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Il 22

Zaniolo al centro del progetto: questa Roma non può fare a meno di lui

La gara di Europa League ha confermato la crisi di Cengiz Ünder, l'ex Inter si è rivelato indispensabile per l'attacco di Fonseca

Nicolò Zaniolo, di LaPresse

Nicolò Zaniolo, di LaPresse

Francesco Oddi e Giacomo Spadoni
14 Dicembre 2019 - 09:32

il pareggio di giovedì ha ribadito ancora una volta che questa Roma non può fare a meno di Zaniolo, neppure adesso che Lorenzo Pellegrini è tornato a disposizione. Quando il centrocampista di Cinecittà Est era nell'undici, il numero 22 si è adattato a fare l'ala destra, ruolo che continuerà a ricoprire anche nelle prossime gare: contro il Wolfsberger Cenzig Ünder, che sarebbe dovuto essere il titolare nel ruolo, ha fatto vedere di essere ancora lontanissimo dalla forma migliore, pur essendo tornato abile dopo l'infortunio al bicipite femorale ormai da un mese e mezzo.

Al 22' della ripresa, tre minuti dopo aver incassato il gol del 2-2, Fonseca ha richiamato il turco (e Perotti) inserendo Zaniolo (e Lorenzo Pellegrini). E la Roma è sembrata subito più determinata, anche se non è riuscita a segnare il gol della vittoria, che sarebbe valso il primo posto del girone (finito invece all'Istanbul Basaksehir, battuto in goleada sia all'andata che al ritorno). Del resto sulle 21 partite ufficiali giocate quest'anno dalla squadra giallorossa, Zaniolo ne ha saltata solamente una, Verona-Roma, squalificato per somma di ammonizioni.

E quando è stato portato in panchina è sempre entrato: in Europa League è capitato giovedì per la prima volta, in campionato era successo tre volte, tutte concentrate nell'intensissima seconda metà di settembre (contro Sassuolo, Bologna e Lecce, partendo titolare nella partita più importante e difficile, quella con l'Atalanta). Del resto, se lo scorso anno per il talento snobbato da Fiorentina e Inter è stato quello della rivelazione, questo è quello della conferma: a marzo, sul finire della scorsa stagione, ha debuttato con la nazionale maggiore, scendendo poi in Under 21, per un Europeo che non terrà certo tra i ricordi più cari, con due spezzoni, due ammonizioni, una squalifica, e i rimproveri di Di Biagio sull'atteggiamento.

Quest'anno ha giocato altre tre partite in Nazionale, due da titolare, ed ha trovato anche il primo gol. Seguito subito dopo dal secondo, nel 9-1 all'Armenia che ha concluso, con la decima vittoria in dieci gare, la trionfale fase di qualificazione all'Europeo di giugno. Che lo vedrà sicuramente tra i protagonisti: più giovane di Chiesa, più continuo dell'amico Kean, che non sta certo facendo sfracelli in Premier League, più attraente di Donnarumma - unico paragonabile a lui, per età e valore di mercato - dal punto di vista pubblicitario. E infatti ieri, dopo l'allenamento, è andato all'Eur, al centro Tim di Viale Europa, insieme al nuovo sex symbol nazionale, Diletta Leotta, per presentare i nuovi prodotti della Xiaomi, ditta cinese di cellulari. E tanti tifosi hanno sfidato il diluvio per vedere la nuova stella del calcio italiano.

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