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La conferenza stampa

Mourinho: "Faremo il possibile per vincere. Zaniolo? Fino al 2024 è nostro"

L'allenatore giallorosso: "Sarebbe molto importante per noi la terza vittoria consecutiva. Le parole di Pinto, sincere, sono isolate dal contesto. Il mercato ci ha migliorati"

La Redazione
04 Febbraio 2022 - 16:41

José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Genoa:

Come si prepara una partita in cui c'è una squadra indecifrabile? Le condizioni di Pellegrini? Ha recuperato per domani?
"Lorenzo non sarà convocato, ancora non è pronto per giocare. Con il Genoa sarà difficile, hanno cambiato allenatore, più di metà rosa, hanno tante opzioni. È difficile se la partita contro l'Udinese è una base, se i tanti calciatori presi sono pronti per giocare dall'inizio. Però c'è una cosa importante per noi, più importante di quella che sarà la proposta di gioco del Genoa: giochiamo in casa, tornano i nostri tifosi, abbiamo fatto due vittorie di fila in campionato e sarebbe molto importante per noi farne una terza. È su questo che dobbiamo concentrarci. Abbiamo comunque studiato la loro partita contro l'Udinese. Pensiamo a noi, ai nostri tifosi che tornano all'Olimpico e faremo il possibile per vincere".

L'impressione è che Zaniolo fosse centrale nel progetto e lo è sempre stato con la nuova proprietà: le parole di Pinto sono state un po' travisate. Qual è la sua opinione sulla vicenda?
"Le parole di Pinto sono assolutamente normali. È difficile per un direttore sportivo o generale essere onesto e sincero. È difficile dire che qualsiasi un calciatore sia in un posto al 100% la prossima stagione. Magari nemmeno il calciatore lo vuol sentir dire, perché vuole sentirsi libero. Bisogna avere maturità. Io penso che maturità sia una parola chiave nel progetto Roma, ma anche una parola importante per i giornalisti. Noi come club la stiamo dimostrando, penso che il profilo del progetto, il modo di comunicare mio e del direttore, sia maturo. Il modo di accettare, di comportarsi, di credere, di appoggiarci da parte dei tifosi dimostra maturità. C'è bisogno di un pochino di maturità anche da parte dei giornalisti. Le parole del direttore sono state isolate dal contesto della conferenza. Non bisogna trasformare una frase onesta isolata in qualcosa di fondamentale, che è stata in prima pagina per una settimana. Voglio chiudere: sono contento di questo mercato. Preferisco ovviamente il mercato che hanno fatto altre squadre, sono stato nel mercato di Chelsea, Inter, Real Madrid, in quei profili di mercato. Ma per il nostro sono contento perché oggi siamo più forti del 31 dicembre. Oggi abbiamo "perso" quattro giocatori che non hanno giocato tanto con noi, abbiamo preso due calciatori che in un paio di settimane hanno fatto più minuti di quelli usciti. Sono contento, il nostro obiettivo è sempre quello di migliorare. Se l'obiettivo di ogni mercato è migliorare sempre, fino al mio ultimo mercato con la Roma, solo Dio e i Friedkin sanno quanto, ovviamente per farlo l'obiettivo è che i calciatori più importanti rimangano sempre con noi. Nel caso specifico di Zaniolo, minimo fino al 2024, è un nostro calciatore".

È stato difficile preparare la partita col Genoa, visto che martedì c'è l'Inter?
"No, non abbiamo pensato all'Inter nemmeno un minuto, neanche gli analisti. Siamo concentrati su questa partita, poi ci sono solo due giorni. La partita domani finisce alle 17, alle 19 o alle 20 probabilmente sarò già qui con gli analisti e gli assistenti per pensare alla coppa. Ti dico che nemmeno un minuto abbiamo pensato all'Inter. Domani è troppo importante per noi, come ogni partita, sono tre punti e siamo concentrati su domani".

Dopo le ultime soste Viña è arrivato sempre a ridosso delle partite di campionato e anche in questa occasione è successa la stessa. Ora però c'è Maitland-Niles. Può riposare o il viaggio intercontinentale e il fuso orario per lei non contano?
"Quando Viña arrivava, lo faceva sempre con 180' nelle gambe, altre volte arrivava infortunato, altre volte con tre partite in 15 giorni. Questa volta è arrivato senza giocare, ma felice, perché la sua nazionale ha vinto, si sono qualificati per il Mondiale. Per un ragazzo che sogna il Mondiale con il suo Paese arriva in un bel momento. Siamo oggi una squadra più equilibrata e con più opzioni, abbiamo fatto il nostro mercato con questa intenzione, senza il potere di altri di fare quello che uno sogna. Abbiamo Karsdorp e Maitland-Niles per la fascia destra, Viña e Maitland-Niles per quella sinistra e siamo più equlibrati, ci danno più opzioni. E con tre partite in una settimana ci saranno minuti per tutti loro".

Pellegrini può essere pronto per martedì? A Empoli ha schierato la difesa a tre con tre centrocampisti. Quando ci sarà Pellegrini è immaginabile un centrocampo con Pellegrini, Mkhitaryan e Oliveira?
"Abbiamo giocato contro il Milan con Pellegrini, Mkhitaryan e Veretout. Oliveira è più posizionale di Veretout, Jordan ha più mobilità di Sergio. Stiamo bene lì, abbiamo un gruppo di calciatori che ci danno opzioni a centrocampo. Quando pensiamo al futuro, per migliorare sempre, abbiamo bisogno di un giocatore di qualità diversa, con un profilo diverso, il regista puro che non abbiamo. Però in questo momento abbiamo questo opzioni, l'altro giorno abbiamo giocato a tre, ha giocato Veretout, Pellegrini in condizioni normali. Bove cresce tanto, sono contentissimo, è un ragazzo con qualità e maturità, non sembra un ragazzino, sono molto contento. Stiamo bene lì, è una rosa più equilibrata. Sì, possiamo giocare con tre calciatori a centrocampo. Quando una squadra lavora insieme con lo stesso allenatore, la squadra cresce. Nel calcio di oggi la squadra deve saper giocare in più modi. I tre a centrocampo sono la nostra natura, sia a tre dietro che a quattro. È possibile che Pellegrini ci sia martedì, ieri si è allenato in parte col gruppo, oggi ha fatto tutto con la squadra. Ha bisogno di riposo domani, ha lavorato tanto, penso che martedì sia possibile".

Alla Roma serve di più tornare in Champions o vincere una delle due coppe? Ha pubblicato su Instagram un video dell'allenamento da un drone. Quanto crede nei nuovi sistemi di allenamento, che sono cambiati da quando lei fa questo lavoro?
"Il modo più facile di vincere è avere i calciatori più bravi. Ovviamente credo nei metodi di allenamento, per questo sono un allenatore, altrimenti sarei un direttore sportivo o un presidente. Sono un allenatore di corpo e anima. Quello delle divisioni che hai visto è un modo più facile controllare il lavoro. È una cosa che facciamo tutti, oggi è copy-past. Con Instagram con un click entri nel lavoro degli allenatori più importanti, ovviamente il cervello di ognuno di noi è diverso, però l'estetica e la struttura degli allenamenti oggi è generazione copy-past. È difficile da dire se è meglio tornare in Champions o le coppe. Andiamo per entrambi gli obiettivi, quando arriva la competizione diamo tutto. E finché la matematica dirà che è possibile, dobbiamo giocare per vincere le partite e vedere se è possibile arrivare quarti. Arrivare quarti è importante economicamente e per il prestigio, perché si gioca la competizione più importante del mondo, però vincere è vincere. Io credo tanto che vincere è un po' come un virus positivo di un modo di essere, di pensare e di gestire le emozioni, di definire i progetti di vita. Vincere è fondamentale e sarebbe molto importante per noi. L'obiettivo numero uno adesso è vincere col Genoa".

Per i prossimi quattro mesi la squadra è questa: rispetto agli obiettivi che si è posto, quanto è fondamentale per la costruzione di una maturità, di un'impronta vincente questo periodo in cui si è gruppo squadra?
"Quando finisce questo periodo la stagione è fatta, la classifica non si cambia. Ogni partita è fondamentale perché già siamo nella fase finale. Ogni punto, ogni dettaglio, questo è un periodo in cui io e i giocatori dobbiamo concentrarci solo sulle competizioni. Siamo noi, questo gruppo di 22 giocatori, i tre portieri, più Spinazzola, vediamo se riusciremo a contare su di lui prima della fine di questo campionato".

Tra Porto, Chelsea, Inter e Real Madrid lei ha passato 150 partite senza perdere in casa, ma nel calcio di oggi questo è cambiato. Oliveira è stato preso perché è più maturo e smaliziato per poter vincere partite sporche? Col Genoa si aspetta una partita sporca come quella contro la Sampdoria?
"Alla fine della partita contro la Samp ho chiesto all'arbitro in buona fede perché non ha dato il cartellino giallo a un portiere al minuto 15 e darlo solo al minuto 89, quando è felice di prenderlo. Questo per dire che quando una squadra vuole una non-partita, si va contro il senso del gioco. Se l'arbitro ammonisse il portiere presto, come minimo, quando la palla arriva lì il tempo utile di partita si alza. Il Genoa contro l'Udinese ha fatto un numero altissimo di falli, che ti dicono che è una squadra che non vuole far giocare l'avversario. Il Genoa non ti vuole fare giocare, se fanno 30-40 falli per partita, fai la media di falli per minuto, diventa impossibile giocare. La maggioranza delle squadre oggi vogliono giocare, io per anni sono stato in squadre top,  conosco bene questa cosa. Oggi, in Italia è cambiato. Guarda la prima di campionato contro la Fiorentina, loro hanno giocato una partita fantastica. Anche la partita con il Sassuolo, è finita 2-1 ma poteva finire 4-4 è sinonimo di questo cambiamento. Oggi il calcio è bellissimo, prima già sapevi alcune partite come sarebbero finite".

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