Dalle lacrime di Luisa Petrucci alle trasferte con Viola: la storia di Maracanà
La società giallorossa ha condiviso il racconto di questo tifoso speciale sul proprio sito ufficiale

(AS Roma )

Attraverso un articolo pubblicato sul sito ufficiale della Roma, è stata raccontata la storia di Gaetano Giuffré, meglio noto come Maracanà, grande tifoso giallorosso.
Di seguito il racconto:
"Negli Anni 60 ero un cantante. Venni a Roma per sostenere dei provini con la RCA (una gloriosa etichetta discografica ormai sparita, ndr). Il direttore di allora, Ettore Zeppegno, uno juventino fino al midollo, mi volle portare a vedere un Roma-Juve senza sapere che io ero romanista: seguivo la Roma da quando avevo 13 anni, anche se vivevo in Sicilia... Credo che sia pentito di quell'invito (Gaetano ride, ndr). Cominciai così a frequentare l'Olimpico".
Come nasce "Maracanà"
Gaetano è però più di un "frequentatore". Ed è più di un normale tifoso di calcio. Per lui non esiste una dicotomia casa/trasferta, non c'è differenza. Accompagna la Roma all'Olimpico e lontano dall'Olimpico, col sole e con la neve, in campionato, coppe e amichevoli. "Un giorno il Corriere dello Sport mi dedicò un articolo: E cominciarono a chiamarlo Maracanà". A dargli questo soprannome sono i ragazzi della Curva, dice Gaetano.
"Quando la Roma vince lo scudetto nell'83, non avendo mai saltato una partita ed essendo fra i più passionali e 'rumoroso', facendo un tifo da torcida brasiliana, iniziarono a chiamarmi Maracanà: nessuno mi conosceva più come Gaetano o come Gianni, il mio nome d'arte".
Dagli spalti a Dino Viola
"Maracanà" fa talmente tanto colore, da venire notato in Società. "Il presidente Dino Viola mi definì un tifoso doc e mi portava come esempio da seguire. Partecipavo alle assemblee degli azionisti, potevo viaggiare con i giocatori e dormire nel loro albergo, senza mai importunare nessuno con richieste di autografi e magliette.
Cominciavo dal primo giorno di ritiro e finivo con l'ultima amichevole che si svolgeva all'estero, dopo la fine del campionato! La maggior parte delle volte andavo in auto, anche se la Roma giocava all'estero. Altrimenti partivo con i viaggi organizzati da Nilo Iosa (fu il presidente del Personal Jet Roma e tra i fondatori dell'Unione Tifosi Romanisti, ndr). E questo rapporto speciale proseguì poi anche con la presidenza Sensi".
Ci pensa Alicicco
"Maracanà" è una fucina di aneddoti. Ce n'è uno particolarmente gustoso, in tutti i sensi. "Un giorno la Roma giocò un'amichevole a Kiev. Io e altri quattro tifosi fummo invitati dalla Roma a seguirla a bordo di un aereo della compagnia di bandiera ucraina. Alicicco aveva previsto che il cibo non sarebbe stato dei migliori e quindi partimmo con parecchi prodotti italiani: pennette, spaghetti, una forma di parmigiano e tanto altro.
All'arrivo in albergo ci accorgemmo che gli spaghetti non c'erano più. Stiamo parlando degli Anni 80. Ma il dottor Alicicco (storico medico sociale della Roma, scomparso il 17 settembre 2024, ndr) non si perse d'animo: indossò un grembiule e si mise cucinare per tutti! Mi alzai ed andai a dare una sbirciatina in cucina: Alicicco era ai fornelli e i cuochi ucraini dell'hotel lo fissavano incuriositi".
Mamma Luisa
"Con Luisa Petrucci stringemmo una grande amicizia durante un ritiro della Roma", spiega Gaetano. "Facevamo insieme ogni trasferta. Eravamo così intimi che la scelsi come madrina della mia Cresima. Potrei dire che eravamo ultra amici. O meglio, amici ultrà. Un paio di giorni prima che ci lasciasse per sempre, fece uscire tutti i parenti dalla sua stanza. Voleva restare da sola con me. Luisa pianse. Sapeva di essere vicina alla fine e mi confessò che il suo grande dispiacere era quello di non poter più vedere la nostra Roma. Ma non voleva che qualcun altro la vedesse in quelle condizioni".
L'ultimo desiderio
"Maracanà" ha ora un sogno. "Per la mia malattia, negli anni ho speso migliaia di euro tra analisi e terapie. Sono invalido ma vorrei vedere un'ultima volta la Roma all'Olimpico, senza piangere per doverla guardare in tv. Senza poter essere lì, assieme ai romanisti per sostenere la nostra squadra".
© RIPRODUZIONE RISERVATA