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Stadio Olimpico, una Safe Standing Area come risposta a multe e proibizioni

In Europa sono realtà, da noi sono vietate: le Safe Standing Areas renderebbero l'Olimpico uno stadio rispettoso verso i tifosi e risolverebbero molti problemi

26 Ottobre 2017 - 07:30

Si dice spesso che i tifosi non rispettano le regole, ma se fossero le regole a non rispettare i tifosi? Nell'ultimo periodo si è ricominciato a multare persone "colpevoli" di comportarsi secondo codici che allo stadio sono comunemente permessi e rispettati da tutti. Eppure sono azioni vietate dal Regolamento d'uso dello Stadio Olimpico, anche se finché non sono fioccate le multe non se n'era accorto nessuno. Le regole e la realtà, di fatto, non corrispondono.

La realtà vuole, ad esempio, che nelle curve da sempre non si rispettino i posti assegnati. Tale prassi non ha mai fatto male a nessuno, anzi ha giovato a molti: a chi ha scoperto che il proprio posto assegnato aveva una visibilità limitata, a chi ha trovato il proprio sedile coperto di sterco di uccello, a chi voleva stare vicino a un proprio amico, eccetera. Ma soprattutto sta bene alle decine di migliaia di persone che abbiano frequentato la "parte calda" dello stadio. Le regole, però, dicono che ognuno deve sedersi al posto assegnato dal biglietto.

La realtà vuole, per fare un altro esempio, che dall'alba dei tempi del tifo organizzato alcune persone si ergano sulla balaustra, spalle al campo, per coordinare il tifo della Curva. Quella Curva che, almeno fino alla consacrazione internazionale di Totti, è stato il principale biglietto da visita della Roma nel mondo. Le regole, però, vorrebbero che nessuno possa salire sulle balaustre. Sarebbe strano il contrario: perché le balaustre non sono fatte per salirci sopra. Così come i seggiolini sono fatti per sedersi e non per stare in piedi. Inappuntabile.

Ma ogni tanto sarebbe bello invertire la logica del discorso. E chiedersi: la Curva Sud è un posto costruito per tifare in maniera attiva, vivace e instancabile per 90 minuti? Considerata da questo punto di vista, sembrerebbe un luogo abbastanza inadatto per tifare come scalmanati: i lanciacori non hanno una pedana realizzata appositamente per lanciare cori e migliaia di persone sono costrette a stare in piedi su sedili che "fanno gli sgambetti" quando si esulta.

La Curva Sud, così come la Nord, sembrerebbe proprio essere un luogo costruito per guardare la partita seduti tranquilli, sgranocchiando un pacchetto di patatine. Che equivoco. Eppure sono più di quarant'anni che i tifosi comprano un biglietto in quel settore solo perché si tifa in un certo modo. Come mai nessuno ha mai pensato ad investire denaro per renderla un posto adatto al tifo? Eppure l'ultimo restyling dell'Olimpico risale solo al 2008. Chi al tempo lo coordinò forse ignorava che da decenni era la parte dello stadio in cui si andava per tifare in occasione delle partite della Roma? Oppure ha erroneamente realizzato un settore per stare seduti laddove il pubblico era solito stare in piedi? La terza opzione, di certo più sgradevole, è che si sia voluto appositamente ignorare l'esistenza della tifoseria.
La questione, in tempi in cui "sono i tifosi a non rispettare le regole", è proprio questa: occorre riformare le regole e le strutture per far sì che si rispettino i tifosi. Che a cantare, tifare, saltare, sventolare, abbracciarsi, sporcarsi e gridare non fanno proprio nulla di male.

Una soluzione molto banale

Come si può fare? In realtà siamo molto fortunati. Esistono stadi in tutto il mondo e alcuni paesi probabilmente più civili del nostro hanno iniziato a porsi il problema di presentare ai tifosi di curva un ambiente adeguato alle loro esigenze. Un settore in cui i tifosi possano tifare in piedi, facendo casino, senza doversi sentire in colpa, né rischiare un livido per via di un seggiolino o una multa da 127 euro per non aver rispettato il posto assegnato.

La soluzione all'estero si chiama "Safe Standing Area" ma noi per renderla più familiare potremmo semplicemente chiamarla "Settore per stare in piedi tranquillamente". I settori per stare in piedi tranquillamente sono diffusissimi in Germania e in molti paesi dell'Europa centro-settentrionale, ma anche negli Stati Uniti, e presto saranno una realtà consolidata anche nel Regno Unito. Ricordano un po' le vecchie gradinate, con la differenza che degli ingegneri hanno studiato dei sistemi per prevenire l'effetto valanga che si verifica al momento del gol. Più semplicemente, presentano delle ringhierine a intervalli di qualche fila, o anche a ogni fila nel modello adottato oltremanica. Per il resto sono delle grandi scalinate che ospitano il doppio delle persone rispetto ai settori con posti a sedere. E ne abbassano i prezzi. Geniale: prezzi inferiori, stadio più pieno, ricavi aumentati.

Non solo: i settori per stare in piedi tranquillamente sono anche studiati per potersi trasformare velocemente in settori con posti a sedere. E viceversa, ovviamente. Questo perché nelle competizioni Uefa gli stadi devono prevedere per forza solo posti a sedere, ma anche perché in una sera d'estate si potrebbe pensare di organizzare un concerto di musica classica in curva e il settore dovrebbe potersi adattare all'inconsueto pubblico.

Purtroppo però in Italia questo tipo di settore è vietato. O meglio, non è previsto. L'articolo 6 del Decreto Ministeriale del 18/3/1996 non prevede infatti che gli stadi con più di 2.000 posti possano avere dei posti in piedi. La ratio della regola sfugge, ma bisogna farci i conti.
Dovremmo iniziare a sentirci profondamente offesi perché nessuno ha pensato che la Curva Sud debba essere un luogo adatto al tifo festoso e casinaro, costruendo al suo posto una platea adatta forse al teatro. Ma le multe sono giustificate dalle regole: cambiamo le regole, non il modo di vivere la Curva.

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