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Gli avversari

Alla scoperta del Gent: imbattuti in Europa ma all'Olimpico senza bomber

Sono secondi in campionato con il migliore attacco e nel girone hanno chiuso davanti al Wolfsburg. A Roma non ci sarà Yaremchuk, in forte dubbio anche Depoitre

17 Febbraio 2020 - 17:57

Imbattuto nel girone di Europa League e dal 15 dicembre nel campionato belga, il Gent arriva allo Stadio Olimpico per l'andata dei sedicesimi di finale nel suo miglior momento stagionale. Il morale è all'opposto rispetto alla Roma per i "Bufali", che venerdì hanno vinto 3-2 in casa dell'Eupen e proseguono la rincorsa al Brugge capolista, lontano nove punti. Ciò nonostante, contro i giallorossi il tecnico Jess Thorup dovrà fare a meno di Roman Yaremchuk, attaccante ucraino classe 1995 che non tornerà a disposizione prima di metà marzo (e che perciò sarà assente anche al ritorno in Belgio).

Si cercherà invece di recuperare l'altro centravanti, il belga Laurent Depoitre, autore di quattro gol nelle prime sei partite in Europa League. «Mercoledì aveva ripreso ad allenarsi in gruppo - ha detto il tecnico dei belgi - ma dopo quaranta minuti è stato costretto ad abbandonare la seduta. Gli esami non hanno evidenziato nulla di particolare, ma lui sente dolore. Sarà una corsa contro il tempo per recuperarlo; valuteremo giorno dopo giorno».

In ogni caso, l'arrivo a gennaio di Anderson Niangbo e l'ottimo momento di forma del ventenne canadese Jonathan David permettono a Thorup di dormire sonni tranquilli. L'allenatore danese potrà dunque confermare il consueto 4-3-1-2, a meno che non decida di optare per un 4-4-2 leggermente più prudente, dato l'impegno in trasferta. Tutto dipenderà da questi ultimi allenamenti, che serviranno per sciogliere gli ultimi dubbi per quanto riguarda la formazione titolare.

Cammino netto

Dopo aver fatto fuori Viitorul, AEK Larnaca e Rijeka nei turni preliminari, il Gent si è ritrovato in un girone ostico, dove i tedeschi del Wolfsburg e i francesi del Saint-Etienne rappresentavano delle insidie ben più rischiose dei modesti ucraini dell'Olexandriya. Dopo aver battuto 3-2 i transalpini in casa e pareggiato 1-1 in Ucraina, capitan Odjidja-Ofoe e compagni hanno pareggiato 2-2 in Belgio con il Wolfsburg e vinto 3-1 in trasferta, mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione. Quindi lo 0-0 a Saint-Etienne e il 2-1 casalingo sull'Olexandryia hanno permesso al Gent di chiudere in vetta al Gruppo I con 12 punti, una lunghezza in più rispetto alla formazione tedesca.

Undici gol fatti a sette subiti il bilancio complessivo, che evidenzia le doti offensive e qualche lacuna lì dietro. La squadra ama giocare un calcio propositivo, quasi mai speculativo, un po' come la Roma di Paulo Fonseca: un avversario abbordabile, ma da non sottovalutare assolutamente, che vorrà raggiungere gli ottavi di finale come nel 2016-17 sovvertendo ogni pronostico. In quella stagione eliminarono il Tottenham ai sedicesimi, prima di arrendersi ai connazionali del Genk. E nella fase a gironi fecero i conti con lo Shakhtar guidato proprio da Fonseca (doppia vittoria del nostro tecnico, 5-0 e 5-3).

Un po' di storia

Fondato nel lontano 1864 come polisportiva, il Gent è una delle società sportive più antiche del Belgio, che però ha dovuto attendere fino al 2014-15 per festeggiare il primo (e finora unico) titolo nazionale. All'unico campionato vanno aggiunte tre Coppe del Belgio e una Supercoppa. In ambito europeo il miglior piazzamento sono i quarti di finale raggiunti nella Coppa Uefa 1991-92, quando il cammino fu interrotto dall'Ajax di Louis van Gaal, poi vincitore della competizione in finale contro il Torino di Mondonico.

Il soprannome di "Bufali" deriva dal celebre Buffalo Bill, che nel 1895 visitò la città di Gand con il suo "Wild West Show". Durante lo spettacolo il pubblico iniziò a invocare l'eroe americano con il coro "Buffalo! Buffalo!", che prese piede tra gli studenti universitari, e negli anni si diffuse al punto che durante le Olimpiadi di Anversa del 1920 l'atleta Omar Smet, membro della selezione di atletica del Gent, lo ripropose dinanzi alla delegazione americana. Da quel momento, prima di ogni partita dagli spalti della Ghelamco Arena, si alza il coro "Buffalo! Buffalo! KAA Gent!".

A proposito dell'impianto casalingo (di recente vittima del ciclone Ciara, che ha distrutto parte della copertura), ha una capienza di circa 20.000 posti. È stato inaugurato il 17 luglio 2013 in una sfida con lo Stoccarda, vinta 2-0 dal Gent. A segno quel giorno anche l'ex romanista Zukanovic.

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