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le parole

Sabatini: "Per la Roma in Champions Dzeko va rimesso in campo"

Il dirigente del Bologna: "Al bosniaco va restituita anche la fascia. Villar è stato stupefacente nel suo rendimento, ha avuto una crescita esponenziale"

Walter Sabatini, di LaPresse

Walter Sabatini, di LaPresse

La Redazione
08 Febbraio 2021 - 22:30

Walter Sabatini è intervenuto durante la trasmissione di Teleroma 56 "Al Circo Massimo", parlando dei suoi trascorsi da direttore sportivo della Roma, commentando poi la situazione attuale della squadra di Fonseca. Ecco le sue parole.

Tiago Pinto l'uomo giusto?
"Non lo conosco ma se l'hanno scelto immagino di sì"

Conta tanto statistiche e scouting.
"In questo penso sia bravissimo, poi non ha mai fatto il ds e lo inizia a fare qui a Roma. Augurategli buona fortuna"

Solo con statistiche e software si trovano giocatori importanti?
"Non si pescano delle toppe poi però va annusato, va sentito, vedendo le risposte sia tecniche che non tecniche, ecco perché non sono ammiratore delle statistiche, o meglio vanno associate anche all'osservazione di chi guarda

Perché secondo lei la Roma non vince le partite con le grandi?
"Ho impressione di una squadra molto organizzata, ha chiare le idee del gioco e ha buonissimi giocatori. Non solo i grandi giocatori come Mkhitaryan, Pedro, Zaniolo. Villar è stato stupefacente nel suo rendimento, ha avuto una crescita esponenziale, può diventare un play di livello internazionale e la squadra gioca un bel calcio. Quando la Roma tiene il campo, come accaduto a Torino, il risultato dovrebbe essere diverso anche se la finalizzazione è un po' pigra a volte. Un giocatore come Mkhitaryan al 70% vale quanto la Serie A italiana, poi ci sono cose che non mi piacciono come la questione Dzeko. Dzeko è un professionista eccezionale, con un'educazione eccezionale, non ha mai creato un problema e mai li creerà. Se c'è stato un diverbio da spogliatoio non può esserci una conseguenza così grande. In due anni è stato ceduto 4 volte ed è voluto rimanere alla Roma":

Perché ci deve essere un'autodistruzione di tutto l'ambiente per una presa di posizione di un allenatore, pur bravo?
"A volte l'allenatore prende una decisione per aumentare il suo carisma all'interno dello spogliatoio a meno che Dzeko non sia stato talmente sleale e cattivo verso questa persona, o altre persone, dal non poter tornare indietro ma è difficile pensare abbia fatto qualcosa di così grave. Lui ora è reduce da una sospensione, che è un'umiliazione per lui, e ovviamente non può essere subito pronto. Bisogna dargli 20 giorni. Quando l'ho preso ho avuto un orgoglio enorme interiore. Questa faccenda va risolta in maniera definitiva, gli va restituita anche la fascia. Ora diranno che sto facendo un'interferenza e che dovrei occuparmi del Bologna, cosa che faccio giorno e notte. Dzeko risponderà sul campo, come fatto da Barrow ieri tra l'altro".

Su Massara?
"Il mio orgoglio di tutti i giorni. Perché la Roma non l'ha scelto? Ha sbagliato, lasciando andare via un ragazzo di grande cultura ed educazione. Ha una forza lavoro incredibile, arrivava alle 7.30 del mattino e andava via 5' dopo di me, a notte inoltrata".

È stato mandato via perché non ha lusingato Pallotta?
"So che non è stata confermato perché quando hanno sparato senza riserve su Monchi lui ha tentato di difenderlo. Certamente Monchi ha fatto degli errori ma ha portato anche Zaniolo, per dire. Bisogna ricordarsi anche delle cose giuste, non solo sbagliate. Massara si è schierato con monchi e l'ha pagato. Massara è il Salah dei dirigenti, mi dà una gioia quotidiana, spero che vinca".

Su Friedkin?
"Sembra che sappiano quel che vogliono. Non li ho mai conosciuti, non ho mai avuto contatti nemmeno indiretti, penso che intendano il calcio come tutti gli americani e i fondi, mutuando i modelli del baseball ma non li conosco".

Avresti preso in considerazione l'idea di tornare a Roma?
"Sono impegnato col Bologna".

Chi deve prendere la Roma?
"La Roma ha buonissimi giocatori, i difensori, Villar. Anche Perez, è un giocatore che deve entrare maggiormente in partita, ma ha i colpi. C'è Zaniolo. Vedo un grande futuro per la Roma, deve capire che deve lottare per la Champions. E deve rimettere in piedi il capitano Dzeko, nonostante anche Mayoral sia un buon giocatore".

Dal Bologna che giocatore prenderesti per la Roma?
"Ne prenderei tanti, ma la Roma non è interessata. Comunque nel Bologna ci sono 3-4 giocatori da Roma, ma non diciamo i nomi".

Pastore al Bologna?
"Non bisogna mancare di rispetto a Pastore, senza guai fisici è un incanto. Spero che possa tornare, ma quando un giocatore perde anni di attività è improbabile che torni ad alti livelli. Quando ha giocato ha fatto vedere chi è Pastore, mi dispiace tantissimo, avrebbe potuto deliziare i tifosi. La Roma è sfortunata sotto questo punto di vista, guardiamo anche Zaniolo. La Roma quando gioca a calcio è bellissima. Vanno rimessi a posto Fonseca e Dzeko, il bosniaco va messo in campo e si va in Champions".

Su Fonseca?
"Lo vedo bene. Un allora consigliere della Roma mi chiese se fosse stato il caso di presentare Fonseca alla Roma e io che lo avevo visto allo Shakhtar ho detto che avrebbe potuto certamente allenare la Roma. Ora la Roma dovrebbe vincere le partite, tutta tranne una ovviamente".

Gli intermediari hanno tolto il vostro lavoro?
"No, l'hanno fatto i presidenti".

Sei stato contento quando Pallotta ha venduto la Roma?
"Sì".

Chi manca più alla Roma Sabatini o Baldissoni?
"Baldissoni".

Il tuo rapporto con Pallotta?
"Un precipizio. Dovrò sempre ringraziarlo perché lavorare alla Roma è stata la cosa più bella della Roma, per me la Roma è stata una consapevolezza costante di chi ero".

Migliore operazione alla Roma e maggior rimpianto?
"Non mi piace parlare di migliore operazione, è irriverente verso gli altri giocatori. Dal punto di vista dei numeri è stato Alisson. Lì sono stato bravo con la sua gestione, lui era arrabbiato perché si aspettava di giocare subito ma ha fatto un anno da dodicesimo. Comunque non voglio parlare dei singoli".

L'operazione che non ha fatto alla Roma e che rimpiangi?
"Mkhitaryan, quando era allo Shakhtar. Raiola mi aveva fatto una visita in albergo prima che andasse al Borussia Dortmund".

Avevi preso Cuadrado?
"Sì, non fatemi tornarci sopra".

Ti senti più amato dai romanisti da quando sei andato via?
"Forse si, ma non ho piena consapevolezza della situazione. Ogni tanto sento apprezzamenti".

Su Nainggolan?
"L'ho amato tantissimo sportivamente. Quando l'ho preso ho pensato di aver fatto il colpo della vita, si è ambientato subito".

L'infortunio di Strootman ha privato la Roma di almeno un trofeo?
"Con Strootman al 100% fino alla fine avremmo vinto".

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