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Trigoria

Roma, l'Europa League passa dalla partita con il Brescia

Lavorare a testa bassa e senza distrazioni: per trovare la condizione fisica e mentale serve il campionato e tutta la rosa con la giusta tensione

, di LaPresse

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11 Luglio 2020 - 08:27

Partita per partita, creando condizione mentale e fisica. Così Paulo Fonseca vuole preparare il finale di stagione della Roma. Certamente isolandosi da quelle che sono le turbolenze dovute al clima di incertezza che c'è intorno al club in una fase delicata che potrebbe portare già entro la fine dell'estate al passaggio di proprietà. Una bella mano a tutti la darebbe anche il campo: chiudere dignitosamente un campionato che avrebbe potuto (e dovuto, almeno negli obiettivi prefissati dalla dirigenza) dare qualcosa in più del piazzamento per la prossima Europa League. E possibilmente fare il massimo nell'edizione 2019-2020 della seconda coppa europea per importanza. Un trofeo che, non solo potrebbe permettere all'attuale proprietà di centrarne almeno uno prima di passare la mano ma anche e soprattutto di portare la squadra di diritto tra le pretendenti alla prossima Champions League. Un sogno che, per diventare realtà ha bisogno di una serie di condizioni favorevoli e di tanta applicazione.

Lavorare, a testa bassa, senza distrazioni. E ottenere risultati, fin da questo pomeriggio: uscire dal Rigamonti con tre punti darebbe altra carica per mettersi alle spalle la crisi post lockdown agli uomini di Fonseca, che potrebbero approfittare dello scontro diretto tra Milan e Napoli, diventate le concorrenti in classifica, che si scontreranno domani al San Paolo. Tutti i giocatori devono tenere la barra dritta: anche per questo Fonseca, che ha dichiarato di non voler cambiare troppo, ma sarà costretto sicuramente ad operare due sostituzioni in partenza rispetto alla partita di mercoledì sera contro il Parma (Micki e Cristante sono squalificati), potrebbe chiedere a Kalinic di rilevare Edin Dzeko, apparso e dichiarato stanco al termine della vittoria contro i gialloblù allenati da D'Aversa. Kolarov è pronto, Zaniolo ancora no.

Ma, insieme, tecnico e giocatore stanno definendo il percorso di riavvicinamento al ritmo partita. È stato chiaro Fonseca, deve badare alla squadra, e per questo motivo vuole che Nicolò sia pronto per le partite che più conteranno, quelle cioè internazionali. Usiamo il plurale con un po' di ottimismo, ma a Trigoria sono convinti di potersi giocare le proprie chance contro il Siviglia dell'ex ds Monchi. Certo, la strada per completare altre due "vendette" sportive (con Manchester United per un'onta mai troppo digerita e Inter, per una Coppa Uefa sfortunata e di cui ancora si ricorda un rigore dubbio per i nerazzurri) è lunga. Ma il navigatore indica che per percorrerla bisogna stare sul pezzo, migliorare e crescere.

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