AS Roma

Palla coperta, palla scoperta...

L'analisi del gol subito dalla Roma nella sconfitta contro l'Inter all'Olimpico e del movimento di Ndicka

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Rinaldo Boccardelli
21 Ottobre 2025 - 08:00

Settembre di un anno qualsiasi, campionato under 14, diciamo un regionale, categoria giovanissimi. Prima stagione in cui si gioca a 11 in un campionato vero e proprio di calcio con tanto di arbitro. Primi rudimenti di tattica di squadra perché, giustamente, in età di scuola calcio (esordienti, pulcini etc.) non è ancora il momento. L’allenatore più avveduto una delle prime cose che fa è questa: prende i difensori, li mette su una linea, più o meno sulla trequarti difensiva, secondo le caratteristiche individuali, a tre, a quattro o a cinque (ma forse a quell’età è meglio a quattro) e insegna quanto segue: a palla coperta si scatta in avanti fin quasi sulla linea di metà campo, a palla scoperta si scappa all’indietro. Coinvolgendo anche i portieri. I ragazzini più svegli sanno già di cosa stai parlando, altri ti guardano interrogativi. Ma tu glielo spieghi sul campo facendoli esercitare in questo senso. E gli spieghi anche che, palla coperta è quando l’avversario non ha visuale libera per calciare in avanti, palla scoperta quando l’avversario può guardare liberamente verso la tua porta e tentare un lancio in libertà. I ragazzi capiscono tutto in un battito di ciglia. Entro un mese sapranno fare l’elastico in partita senza troppi problemi. Le capacità individuali e di squadra faranno il resto. 

Il tredicenne addestrato e concentrato non avrebbe mai fatto il fuorigioco su Bonny, perché a palla scoperta (e quella di Barella lo era in tutta la sua evidenza) si scappa indietro e si prende l’avversario più vicino. A maggior ragione se si marca a uomo a tutto campo. In quel caso il fuorigioco non è contemplato. Inventandosi un fuorigioco suicida Ndicka mette l’avversario in condizione di filare indisturbato verso Svilar. È un errore grave, da matita blu. Attenuanti? L’ivoriano era appena tornato dalla nazionale dove si gioca in un altro modo ed era abbastanza stanco. E per la prima volta, lui mancino, viene schierato sul centrodestra. Forse l’errore da matita blu è del tecnico che lo ha schierato in un ruolo non suo contro una delle squadre migliori? 

Difficilissimo rimediare sul piano tattico ed individuale ad errori del genere. Dovresti avere un Vierchowod (ai più giovani suggeriamo di documentarsi) che con il motorino truccato ti raggiunge ovunque tu sia in due secondi e ti impedisce di tirare. Ma di quel tipo di giocatori ce ne sono pochissimi e, se ci sono, costano molto cari.

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