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Amarcord

L'Austria per la Roma vuol dire anche Scudetto: lì il ritiro dell'estate 2000

Non solo quell'anno i giallorossi hanno svolto la preparazione in terra austriaca: altre cinque volte a Kapfenberg, due a Irdning, e l’ultima volta a Bad Waltersdorf

, di LaPresse

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02 Ottobre 2019 - 15:05

L'Austria per noi è Kapfenberg, Irdning, l'impronunciabile Bad Waltersdorf, un solo anno in quest'ultima località e da allora l'Austria non ci ha visto più se non per qualche impegno di Europa League, come sarà domani. Cioè le cittadine tendenti a paesini che che hanno ospitato i ritiri precampionato dei giallorossi. In tutto, nove volte la Roma ha fatto la preparazione estiva in terra austriaca, in anni in cui le tournèe estive erano ancora sconosciute, in anni anche importanti visto che le basi dello scudetto del 2001 furono messe proprio a Kapfenberg nell'estate del duemila.

Kapfenberg

Il primo a portarci da quelle parti fu Carlitos Bianchi, estate del 1996, forse con la convinzione che più si fosse andati lontani da Roma e meno tifosi avrebbero seguito la squadra. Li conosceva poco. Peraltro quel ritiro precampionato non fu proprio un successo visto che il mago argentino che voleva cedere Totti, durò poco sulla panchina romanista, fu esonerato nonostante un lungo contratto con la Roma, contratto che Franco Sensi onorò fino all'ultimo centesimo.

Kapfenberg, però, era piaciuta alla dirigenza romanista, tanto è vero che si tornò lì anche l'anno successivo, prima stagione di Zeman. L'anno dopo non si tornò in Austria (si andò a Madonna di Campiglio-Pinzolo con Zeman che in quell'estate scatenò l'inferno parlando di doping e uffici finanziari), ma Fabio Capello ci volle tornare nell'estate del 1999, la sua prima stagione sulla panchina giallorossa dove lo aveva voluto Franco Sensi.

Ci si tornò anche nei tre anni successivi con un sempre crescente afflusso di tifosi al punto che la cittadina austriaca nel periodo del ritiro della Roma si colorava di giallorosso. La Roma si preparava nello stadio di Kapfenberg, una struttura che comprendeva anche un hotel che ospitava dirigenti, staff tecnico e giocatori che la mattina scendevano dalle stanze e si trovavano praticamente in campo. Curioso ricordare che Lassisi più di qualche volta si presentò sul campo con le ciabatte. L'austriaco che più ha rimpianto l'addio della Roma a Kapfenberg, è stato il proprietario di un ristorante che aveva avuto l'idea di prendere uno chef italiano. Ha fatto affari da applausi a scena aperta e abbiamo il sospetto che si stia godendo ancora il cash di quelle estati giallorosse.

Irdning

Il quinto anno Capello confermò il ritiro in Austria, ma volle cambiare località. Scelse Irdning un paesino di poche anime caratterizzato da un odore di stalla che non era proprio il massimo. La Roma stava meglio, rinchiusa in uno splendido albergo su una collinetta circondato da un campo di golf. Capello sfruttò l'opportunità tutti i giorni. L'anno dopo, con Prandelli, si tornò a Irdning in un ritiro purtroppo rimasto nella memoria per il tremendo infortunio di Tommasi che si frantumò un ginocchio in uno scontro con Taggart dello Stoke.

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