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Foto e Video - Quando Pellegrini eliminò l'Ajax

La Primavera, trascinata dall’attuale Capitano, vinse ad Amsterdam. Stelle della squadra di casa erano van de Beek e lo sfortunato Nouri: fu decisivo Marchegiani jr

07 Aprile 2021 - 09:06

Per ritrovare uno dei ragazzi dell'Ajax che eliminò nella stagione 2014-15 in Youth League, Lorenzo Pellegrini dovrà eliminare anche l'Ajax attuale, in Europa League: la stellina degli olandesi di allora era il centrocampista Donny van de Beek, che lo scorso 2 settembre è passato, per 39 milioni più 5 di bonus, al Manchester United, ovvero l'avversario che la Roma si ritroverebbe di fronte in semifinale (con tutto il rispetto per il Granada, che ha già fatto la sua impresa eliminando il Napoli) qualora riuscisse a passare i quarti. L'altra stellina di quella squadra eliminata dalla Roma ha smesso di brillare in modo tragico, poco più di due anni dopo: Abdelhak Nouri, centrocampista olandese di origine marocchina, era passato dallo Jong Ajax a quello vero, con cui stava facendo la preparazione precampionato quando, l'8 luglio 2017, crollò a terra per un attacco cardiaco durante un'amichevole contro il Werder Brema. Venne soccorso, rianimato col defibrillatore, portato in ospedale, ci rimase fino al 2020: 5 giorni dopo l'incidente l'Ajax comunicò che il suo giocatore - a cui ormai è stato terminato il contratto, anche se continua a ricevere un contributo per le spese mediche - aveva riportato danni cerebrali irreversibili per il mancato afflusso di sangue. L'amico Justin Kluivert appena arrivato a Roma prese la maglia numero 34 in suo onore, e gli dedicò il primo gol in giallorosso.

Il precedente

Quel 24 febbraio del 2015 però Kluivert non c'era: classe 1999, era troppo giovane per una partita riservata al biennio 1996-1997, con giusto un paio di eccezioni, tra cui Riccardo Marchizza, che è nato nel 1998, ma aveva il fisico di un giovane gigante, e la personalità per giocare al centro della difesa, non a sinistra come sta facendo quest'anno a La Spezia, in serie A. Gioca nella massima serie (non molto ultimamente, a dire il vero) anche Arturo Calabresi, l'altro difensore centrale, ci ha giocato Ndoj, centrocampista di riserva, che sta facendo benissimo in serie B con il Brescia (e sabato ha segnato due gol in fotocopia al Pordenone), hanno debuttato Marchegiani e Machin, oltre a Lorenzo Di Livio, unico, oltre a Pellegrini, a riuscirci con la Roma, con Rudi Garcia in panchina. In quella stagione il tecnico della Roma aveva lanciato Daniele Verde: al suo posto, all'ala destra, giocava proprio Di Livio, a sinistra Di Mariano, talento palermitano preso dal Lecce, che prometteva grandi cose tra Giovanissimi e Allievi, e ora gioca in serie B, con il Venezia. Gioca in B, col Cittadella, anche Christian D'Urso, mezzala destra, al centro c'era Machin, Lorenzo Pellegrini giocava mezzala sinistra, cosa che gli permetteva di rientrare sul destro, e cercare il gol. Ne fece 8 quell'anno, il suo ultimo tra i giovani, con la fascia di capitano al braccio: 5 in campionato, 2 in Coppa Italia, contro l'Atalanta, uno in Youth League, bellissimo, da fuori area, al "Francioni" di Latina, campo scelto dalla Roma per il quarto con il Manchester City. Raggiunto proprio eliminando l'Ajax negli ottavi, gara che vide come protagonista assoluto Gabriele Marchegiani, che quel giorno dimostrò di non essere solamente il figlio dell'ex portiere della Nazionale: al 12' della ripresa, quando l'Ajax ebbe l'opportunità di sbloccare la gara dal dischetto, mise le mani sulla conclusione proprio di Nouri. E a quel punto lo 0-0 durò fino al 90': era gara secca, da regolamento non erano previsti i supplementari, sul dischetto si presentarono Vestenicky, Marchizza, Di Mariano e Adamo, Pellegrini si tenne l'ultimo della serie, che non fu decisivo perché tutti e 10 fecero gol. E toccò ai subentrati: Paolelli, terzino destro ora in Eccellenza con la Lupa Frascati, andò a segno, Marchegiani parò quello di Eiting, che è ancora sotto contratto con l'Ajax, ma gioca in Championship, in prestito all'Huddersfield. La Roma, dopo l'Ajax, eliminò anche il City, e finì la sua corsa in semifinale, contro il fortissimo Chelsea di Boga e Loftus-Cheek, che poteva permettersi di tenere in panchina il milanista Tomori.

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