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Mai in campo di lunedì: col Cagliari la sesta sfida con meno di 72 ore di riposo

I giallorossi giocheranno un'altra gara dopo il ravvicinato impegno in Europa League. Succederà anche dopo il ritorno contro il Siviglia del 19 marzo

, di Mancini

, di Mancini

29 Febbraio 2020 - 12:05

«Non capisco perché non giochiamo mai di lunedì: è assurdo, anche perché i giocatori ne risentono ed è difficile recuperarli». Dopo la gara di giovedì sera a Gand, Paulo Fonseca aveva lanciato (per l'ennesima volta) il suo monito: giocare la domenica pomeriggio in campionato dopo l'impegno di Europa League, senza nemmeno settantadue ore di riposo, oltre che dispendiosissimo dal punto di vista fisico diventa rischioso. I calciatori hanno meno tempo a disposizione per smaltire le tossine e ricaricare le batterie, a maggior ragione quando di mezzo c'è un viaggio internazionale e - di fatto, se si esclude la seduta defaticante - un solo allenamento vero e proprio.

Ma a quanto pare il matrimonio tra la Roma e il Monday Night non s'ha da fare, né domani né mai. Lo dimostra il fatto che contro il Cagliari la squadra giallorossa sarà chiamata per la sesta volta in stagione a scendere in campo dopo neanche settantadue ore tra una partita e l'altra. Un aspetto che preoccupa il tecnico portoghese: già lo scorso novembre Fonseca aveva posto l'attenzione sulla questione, ma le cose non sono cambiate. Perciò, dopo un impegno in Belgio alle 18.55, domani Dzeko e compagni saranno di scena alla Sardegna Arena di Cagliari a partire dalle 18. Il tutto per questioni di diritti televisivi, ma non solo: quando sono state comunicate date e orari delle partite di Serie A fino alla trentesima giornata (il 17 gennaio scorso), la Roma era ancora potenzialmente in lizza per le semifinali di Coppa Italia; essendo prevista la gara di ritorno mercoledì 4, gli uomini di Fonseca non potevano scendere in campo lunedì 2.

Inoltre, gli accordi con le tv prevedono un solo slot per il posticipo serale - assegnato a Sampdoria-Verona - perciò non esisteva neanche la possibilità di chiedere lo spostamento dopo l'eliminazione dalla coppa nazionale. Così è se vi pare, avrebbe detto Shakespeare. Fatto sta che alle quattro partite di campionato giocate a stretto giro di posta con gli impegni nella fase a gironi dell'Europa League, si sono aggiunte le due (Lecce e Cagliari, entrambe alle 18) che fanno seguito al doppio confrontro contro il Gent.

Il settimo sigillo

E non finisce qui, perché il sorteggio di Europa League che ci ha messo di fronte al Siviglia prevede la gara di ritorno all'Olimpico giovedì 19 marzo alle 21. Esattamente sessantanove ore dopo (alle 18), fortunatamente nello stesso stadio, la Roma sarà chiamata ad affrontare l'Udinese nella ventinovesima giornata di Serie A. E se l'andata in Andalusia si giocherà alle 18.55, c'è comunque poco da sorridere, perché la domenica alle 20.45 c'è l'impegno a San Siro contro il Milan.

Tema ricorrente, quello della doppia trasferta senza le canoniche settantadue ore di stop, per la Roma 2019-20: capita questa settimana tra Gand e Cagliari, come detto, ma è già successo anche a novembre. Quando, con la rosa ridotta all'osso a causa dei tanti infortuni (e poi ci si chiede il perché...), i giallorossi giocarono alle 21 di giovedì 7 a Moenchengladbach contro il Borussia, tornando poi in campo domenica 10 alle 18 al Tardini di Parma. Arrivarono due sconfitte, una delle quali (quella in terra tedesca) in extremis. La speranza è che si riesca a far fronte a questi orari illegali che mettono a repentaglio la stabilità fisica in nome dei diritti tv.

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