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Kluivert: "Ci aspettano gare difficili. Seguo quello che mi chiede Di Francesco"

L'olandese: "Il mio italiano non va ancora bene, sto studiando. A Trigoria mi sento bene, comincio a conoscere meglio i compagni e in campo sto migliorando"

Justin Kluivert, di LaPresse

Justin Kluivert, di LaPresse

La Redazione
26 Ottobre 2018 - 17:10

Justin Kluivert è il protagonista del match program di Napoli-Roma. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni

Prima di tutto vorremmo sapere come va…
"Sto abbastanza bene, qualche giorno fa ho fatto degli esami, per fortuna è risultato che non è nulla di serio e che presto sarò di nuovo a disposizione".

Nell'ultima partita all'Olimpico è arrivata una vittoria contro il CSKA. Importante anche per mettersi alle spalle la sconfitta contro la Spal.
"La vittoria contro il CSKA è molto importante per noi perché vogliamo andare avanti in Champions. E anche per metterci alle spalle la brutta sconfitta contro la Spal, una partita che avevamo iniziato bene, ma poi non è andata come volevamo. Adesso ci aspettano una serie di partite ravvicinate, tutte difficili, e sarà importante essere concentrati".

A proposito di concentrazione e dei prossimi impegni che vi aspettano. In questo inizio di stagione la squadra ha alternato prestazioni di alto livello, ad alcuni passaggi a vuoto. Come se
lo spiega?
"Sì è vero, è difficile dare una spiegazione del perché in alcune gare le cose non siano andate come volevamo. In tutta onestà non ho ancora trovato una ragione per questo".

Che differenze sostanziali ha trovato tra il calcio della serie A e quello olandese?
"La più grande differenza che ho notato è che in Italia le squadre sono molto organizzate nel reparto difensivo, quindi è più complicato recuperare uno svantaggio".

Il primo gol è arrivato in una competizione prestigiosa, la Champions League, per di più all'Olimpico davanti ai tifosi della Roma. Cosa ha provato?
"Sono stato molto felice di partire dall'inizio in quella partita ed ero pronto, volevo dimostrare il mio valore. È stata un'emozione speciale, una gratificazione sul piano personale, ma anche a livello collettivo, per aver aiutato la squadra. L'obiettivo è sempre quello di segnare per aiutare la squadra a vincere".

Ad oggi 6 presenze, un gol e un assist. Un po' alla volta si sta inserendo sempre più nei meccanismi della squadra. Cosa le chiede il mister in particolare?
"Più partite si giocano, più confidenza si trova in campo, si acquista meglio il ritmo partita. Giocare è importante, per quello il mio obiettivo è scendere in campo il più possibile. In allenamento lavoriamo molto sulla tattica: il mister chiede agli esterni di giocare più in mezzo al campo quando la palla si trova dalla parte opposta, di attaccare la profondità e poi dare un contributo importante in fase difensiva".

Quanto è complicato essere un figlio d'arte?
"Io non lo ho mai considerato un problema o uno svantaggio, al contrario è sempre stato fonte di motivazione per me. Mi rendo conto che per qualcuno potrebbe essere un peso, un fardello da portare. Mi ha sempre stimolato a provare alla gente che gioco a questi livelli non perché sono il figlio di qualcuno, ma perché l'ho dimostrato e l'ho guadagnato sul campo. Questo mi aiuta a tirare fuori il meglio di me".

Domenica la Roma va a Napoli, una partita complicata…
"Sì, ci aspettano tre gare importanti contro Napoli, Fiorentina e poi il CSKA a Mosca. Credo che, con la squadra che abbiamo a disposizione, possiamo vincere queste partite. Io e tutta la squadra siamo fiduciosi, daremo tutto. Sono gare importanti in cui servirà l'aiuto e il contributo di tutti".

Insomma tre partite complicate che potrebbero dire molto per il prosieguo del cammino della Roma.
"Sì, ci aspetta un trittico di partite molto difficili e complicate. Se supereremo questa fase nel migliore dei modi credo che poi la strada possa essere spianata e in discesa per il resto della stagione. Ci terrei a sottolineare che sono tre gare molto difficili per noi, ma anche per i nostri avversari. Possiamo davvero fare bene".

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