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Trigoria

La Roma cresce con intensità e buonumore

Ultime sedute di lavoro prima dell’Arechi. Recuperato Huijsen: ci sarà

I giallorossi durante l'allenamento di ieri

I giallorossi durante l'allenamento di ieri (GETTY IMAGES)

Andrea Di Carlo
28 Gennaio 2024 - 07:00

William Shakespeare un tempo scrisse: «È più facile ottenere quello che vuoi con un sorriso che con la punta della spada». Ora, non abbiamo la certezza che nell’ultimo periodo di Mourinho qualcuno si sentisse minacciato a tal punto dal portoghese, ma senza dubbio la terapia d’urto di De Rossi, basata su sorrisi e intensità, sta portando il gruppo ad esprimersi sempre con grande partecipazione all’interno delle sedute che vanno in scena tra le mura di Trigoria. Mura leggermente meno blindate rispetto al passato, lo testimoniano i lunghi video degli allenamento che vengono condivisi e la lista dei convocati prima delle sfide, abitudini che con Mourinho si erano perse nel tempo. Presto per dire meglio o peggio, registriamo semplicemente. 

In questo rinnovato clima la Roma ha proseguito, anche ieri mattina, nel preparare la cruciale sfida di Salerno, la prima trasferta con De Rossi sulla panchina. Impensabile, anche in questo caso, non tirare in ballo i precedenti con lo Special One, non tanto a Salerno (due vittorie, 0-4 all’esordio e 0-1 lo scorso anno) ma nel complesso della sua esperienza romanista. Sotto la guida del portoghese la Roma ha storicamente faticato ad imporre le proprie idee lontano dall’Olimpico, facendo registrare solamente 5 vittorie in tutto il 2023 (Spezia, Torino, Tiraspol, Cagliari e Reggio Emilia). De Rossi a Salerno non vuole solamente vincere e aggiudicarsi i 3 punti, ma anche iniziare al meglio l’anno solare con un successo lontano da casa. Per farlo serviranno sì qualità, intensità e rapidità di pensiero, ma anche tenuta fisica e testa, nel non concedere alla Salernitana di Inzaghi quel margine per rientrare in gara concesso, per esempio, all’Hellas Verona di Baroni nella notte del suo esordio sulla panchina. Lo farà senza stravolgere l’undici che ha superato i gialloblù, dovendosi, per forza di cose, adattare alle disponibilità, agli squalificati e alla gestione dei minuti, andata in scena anche nella trasferta di Riad. Un esempio su tutti? Gli 0 minuti concessi a El Shaarawy, sicuro protagonista all’Arechi. 

Nel segno di Big Rom
In gol contro il Verona, in gol anche contro l’Al-Shabab. Mettete Lukaku nelle condizioni di far male all’avversario e lui risponderà presente. Mou disse in tempi non sospetti: «Segna a Roma, segna a Manchester, segna nell’Inter e segna ovunque va. Romelu è Romelu e per fortuna io non sono un allenatore capace di distruggere la qualità che ha». E il belga sta confermando il teorema dello Special One, continuando a segnare anche dopo il cambio di guida tecnica. A Salerno cerca il tris per far felice De Rossi e per sfatare il tabù Arechi, dove non ha ancora mai vinto: lo scorso anno servì l’assist per il gol di Gosens, ma l’Inter di Inzaghi non andò oltre l’1-1. Un motivo in più per trascinare i suoi compagni ad una vittoria che darebbe ancor più forza alla rincorsa Champions della Roma.

Le scelte
Arriviamo quindi al campo e alle mosse di DDR. Fanalino di coda e reduce da tre sconfitte, ma chi ha visto le gare della Salernitana riferisce di una squadra viva, che non ha assolutamente perso le speranze di salvarsi. In campo allora, senza alcun dubbio, andrà la miglior Roma. Con Rui Patricio tra i pali, Karsdorp e Kristensen sulle fasce (out Spina), Mancini e Llorente in mezzo (Huijsen si è allenato in gruppo, recuperato: ci sarà). 

In mediana Paredes è squalificato: spazio a Bove, Cristante e Pellegrini, con Aouar primo cambio (Sanches ancora out). 
In attacco Dybala e El Shaarawy agiranno alle spalle di Lukaku. Pochi dubbi e tanta convinzione. La Roma va a Salerno con il sorriso e con tanta voglia. L’importante sarà tornare a Trigoria con lo stesso stato d’animo.

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