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Reintegri degli esuberi, la Roma continua a dire no

Il club è intenzionato a ribadire intransigenza anche di fronte delle «minacce» di Fazio. Solo la cessione potrebbe essere la soluzione ma Nzonzi non vuole andare in Qatar

La Redazione
13 Settembre 2021 - 18:45

Il tema è quasi quotidiano. Ovvero: nel momento in cui chiuderanno anche i mercati esotici, in particolare quelli dei paesi arabi, la Roma cosa deciderà di fare con i tre esuberi eccellenti (si fa per dire) che ancora frequentano Trigoria? Cioè, se Nzonzi, Fazio e Santon dovessero ancora rimanere a libro paga fino, perlomeno, al prossimo mercato di gennaio, nel peggiore dei casi fino al trenta giugno del prossimo anno quando scadrà il loro contratto, la società potrebbe decidere di reintegrarli in rosa? Domanda che ci si fa soprattutto pensando a Davide Santon visto che sulla corsia destra alle spalle di Rick Karsdorp Mourinho può contare sul giovane e ancora inesperto Reynolds. Non è allora che possa essere reintegrato?

La risposta che arriva dalle segrete stanze di Trigoria è che ormai una decisione è stata presa e non si tornerà indietro. I tre continueranno ad avere a disposizione un tecnico e un preparatore per lavorare in campo, ma non saranno di nuovo aggregati alla rosa a disposizione di Mourinho. La società, in questo senso, è piuttosto arrabbiata con i tre. Come ci ha fatto capire Tiago Pinto nel corso della conferenza stampa tenuta dopo la chiusura del mercato. Arrabbiata (ed è un eufemismo) perché come ha detto il direttore sportivo per tutti e tre gli esuberi erano state trovate soluzioni che garantivano ai tre di tornare a giocare senza perdere neppure un euro rispetto al lauto stipendio che hanno ancora garantito a Trigoria fino al trenta giugno del prossimo anno. Sulla base di quanto dichiarato ufficialmente e di quello che ufficiosamente viene suggerito dall'interno del club, al momento non c'è nessuna intenzione di reintegrare i tre. Esuberi erano ed esuberi rimarranno.

Per quello che si sa, Nzonzi e Santon avrebbero capito che la situazione deve considerarsi irreversibile e se ne sarebbero fatti pure una ragione. Al contrario di Federico Fazio che, come è noto, un paio di settimane a Trigoria ha fatto recapitare una lettera firmata dal suo avvocato in cui si chiedeva il suo reintegro nella rosa, pena rivederci in tribunale perché, secondo l'argentino, non ci sarebbe una giusta causa per il suo allontanamento dalla prima squadra. La cosa, ovviamente, non ha fatto, dal punto di vista della Roma, che peggiorare la situazione del difensore agli occhi della proprietà e della dirigenza giallorossa. E c'è l'intenzione, forte e chiara, di non cedere alla minaccia legale del giocatore. Oltretutto i tre giocatori sono stati tutti inseriti nella lista per il campionato (non per quella europea), scelta che la Roma ha fatto intanto perché aveva delle caselle vuote che potevano essere occupate, ma anche proprio per crearsi una linea difensiva di fronte alle richieste di Fazio. In sostanza: io ti ho inserito nella lista, se poi l'allenatore ha deciso di non utilizzarti è una sua scelta e c'è poco da fare. La soluzione più semplice, per tutti e tre, sarebbe quella di trovare una squadra. Cosa, però, che per quello che ci risulta, al momento è ipotizzabile (e con parecchie difficoltà) soltanto per Nzonzi richiesto dai qatarioti dell'Al Rayyan. A cui però il Polipo continua dire no grazie. Come la Roma per il loro reintegro.

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