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le parole

Curci: "Lazio e Roma arrivano alla pari. Pau Lopez un partimonio"

L'ex portiere giallorosso: "L'obiettivo per la stagione dev'essere rientrare in Champions. Poi da tifoso mi auguro anche si ottenga qualcosa di più"

Curci con la maglia della Roma nel 2004, di LaPresse

Curci con la maglia della Roma nel 2004, di LaPresse

La Redazione
15 Gennaio 2021 - 10:03

Gianluca Curci racconta il derby secondo lui. L'ex portiere giallorosso ha rilasciato un'intervista a tuttomercatoweb.com per parlare della sfida tra Lazio e Roma che andrà in scena questa sera allo Stadio Olimpico alle ore 20.45. Ecco un estratto delle sue parole.

Questa sera il derby senza pubblico: si svuota un po' del suo significato più puro?
"Svuotato completamente no perché la classifica per Roma e Lazio parla chiaro. Ovvio ci sarebbe stato un'altra atmosfera con minimo 60 mila spettatori. Anche per i calciatori e per chi gioca in casa magari può essere un po' svantaggiato".

Credi che l'assenza di pubblico aiuti le squadre giovani come la Roma e il Milan?
"Le squadre più piccole hanno trovato un vantaggio dall'assenza di pubblico. Per squadre come Crotone o Spezia che vanno a giocare a San Siro, Torino o a Roma, diventa più semplice. Per quanto riguarda la Roma, ora sta andando bene, ma se fosse andata così così in campionato avrebbe avuto svantaggio con i tifosi che ti possono fischiare al primo passaggio sbagliato".

Tornando al derby: è sbagliato dire che la squadra di Fonseca arrivi da favorita?
"No, non credo. La Lazio comunque ha passato un girone di Champions e non è certo impresa facile. Hanno vinto a Parma una buona partita: sullo 0-0 Reina ha fatto una grande parata, ma poi avrebbe potuto dilagare. La Roma invece con il pari con l'Inter ha acquisito autostima. Per me arrivano alla pari".

Ma la Roma in campionato può pensare a qualcosa in più del quarto posto a fine stagione?
"Intanto l'obiettivo stagionale è rientrare in Champions, ma la lotta lì è spietata perché ci sono anche Lazio, Napoli e Atalanta. Il campionato è ancora lungo, per parlare di altre cose poi ci sono squadre come Inter e Juventus che hanno speso di più e lo Scudetto sarà una cosa tra loro. Anche il Milan sta sorprendendo tutti. Per la Roma non parlerei di altro, poi mai dire mai. Da tifoso giallorosso lo spero, ma quella parola non si dice mai (ride, ndr)".

Su Fonseca, invece, cosa si può dire?
"Ricordo il suo Shakhtar e faceva un calcio spettacolare. La Roma lo scorso anno ha avuto qualche difficoltà, ma era la sua prima stagione. Quest'anno, a parte gli scontri diretti dove con Napoli e Atalanta ha regalato una partita e mezzo, tutte le altre le ha giocate e lottate: il merito va all'allenatore. Certo qualche punto in più con le grandi non sarebbe stato male, ma comunque sono tanti i punti fatti con le piccole. Firmerei per vincerle tutte e vedere cosa succede nei big match. Fonseca per me sta facendo un grande lavoro e si vede molto la sua mano nel gioco".

Fonseca sta anche rigenerando diversi calciatori e anche Pau Lopez sembra migliorare. Che giudizio hai dello spagnolo?
"Il primo anno non è mai facile. Alisson anche ha avuto la possibile di allenarsi e fare il secondo a Szczesny. Quest'anno a Pau Lopez gli è stato dato più tempo facendo giocare Mirante che era più pronto, ma le qualità per me non si discutono. Forse io da allenatore non avrei alternato i portieri, ma il rischio di bruciarlo c'era. Alla fine ha 25 anni e rappresenta un patrimonio. Ora va dato merito a Pau che con l'Inter ha fatto tre parate ottime e in coppa è stato zitto e ha giocato. Adesso deve dimostrare di poter valere i soldi spesi e io credo li valga. Qualità ne e anche molte".

Se tra un anno i Friedkin le dicessero "sarai il preparatore dei portieri della Roma e Daniele De Rossi l'allenatore", che direbbe?
"Magari ci cascano (ride, ndr). Sarebbe un sogno, ma scherzi a parte in quel ruolo c'è Marco Savorani che è il più bravo al mondo. Certo sarà un obiettivo nel mio futuro, ma non imminente. Magari tra una decina d'anni quando Savorani andrà in pensione ci farò un pensierino".

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