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Strootman: "Siamo un gruppo di amici, siamo una famiglia"

Intervistato dai canali social della Roma, il centrocampista olandese ha parlato dei suoi compagni e degli impegni con la maglia giallorossa

La Redazione
29 Marzo 2018 - 12:20

La Roma ha trasmesso con una diretta su Twitter una breve intervista al centrocampista olandese Kevin Strootman, che ha parlato del suo ruolo nella Roma, della squadra e dei suoi compagni. Queste le parole del capitano della Nazionale Orange:

"Forse è vero che a volte lavoro troppo, ma voglio continuare così. Il ginocchio va bene così e dopo l'infortunio avevo paura di non giocare più, quindi mi va bene lavorare molto, perché voglio essere allenato e migliorare sempre".

"Solo 2-3 volte in tutto l'anno è capitato un ritardo di due minuti. Siamo tutti molto seri, ordinati, sempre tutto a posto nel nostro spogliatoio,... magari non proprio tutto ordinato (ride, ndr)".

"Il gruppo è molto unito, questo lo vedi sempre quando non vanno bene le cose. A gennaio c'è stata qualche partita persa, ma noi siamo sempre stati insieme. Tutti parlano con tutti, non ci sono gruppetti. Magari capita in alcune squadre che i sudamericani stanno tra di loro, ma qui nel nostro gruppo stiamo sempre tutti insieme. A una cena siamo in 22. Quando le cose vanno bene è facile dire che siamo una famiglia. Ma anche quando vanno meno bene, qui siamo stati molto uniti. Dobbiamo continuare così per migliorare e fare cose importanti. A volte dobbiamo farlo vedere anche di più in campo, perché daresti tutto per un amico, ma così perdi equilibrio. Dovremmo forse essere più equilibrati".

Riguardo alle cene di squadra: "Quando si deve pagare una volta tocca a uno, una volta all'altro. A volte il conto è molto costoso,... magari io pagherò una pizza (ride, ndr)".

Sui quarti di finale di Champions: "Non volevamo prendere il Barcellona. Ma qualsiasi squadra a questo livello è forte. Non si è mai certi di passare e andare in semifinale. Noi per questa Champions stiamo lottando da Roma-Genoa del maggio scorso. Per questa partita. Lotteremo con lo stadio pieno. Vogliamo far vedere che non è un caso se siamo arrivati fin qui".

Kevin ha poi risposto ad alcune domande degli utenti da casa:

Su Florenzi: "Noi siamo caldi per Bologna, prima cosa. Poi arriva il Barcellona. Lui è tornato alla grande dopo infortunio".

Sul suo ruolo nella squadra: "Non mi piace il termine leader. Quando giochi bene sei un leader, quando giochi male non sei un leader. Questo cambia sempre, a ogni partita. Io voglio aiutare i miei compagni, è il mio ruolo. Se la squadra sta bene ,io pure sto bene. Il leader è Daniele De Rossi, e basta".

Sulla sua proverbiale serietà: "Se sto in campo ho sempre il viso serio. Concentrazione in campo. Serietà. Poi al momento giusto, non troppo, so anche ridere. Se però fate domande... (ride, ndr)".

Invece, alla domanda su Cengiz: "Inizio di adattamento, molta difficoltà con la lingua. Adesso inizia piano piano con l'italiano. Sta facendo bene in campo e questo aiuta. Se non giochi bene è sempre difficile entrare in gruppo. Fare bene in campo, come abbiamo visto tutti, aiuta, poi lui è qualità enormi e può diventare fondamentale per la Roma e per il calcio. Lui è sempre molto disponibile, dice sempre 'ho capito' ma magari non ha capito (ride, ndr)".

Sul numero 1 giallorosso Alisson: "Nemmeno in allenamento riusciamo a segnargli. Quasi mai, lui è fortissimo. Grande professionista. Palestra, allenamento, campo: se prende un gol si arrabbia subito. Lui vuole sempre vincere tutto, ha la mentalità giusta. Ha una qualità immensa, è importante per noi, deve rimanere tanto tempo con noi".

Infine ha parlato dei suoi gol: "Aspetto momento giusto per fare un altro tiro dalla distanza. Dopo il gol con il Napoli tutti mi chiedono di tirare, ma forse tiro un po' meno dopo l'infortunio. Però spero di segnare presto come col Napoli". E ha promesso: "Se segno con il Barça un gol importante offro la cena alla squadra. Se segno con il Bologna offro i tortellini".

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