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Stadio Paolo Mazza, ore 21:45

La Roma cerca la vittoria in casa della Spal già retrocessa in B

I giallorossi sono reduci da quattro risultati utili consecutivi (tre vittorie e un pari) e hanno l'obbligo di continuare la striscia positiva

All'andata i giallorossi vinsero 3-1 grazie a un'autorete di Tomovic, Perotti su rigore e Mkhitaryan, di LaPresse

All'andata i giallorossi vinsero 3-1 grazie a un'autorete di Tomovic, Perotti su rigore e Mkhitaryan, di LaPresse

22 Luglio 2020 - 10:40

Grosso modo nello stesso segmento di campionato, nel girone d'andata la Roma affrontò la Spal, allora allenata da Leonardo Semplici, nel bel mezzo di una serie positiva che non si interruppe contro i ferraresi, anzi proseguì fino alla partita successiva, con la Fiorentina, giocata in trasferta prima di Natale, con un'altra vittoria di ottimo auspicio che invece poi solo a posteriori capimmo che avrebbe rappresentato il punto più alto toccato in campionato, prima di una repentina ridiscesa che neanche l'emergenza Coronavirus sembrava poter interrompere, almeno fino agli ultimi guizzi di vitalità. Come in quel periodo, quando la Roma azzeccò una striscia di risultati positivi battendo Brescia e Verona e pareggiando con l'Inter, anche in questo spicchio di stagione la squadra di Fonseca ha capitalizzato al massimo queste partite (infilandoci, en passant, anche quella col Parma, che invece all'andata andò male) e presentandosi dunque al doppio confronto con Spal e Fiorentina con il massimo delle aspirazioni. In ballo per ora c'è solo il quinto posto, che la Roma deve conservare almeno per mantenere il diritto di accampare qualche giustificazione per un risultato che in ogni caso sarà indigesto ai tifosi, viste le ben più solide aspettative di inizio stagione. Ci si consolerebbe, eccome, se oltre ai buoni risultati di chiusura campionato ci si approcciasse alle sfide agostane di Europa League, col Siviglia innanzitutto, con lo smalto già mostrato con l'Inter, che nella competizione è considerata una delle favorite. Quello ormai è l'obiettivo a medio termine, mentre quello a breve è chiudere questa travagliata stagione di A senza ulteriori scossoni.

Dunque, dal Mazza (calcio d'inizio ore 21:45, in Tv su Dazn), si dovrà tornare con tre punti e ulteriori certezze, anche nell'inevitabile turn over che Fonseca dovrà considerare. Primo obiettivo di ogni partita da qui alla fine del campionato è ovviamente vincere, il secondo (neanche troppo distaccato) è però non farsi male. E visto che per gli standard a cui Trigoria ci aveva abituati, si sta vivendo un periodo davvero inusuale, è bene continuare così e calibrare bene le forze su ogni impegno. Quel che farà Di Biagio, allenatore che non è riuscito nel miracolo di salvare una squadra che quest'anno non aveva mai dato cenni di grande affidabilità, neanche con il già rodato Semplici che infatti a febbraio era stato esonerato, nessuno può saperlo. Neanche si sa se sarà lui a portare avanti il lavoro a Ferrara in Serie B, e nel qual caso sarebbe da attendersi che potrebbe utilizzare queste ultime quattro partite per cominciare ad impostare la squadra del prossimo anno, magari dando spazio a qualche giovane da poter valutare, o se dovrà lasciare il posto a qualcun altro, come sembra più probabile, e quindi potrebbe avere come unica preoccupazione quella di chiudere bene senza perdere troppi altri punti.

In ogni caso conterà solo quello che deciderà di fare la Roma, troppo più forte dal punto di vista tecnico. Su questo campo e comunque contro questa avversaria la squadra allora allenata da Di Francesco (all'andata) e da Ranieri (al ritorno) perse i punti che le costarono la Champions League ormai più di un anno fa e questo non è certo un piacevole ricordo. Meglio andò l'anno precedente, con due secche vittorie. Sarà bene riprendere l'abitudine, dando ovviamente appuntamento alla Spal, anche per quello che storicamente rappresenta, al prossimo anno in Serie A. Fonseca sembra tranquillo, per quanto si possa valutare il suo stato d'animo dalle poche battute diffuse ieri dal sito della società. E, per quanto ha potuto, ha stemperato i toni sulla questione Zaniolo, stupito per il polverone alzato sul tema da chi al massimo su un campo di calcio c'è salito per farsi un selfie. E poi c'è chi si chiede perché il mondo del calcio e chi lo racconta siano pianeti così lontani e incompatibili tra loro.

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