AS Roma

Mkhitaryan e il “no” all’offerta della Lazio. E quel retroscena su Mourinho

Nella sua autobiografia, l'ex calciatore giallorosso ha raccontato di un paio di aneddoti legati al suo periodo nella Capitale

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
08 Ottobre 2025 - 20:32

Nella sua autobiografia "La mia vita sempre al centro" che verrà presentata il 13 ottobre, Mkhitaryan ha raccontato del periodo nel quale vestiva la maglia giallorossa, in particolare quando era allenato da Mourinho e come lo Special One aveva caricato la squadra in vista della finale di Conference League. L'ex calciatore giallorosso ha poi svelato un incredibile retroscena su un suo rifiuto ad un'offerta della Lazio, che gli era stata formulata poco prima di firmare con l'Inter. 

Queste le sue dichiarazioni: 

"Andiamo a vincere in Europa, ce lo dicevamo spesso nello spogliatoio di Trigoria. Mourinho ha fatto tappezzare, prima della finale, l'intero centro sportivo con fotografie del Trofeo, accompagnate dalla scritta in maiuscolo 'DOBBIAMO VINCERE'. Si trovavano dappertutto. Nello spogliatoio, nei corridoi, nelle camere, in cucina, in bagno. Ci cambiavamo, e pensavamo alla vittoria. Camminavamo, e pensavamo alla vittoria. Ci addormentavamo, e pensavamo alla vittoria. Sentivamo il profumo del cibo, e pensavamo alla vittoria. Addirittura mentre andavamo in bagno, pensavamo alla vittoria. Non avremmo mai potuto perdere quella sfida. I nostri magnifici tifosi sono stati straordinari, sembrava che tutta Roma si fosse trasferita dentro lo stadio di Tirana. Era casa nostra. Un secondo dopo il triplice fischio io e Mourinho ci siamo abbracciati, sciogliendoci in un abbraccio vero e sincero. "Abbiamo vinto un altro trofeo insieme". "We did it Miki, lo abbiamo fatto". 

Sul No alla Lazio 

L'offerta era tre anni di contratto più uno e la possibilità di liberarsi dopo due ma la risposta dell'armeno non tardò ad arrivare: "Mentre lui mi raccontava della Lazio io pensavo alla Roma. Soprattutto alla gente. Alle bandiere. Alla Curva Sud. Ai cori. All'inno. Ai bambini in tribuna. Non avrei mai potuto tradire i tifosi in quel modo, a tutti loro volevo un gran bene. Meritavano il mio totale rispetto". 

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