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Di Francesco: "Un derby giocato e vinto da uomini, come avevo chiesto"

L'allenatore della Roma ha parlato nel post-partita: "Questo è l'atteggiamento giusto. Pellegrini sapeva già che sarebbe potuto entrare in quel ruolo"

, di LaPresse

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La Redazione
29 Settembre 2018 - 15:43

La Roma ha battuto la Lazio per 3-1, grazie ai gol di Lorenzo Pellegrini, Kolarov e Federico Fazio, che si è fatto perdonare l'errore che ha permesso a Immobile di segnare il gol del momentaneo pareggio per i biancocelesti. Nel post-partita, Eusebio Di Francesco ha commentato la vittoria dei suoi ragazzi. Queste le sue parole:

Di Francesco a Sky

Dopo Bologna è successo qualcosa...
La scelta di portare la squadra in ritiro è servita anche a questa per tirare fuori i problemi. Oggi un derby da uomini, come avevo chiesto. Nelle difficoltà bisogna dare qualcosa in più che fa capire una squadra differente quella che alleno io. Ci attacchiamo a troppe cose, dobbiamo pensare a lavorare in questo modo. Questo è l'atteggiamento che ci farà togliere tante soddisfazioni

Siete stati in controllo della partita

Paradossalmente ce l'avevamo anche col Chievo. Fazio fa un errore poi recupera, ma ero sicuro che avremmo avuto l'opportunità per rifarci e così è successo. Bisogna avere la forza caratteriale per reagire così, la squadra sta crescendo.

Avete preso confidenza strada facendo, si vedono bene i vantaggi di questo sistema di gioco
Abbiamo lavorato tanto e in questi giorni mi sono concentrato sui triangoli di gioco. Abbiamo fatto riunione tecnica stamattina facendo vedere alcune situazioni. Sono molto contento, c'è stata tanta disponibilità di tutti, abbiamo mandato spesso Immobile in fuorigioco, non abbiamo perso l'idea che sto provando a dare. Ho visto occhi diversi, entriamo in campo nel modo giusto.

Vi permette anche di sfruttare i lanci lunghi questo modulo. Ha sorpreso il cambio di Pastore, Pellegrini si è adattato
Visto il mio integralismo (ride ndr), ogni tanto ho usato il 4-2-3-1 anche a Sassuolo e ragionando in questo modo ci avevo già messo Lorenzo, lui può farlo. Non correndo molto all'indietro può essere anche più lucido. Glielo avevo spiegato prima della partita che avrebbe potuto sostituire sia De Rossi sia Pastore dietro alle punte.

L'atteggiamento dei giocatori era evidentemente diverso. Solo Dzeko ha discusso un po' troppo. Interverrai?
Ci lavoriamo. In alcune situazioni aveva ragione ma mi è piaciuto anche molto inizialmente. Il primo gol è venuto dal suo sacrificio ed è quello che mi aspetto da lui, non lunghe corse ma la continuità. Lui se non segna soffre, ma sarà già concentrato su Plzen.

Roma TV

Mister, chi la dura la vince.
"Sì, effettivamente siamo stati bravi. Abbiamo fatto un po' di fatica all'inizio ma ci poteva stare, perché psicologicamente la Lazio veniva da un momento che la agevolava ad affrontare questa gara. Mentre noi siamo stati bravi nelle scelte, in quello che abbiamo fatto. Siamo stati una squadra tosta, ma allo stesso tempo pericolosissima quando siamo stati capaci a trovare delle manovre importanti".

Seconda vittoria nel derby da allenatore. Questo forse è più bello per quel processo di crescita che lei aveva chiesto alla squadra.
"I derby sono tutti belli da vincere. Questo per me è uguale agli altri. Poi arriva in un momento particolare che può essere giudicato così sia per me che per gli altri. Io sono felice per la Roma, per i Romanisti e per questa squadra che ha capito che per poter giocare determinate partite bisogna fare qualcosa in più, tirare fuori quel qualcosa da uomini quali siamo, quale sono io. Sono dei ragazzi per bene, degli uomini che dovevano tirare fuori quel qualcosa in più che però vedevo anche negli ultimi allenamenti e nel ritiro che abbiamo fatto".

Bene l'approccio al secondo tempo.
"Abbiamo avuto diverse ripartenze, prima dell'errore di Fazio, per creare superiorità numerica e cercare di segnare il secondo gol. Siamo mancati nella scelta finale, nell'ultimo passaggio, nell'andarla a chiudere. Effettivamente, quando venivamo giù, sapevo che venivamo a creare spesso e volentieri il 3 contro 3. Nel nostro modo di giocare volevo che gli esterni stringessero e venissero dentro a ricreare questa situazione. Però oggi siamo stati bravi con i centrocampisti a creare questi triangoli, sia difensivi che offensivi, che ci hanno permesso di fare una buona fase difensiva e offensiva".

Mi è sembrato di vedere la verticalizzazione immediata. Partecipazione totale della squadra alle tue richieste?
"Sì, sono molto felice di questo, perché ero convinto che con i tre attaccanti potevamo creare situazioni di 3 contro 3. Magari non siamo stati bravissimi a sfruttarle, ma era preparata proprio in questo modo. Nel primo tempo abbiamo recuperato tante palle, e questo mi rivede in quello che voglio dai ragazzi, anche nell'aggredire e nell'andare ad attaccare insieme".

Il cambio di Pellegrini in una partita così delicata. Vista la prestazione, possiamo dire di essere un pochino fuori dal tunnel?
"Dobbiamo dare continuità, però la dimostrazione è che gli atteggiamento sono quelli giusti. Avevo detto che dopo il Frosinone ripartiva il nostro campionato e questa ne è stata la dimostrazione. Abbiamo fatto 3 giorni di ritiro in cui abbiamo lavorato su determinati concetti. Pellegrini è un giocatore duttilissimo, io anche prima della partita gli ho detto che sarebbe potuto entrare, anche al posto di De Rossi o di Pastore sulla trequarti, perché avrebbe avuto gli spazi per attaccare. Dandogli quei 20 metri in più è stato incisivo sotto porta, ho avuto risposte. Ma con lui l'ho già fatto nel Sassuolo. Dicevo prima, nel mio integralismo ho lavorato anche con questo sistema di gioco e ho avuto delle risposte importanti".

Manca l'uscita palla al piede. Spesso si partiva con la manovra dal basso, da Olsen, ma spesso si consegnava palla a loro.
"A volte le squadre sono brave perché ti vengono anche a prendere, ma su questo dobbiamo migliorare. Spesso abbiamo dato palla ad Olsen quando non gliela dovevamo dare, e avevamo l'opportunità di fare una giocata differente. Anche una giocata a muro per uscire dalle pressioni. Però quando l'abbiamo fatto abbiamo dimostrato che venivamo fuori benissimo dalle loro pressioni. Però non sempre abbiamo fatto questa ricerca".

Nzonzi e De Rossi si pensava che non potessero coesistere. Può essere invece la base per ripartire.
"Non mi fermerei a parlare solo di loro due, ma anche come è entrato Bryan Cristante, con quel piglio, quella voglia di recuperare palla. Nell'insieme generale ci siamo trascinati tra di noi, ed è questo l'atteggiamento da avere nella voglia di rubare palla agli avversari e di giocare insieme. De Rossi e Nzonzi possono giocare insieme, devono migliorare nel muoversi esternamente, nel non appiattirsi, ma hanno predisposizione, capacità e continuità di corsa per lavorare bene in questo ruolo".

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