se parliamo dell'Atalanta e delle possibilità che abbiamo, ve ne sarei grato".

Ha avuto la sensazione che ci sia un progetto diverso per la Roma in Champions?

"No, il progetto è uguale, Champions o non Champions. Questo è stato un anno particolarissimo: si è iniziato male ed è andato peggio. Poi una grande reazione da parte dei giocatori. Un grande aiuto dei nostri tifosi, hanno riempito sempre lo stadio. Ci stiamo giocando qualcosa di importante, all'inizio non pensavamo di poter riuscire. Sarà difficile, lo sapevamo e lo sappiamo. Ma dobbiamo sempre uscire dal campo a testa alta. Andiamo a giocare contro una squadra che è un rullo compressore, giocatori leali, compatti e decisi. In un convegno dissi che l'Atalanta è stata l'orgoglio del calcio italiano".

E quindi è Gasperini… No, scherzo mister, è solo una battuta

"Potete dire quello che volete (ride, ndr)".

Il rischio ora potrebbe essere quello che la gente potrebbe restarci male qualora non arrivasse la qualificazione in Champions. Qual è un obiettivo che andrebbe bene in ogni caso, per lei?

"Aver ridato speranza al popolo giallorosso è già un successo. Dico sempre alla squadra che non dobbiamo aver rimpianti a fine campionato. Siamo in ballo e abbiamo tre partite proibitive, affrontiamole una per volta. Col nostro amore e con la voglia di uscire dal campo a testa alta. Non ci arrenderemo, ci proveremo fino all'ultimo".

Lei ha detto che non conosce bene il suo ruolo futuro. Ha avuto modo di capire meglio quale sarà il suo compito?

"Sì, ho parlato di questo col presidente. È contento di quello che ho fatto, mi ha ripetuto quello che ci eravamo detti all'inizio. Mi ha ribadito che avrò voce in capitolo e per me è molto importante che sia stato confermato".

I tifosi della Roma vogliono essere rassicurati sul fatto che sia stato scelto o meno l'allenatore. Si può dire che il tecnico ci sia già?

"Io posso dire che dal giorno in cui mi sono insediato, il lavoro è cominciato per portare la squadra in alto. Questo posso sottoscriverlo. Ho detto che ci saranno due mercati di sofferenza. Ho letto che alcuni allenatori si sono tirati fuori perché la Roma non va in Champions... non mi sembra che si sia tirato fuori nessuno".

Si aspetterà la fine del mercato per l'annuncio dell'allenatore?

"L'ufficializzazione ci sarà quando il presidente lo deciderà. Noi ci parliamo sempre, non solo ieri. Non mi ha detto quando sarà, ma perché non gliel'ho chiesto".

Una battuta sul nuovo Papa? È tifoso della Roma e la somiglianza con lei è netta... Sull'Atalanta, cosa l'ha stupita di più? Quale elemento andrebbe preso come modello?

"Bisogna vedere se è vero, le voci che si rincorrono sono tante. La somiglianza? Molti amici mi hanno inviato di tutto. Dell'Atalanta si dimentica cosa il presidente Percassi diceva all'inizio. L'Atalanta non era la Roma di adesso, certamente, ma lui predicava calma. Diceva che l'obiettivo fosse la salvezza, questa è stata la loro forza, far capire ai tifosi che la società stesse lavorando per il futuro. Io mi sento di dire: dateci credito, faremo una buonissima Roma. I programmi son questi, Dan Friedkin vuole portare la Roma a stare stabilmente in Champions. Ha sbagliato? Non sono io a dirlo, ma i risultati. Sta correndo ai ripari, speriamo che chi ha scelto per farlo sia all'altezza della situazione. Io e Ghisolfi non ci tiriamo indietro. So che sarà un ruolo difficile, ma per me che sono romanista dentro sarà bellissimo. Roma non è stata fatta in una notte e il prossimo anno lo ripeterò più spesso. Dateci credibilità, sbaglieremo sicuramente perché chi lavora sbaglia. Ma l'obiettivo è portare la Roma in alto".

Sarà uomo immagine?

"Non sono l'uomo immagine. Mi prenderò le responsabilità. So che sono diventato un garante, a me non piace nemmeno venire in conferenza stampa. Lo faccio perché è un mio compito".

Pellegrini? Quando tornerà dall'infortunio vestirà la maglia della Roma?

"Qui già siamo oltre mare. Dispiace tantissimo non averlo a disposizione, un giocatore della sua classe e motivazione... a prescindere mi mancherà tanto. Era una freccia nel mio arco, molto importante. Gli faccio un grosso augurio per la guarigione".

Alla Roma è mancata riconoscibilità nei vari reparti del club?

"È quello che stiamo facendo. Stiamo lavorando su questo in ogni reparto, per portare al top la Roma. Io posso lavorare sul mio, però, non su quello che non mi compete".

Tra i tanti miracoli che ha compiuto alla Roma, non è riuscito il far tornare Pellegrini come una volta. La sente come una sconfitta personale?

"Io quando non riesco a far rendere qualcuno ai suoi livelli, lo sento come una sconfitta personale. Lui in questa stagione farà parte di questo. L'ho allenato già in passato e so quello che può dare, certo che lo sento come una sconfitta personale"

 

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