Dal pubblico del Franchi a Commisso: il complicato rapporto tra Fiorentina e Gasperini
Il tecnico giallorosso e la piazza viola, storia di un amore mai nato: la gara delle 15 sarà il prossimo episodio di una rivalità nata a Genova e consolidata a Bergamo

(GETTY IMAGES)

In campo alle 15 sono pronte ad affrontarsi Fiorentina e Roma, per la sesta giornata di campionato. Una sfida che si preannuncia accesa: per l'importanza dei tre punti, ma anche per diverse scorie che la storia recente di questa gara si porta con sé. Chiedere a Stefano Pioli, che contro la Roma ha giocato diversi scontri diretti: alcuni finiti male, come nel suo passato laziale o nel doppio confronto europeo quando era sulla panchina del Milan; chiedere anche e soprattutto a Gian Piero Gasperini. Definito "antipatico" da Claudio Ranieri durante la sua presentazione da allenatore della Roma, il tecnico piemontese non sarà certamente simpatico ai tifosi viola: il loro è un rapporto che spesso ha visto l'allenatore e la piazza scontrarsi, in campo e fuori. Una rivalità che parte da oltre 15 anni fa: campionato 2008/09, la Fiorentina e il Genoa di Gasperini si contendono l'ultimo posto valido per la qualificazione in Champions League. Al Ferraris di Genova a metà febbraio va in scena lo scontro diretto, con i rossoblù che, mettendo in mostra i primi sprazzi di un gioco che poi avrebbe consacrato Gasp come uno dei migliori tecnici del nostro calcio, si portano sul 3-0. La viola riesce a rialzarsi e agguanta il 3-3, grazie ad un gran secondo tempo e ad un arbitraggio poco gradito dai tifosi liguri e dal Genoa stesso: in una nota del club viene addirittura asserito che "una diversa amministrazione delle ammonizioni a carico dei giocatori della Fiorentina avrebbe potuto portare ad un riequilibrio delle forze in campo o quanto meno temperare, anziché favorire l'esuberanza degli ospiti".
Si scopre il vaso di Pandora: davanti alla tifoseria viola, celebre per non essere proprio docile verso gli avversari, si staglia un tecnico che non fa mistero della propria antipatia o dell'insofferenza verso determinate decisioni arbitrali (dopo la partita su citata Gasp non si presentò in conferenza).
Una rivalità che, dopo quasi un decennio, si riaccende con la nascita dell'Atalanta di Gasperini. Alla guida dei nerazzurri, sono diversi i confronti con la Fiorentina in cui non sono mancate stoccate di qua e di là. Proprio con la Fiorentina di Stefano Pioli, i bergamaschi scesero in campo due volte in pochi giorni, per un doppio confronto tra campionato e Coppa Italia (semifinali: i toscani ci arrivarono proprio eliminando la Roma). In queste due partite, le speranze dei toscani sono riposte in Federico Chiesa, che viene però rimproverato da Gasp, dopo il match in campionato, in conferenza stampa: "Chiesa è un gran giocatore, con ogni probabilità il talento più promettente per la nostra Nazionale, ma questi comportamenti sono esagerati e penso che andrebbe punito affinché capisca che così non si può andare avanti".
A margine della gara di Coppa Italia, Gasp rincara la dose: "Chiesa è un grande giocatore ma quello è un bruttissimo episodio. Con l’antipatia che si sta creando rischia di andare in ambienti dove troverà un’accoglienza brutta". A difendere il proprio giocatore, scende in campo anche il patron viola : "Commisso è un maleducato, ogni volta che apre bocca è come scoperchiare un tombino - dice Gasp dopo una partita di Europa League - Lo fa un po’ con tutti, non voglio nemmeno rispondergli, io ho sempre difeso l’Atalanta. Dall’episodio di Chiesa è nato tutto: bisogna andarlo a rivedere e metterlo sul web". L'accoglienza brutta annunciata dal tecnico, effettivamente, Chiesa la trova proprio a Bergamo, con il popolo atalantino a difesa del proprio allenatore. Non è l'unico: accoglienze ostili verranno riservate anche a Dalbert prima ("Non ho sentito i cori", glisserà il tecnico) e Vlahovic poi (quest'ultimo sarà vittima anni dopo di diversi cori razzisti). Il popolo fiorentino non è da meno, e dopo diversi episodi Gasp sbotta in conferenza stampa: "Io non ho mai insultato nessuno, sono sempre venuto da avversario ma figlio di puttana è un insulto pesante, mia madre ha fatto la guerra per dare libertà di parola a quei deficienti che cantano “figlio di puttana”. E sono loro dei figli di puttana sicuramente, capisco l’ostilità per un avversario e poterlo attaccare. Però questa è una cosa esagerata, è un fatto di maleducazione, cafonaggine ed è un insulto pesante da accettare". E ancora: "Noi e loro giochiamo sempre nella stessa fascia, sei anni su sette è andata bene a noi e capisco la frustrazione della tifoseria viola nel vedersi superare dall’Atalanta". La stoccata è l'ultima di un rapporto che si prepara a vivere una nuova fase, nella quale ora si ritrova intrecciata anche la Roma.
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