AS Roma

Gasperini: "Avrei voluto un attaccante in più, ma siamo uniti. Recuperiamo Pelle, Baldanzi e Dovbyk"

L'allenatore giallorosso: "Le operazioni che c'erano all'ultimo momento non avrebbero portato un vantaggio tecnico. La società potrà operare con più successo a gennaio"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
02 Settembre 2025 - 17:43

Terminato il calciomercato, Gian Piero Gasperini ha commentato la sessione di calciomercato, chiarendo la sua posizione e sciogliendo ogni dubbio, ai canali ufficiali della Roma.

Nelle ultime ore di mercato ci si aspettava arrivasse qualcuno, poi che valutazioni sono state fatte?

"Come spesso succede le ultime ore sono sempre quelle un po' travagliate, dove magari quello che non viene fatto in tante settimane, poi tante società si muovono per cercare di risolverlo in poche ore. La Roma è chiaro che avesse voglia e necessità di fare qualche operazione, ma per quanto riguarda me, pur con una società molto disponibile dal punto di vista economico, secondo me le operazioni che c'erano all'ultimo momento non avrebbero portato un vantaggio tecnico e sicuramente un esborso economico importante. A questo punto penso che la società avrà modo di farlo con più tranquillità e più successo magari nel prossimo mercato di gennaio".

Una scelta voluta. L'unità d'intenti è evidente.

"L'ho detto altre volte e lo ribadisco. Fin dal primo momento c'è stata un'unione di intenti, un feeling che magari in questo mercato non siamo riusciti a completare del tutto o solo in parte. Però la disponibilità è sempre stata molto alte, anche se sappiamo tutti che fino al 30 giugno avevamo la difficoltà del FFP. Anche adesso non ci sono state le disponibilità magari di altri anni, ma sono sempre state sufficienti a garantire le operazioni che si volevano fare".

Cosa è successo secondo lei?

"Sicuramente il mercato è diventato complicato in virtù delle tante persone che vi partecipano: procuratori, agenti... per quanto riguarda la Roma, per me la priorità era la fase offensiva. Erano stati individuate alcune figuri molto favorevoli per me, ma poi la realtà del mercato non sempre ti permette di arrivare a quello che vuoi".

Otto acquisti, tanti giovani forti, nazionali. Ha puntato su Ferguson, ha avuto un impatto incredibile. Qual è il suo parere su questi acquisti? E che si aspetta da Bailey?

"Credo che comunque sul mercato si è operato in linea con le motivazioni per cui io e la proprietà ci siamo allineati. Sono arrivati due ragazzi nuovi e giovani in difesa (Ghilardi e Ziolkowski, ndr); è arrivato Wesley a destra, a coprire un ruolo che l'anno scorso era coperto spesso da Soulé, che sto cercando di far giocare in un ruolo più offensivo; è arrivato El Aynaoui a sostituire, se vogliamo, Paredes e Gourna-Douath. Ecco, io ho preferito un centrocampista in meno per avere un attaccante in più e questo è quello che magari è il mio modo di giocare, che mi ha portato a buoni risultati. Dunque, vado a ricercare questo modo diverso rispetto al passato di costruire le squadre. Davanti abbiamo Ferguson e Bailey, a sostituire Shomurodov e Bailey: quello è il reparto più complicato, quello che richiede più attenzione e investimenti. Non nego che avrei voluto una maggiore presenza, aggiungere quel giocatore che avevamo individuato. Non è stato possibile e dobbiamo ripartire da quello che abbiamo. Voglio recuperare Dovbyk: si è impegnato moltissimo. Baldanzi e Pellegrini, anche, sono giocatori che mi hanno dato risposte incredibili. Partiremo con loro, guardiamo avanti, abbiamo le condizioni per esprimerci bene".

Dopo il Pisa, Soulé ha detto: "Se seguo Gasperini posso esplodere". Ovvero, può fare molto bene. L'auspicio per Pellegrini, Dovbyk e Baldanzi è credere moltissimo in quello che si fa.

"I ragazzi sono perfetti, mentalmente. Dobbiamo solo lavorare sul campo per migliorare le prestazioni di tutti, non solo le loro. Però hanno uno spirito encomiabile, sono molto contento di ciò. Giochiamo in una piazza che ci sostiene, ci dà spinta. Chiaramente, abbiamo vinto due gare... Il mio modo di giocare a volte è un limite e se non si riesce a concretizzare, si corre il rischio di prendere gol, di perdere. Ma è il mio modo di interpretare il calcio. E questi ragazzi mi seguono, Soulé in particolare. L'ho spostato più avanti, sta dando risposte notevoli; sono convinto sarà così per tutti".

Possiamo tranquillizzare l’opinione pubblica che ha un quadro sulle tensioni tra Gasperini e Massara.

"Sono due mestieri diversi, è chiaro che il mercato ha le sue strategie, quando spingere, quando fare delle offerte, quando bluffare o parlare con gli agenti. Io non partecipo alle trattative perché non è il mio mestiere ma è chiaro che ci debba essere una sinergia tra direttore sportivo e allenatore e tra società. Credo che la presenza della società quest’anno sia stata molto più continua ed efficace che magari in altri anni. Questo per me è indispensabile in un calcio così professionistico, dove le cifre sono così importanti e notevoli e c’è bisogno di fare una squadra. Quando io pretendo che ci sia in campo una squadra, lo stesso pretendo anche in società con a capo la proprietà che è quella che ne subisce di più il ritorno, sia nel bene che nel male".

Le fa piacere il grande riscontro dei tifosi della Roma? Se lo aspettava?

"Sono contento, assolutamente, siamo solo all’inizio, credo che ci siano ancora tante partite e tanti spazi prima di cantare vittoria. Sono contento di questo approccio, soprattutto del comportamento dei giocatori in queste prime due partite. Sapevo della passione dei tifosi, che questa città ha verso il calcio. L’obiettivo è dare soddisfazione, prima ancora di promettere traguardi, poi è chiaro che tutti ci auguriamo di arrivare il più in alto possibile ma la base deve essere creare una connessione tra squadra, tifosi e proprietà e questi devono essere i primi passi per fare qualcosa di importante".

Quando è arrivato ha detto che era una sfida piena di entusiasmo. Un entusiasmo che c’è ancora.

"Assolutamente sì, poi quando si chiude una fase come quella del mercato si tira al massimo per ottenere il più possibile, poi si tira un punto e si guarda avanti, che significa giocare le prossime partite con Torino, il derby, la Fiorentina, poi inizierà l’Europa League. Per alcuni mesi la palla passerà al campo, non si parlerà del campo. La situazione è questa e dobbiamo cercare di ottenere il massimo".

 

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