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Monchi: "Costretto a vendere Salah a causa del fair play finanziario"

"Per chi è della Roma è stato un risultato doloroso, ma ci teniamo la reazione di orgoglio negli ultimi 10 minuti. Abbiamo già rimontato una volta, dobbiamo riprovarci".

La Redazione
25 Aprile 2018 - 09:04

Monchi, dopo il fischio finale della partita d'andata delle semifinalei di Champions League, persa 5-2 contro il Liverpool, ha parlato ai microfoni della radio spagnola Onda Cero

"E' vero io ho venduto Salah, ma costretto dai vincoli Uefa. La spiegazione è che l'anno scorso siamo stati costretti a vendere entro il 30 giugno e se non lo avessimo fatto oggi non saremmo in semifinale di Champions. I nostri conti erano sotto un rigido controllo dell'Uefa, e quando sono arrivato io c'era un'offerta di 30 milioni per Salah, ma poi con i bonus siamo saliti a 50, insomma abbiamo fatto il massimo che potevamo in quel momento. Non mi aspettavo che il mercato impazzisse anche se Salah sta disputando una stagione fantastica, quindi complimenti al Liverpool per l'affare fatto, ma noi non avevamo scelta, né altre soluzioni, dovevamo vendere entro il 30 giugno. Salah comunque non è una scoperta, conosciamo il suo valore, lo conoscevo anche quando ero al Siviglia e lui quando giocava con la Fiorentina mi aveva fatto soffrire".

Il ds della Roma parla poi della partita: "Per i tifosi del Liverpool e per i tifosi neutrali è stata una grande partita, ma per chi è della Roma è stato un risultato doloroso. Sarà difficile e dura al ritorno, avevamo tante illusioni e di conseguenza la frustrazione ora è maggiore, ci teniamo la reazione di orgoglio negli ultimi 10 minuti. Eravamo morti, ma ci hanno lasciato in vita. Abbiamo già rimontato una volta, ora dobbiamo riprovarci". 

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